Un confronto per tutte le età - Libertas

zione economica mondiale?
Pensa che questa situazione
possa in qualche modo modificare,
da qui a quattro anni, i
rapporti di forza tra le principali
realtà sportive internazionali
(e tra queste ovviamente
l’Italia?)
“Non siamo nella condizione di
poter ignorare le difficoltà economiche
che attraversa l’economia
mondiale e quindi anche
il nostro Paese. L’augurio
è che, nonostante le problematiche,
lo sport venga salvaguardato.
Sarebbe spiacevole,
e sotto questo profilo parlo in
assoluto, se i rapporti di forza
venissero alterati in modo evidente
da problemi di budget.
Voglio ringraziare per questa
ragione il Governo Berlusconi
che ha consentito allo sport di
non subire tagli nell’ultima
Finanziaria anche se ritengo
giusto sottolineare come il sistema
di finanziamento attuale allo
sport dal mondo dei giochi, che
va bene, debba essere attuato
in maniera automatica. E’ uno
dei punti del mio programma
da sviluppare nel prossimo
quadriennio. Con l’obiettivo di
migliorare, se possibile, i risultati
sportivi. L’Italia ha una tradizione
importante e ci sono dirigenti,
tecnici e atleti qualificati
che stanno già lavorando per i
prossimi appuntamenti che
contano. Il CONI è vicino a loro
per fornirgli tutto l’appoggio
necessario per conseguire traguardi
di livello”.
Quale contributo auspica
possa essere fornito alla crescita
sportiva di base del
nostro paese dagli enti di promozione?
“Gli Enti di Promozione hanno
un ruolo nevralgico nello sviluppo
della pratica agonistica,
perché rappresentano un ineludibile
anello di raccordo con
la base e svolgono una fondamentale
opera di educazione,
che contempla lo sviluppo di
valori umani imprescindibili ai
fini del successo sportivo. L’a-
spetto più importante è l’approccio
al nostro mondo, l’importanza
che si attribuisce al fattore
aggregativo, che permette di
schiudere l’orizzonte della condivisione,
senza distinzioni. In
particolare si parla di rafforzare
l’offerta di sport qualificata sotto
il profilo culturale, umano e
sociale. Credo che gli enti siano
sulla strada giusta e il CONI è
sensibile alla loro tutela e al loro
rafforzamento nel panorama
degli interlocutori chiamati a
comporre il gotha del mondo
sportivo”.
Da più parti, dopo la sua rielezione,
si è individuato il rapporto
tra sport e scuola come
una delle priorità del prossimo
quadriennio. A suo parere,
esiste la concreta possibilità
che finalmente lo sport
trovi una migliore sinergia
con il mondo scolastico, e
come?
“Mi impegnerò per soddisfare
questa esigenza, diventata
prioritaria. Ne stiamo parlando
da quando si è stilato il consuntivo
di Pechino, abbiamo
individuato una strada e la stiamo
percorrendo insieme al
ministro Gelmini. Abbiamo per
questo costituito una commissione,
composta anche da
atleti e guidata dall’onorevole
Manuela Di Centa, che ha già
avviato i colloqui, proprio in un
incontro con il ministro, avvenuto
lo scorso gennaio, per
avviare una sperimentazione
chiamata a introdurre l’attività
motoria nelle scuole primarie
con l’obiettivo di estenderla in
breve tempo in tutto il Paese. I
campioni olimpici saranno presenti
nelle scuole per una
migliore e maggiore diffusione
dei valori dell’olimpismo tra gli
studenti italiani, mentre è prevista
una valorizzazione dei
Giochi Sportivi Studenteschi e
dei Giochi della Gioventù, in
tutte le loro fasi, favorendo la
collaborazione tra Istituti Scolastici
e Società Sportive operanti
nel territorio. Nelle intenzione
è previsto anche un proficuo
aggiornamento degli
insegnanti di educazione fisica
e dei maestri, oltre al recupero
e alla messa a norma dell’impiantistica
scolastica. Il progetto
c’è e lo stiamo portando
avanti in modo concreto e
sinergico”.
In quali occasioni ha avuto
modo di entrare a contatto e
conoscere direttamente il
mondo Libertas? Quale il suo
auspicio per il processo evo-
lutivo di questo ente di promozione?
“Sono molto legato al mondo
Libertas e grato al presidente
Luigi Musacchia per aver portato
avanti un’opera capillare
di promozione della pratica
sportiva, curando molto l’aspetto
legato all’associazionismo
e quello legato alla formazione
dei quadri direttivi e tecnici,
senza dimenticare l’attività
di volontariato e l’impegno nel
sociale. Credo che siano i
numeri a parlare della bontà
del lavoro svolto: oltre 871
mila soci testimoniano l’impegno
profuso per affermare i
valori di un ente di promozione
che porta avanti con il CONI
un processo di integrazione
capace di fornire risultati importanti.
Sono 550 gli atleti azzurri
usciti dalla Libertas, a dimostrazione
dell’importanza e
della validità dell’attività fisica
praticata in modo sano, lontano
dagli eccessi, che è l’essenza
dello sport promozionale.
La Libertas deve continuare a
perseguire gli obiettivi fissati,
anche a livello internazionale,
per raccogliere i frutti di una
politica coraggiosa e intelligente,
che il mondo dello sport non
può che guardare con riconoscenza
e fiducia”.
CNS Libertas / anno V n. 2 5