Buchi neri - Astrocultura UAI
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CYGNUS X-1<br />
Sebbene non si abbia la piena sicurezza che sia un buco nero, Cygnus X-1 è uno dei migliori candidati ad<br />
esserlo.<br />
La storia di Cygnus X-1 inizia nel 1965, quando venne scoperta durante il volo di un razzo. Fu una delle<br />
prime sorgenti a raggi X ad essere rilevata e proprio per questo la sua natura era incerta. Alla fine degli anni<br />
Sessanta si capì che non solo Cygnus X-1 si trovava all’interno della Via Lattea, ma anche che la sua<br />
sorgente di raggi X variava.<br />
Nel 71-72 si ebbe una svolta fondamentale quando il satellite Uhuru, il primo a raggi X, indicò un notevole<br />
cambiamento della radiazione X proveniente da Cygnus X-1 e soprattutto comparve nel cielo una radiosorgente<br />
nella stessa zona della sorgente X. A questo punto Cygnus X-1 fu riconosciuta come stella.<br />
Un’ulteriore verifica e scoperta fu fatta da un gruppo giapponese nel 1971, che notò che le emissioni di raggi<br />
X della stella in questione variavano molto rapidamente e ciò significava che la stella doveva essere molto<br />
compatta.<br />
Il sistema stellare di Cygnus X-1 è doppio e contiene una stella supergigante di tipo B che ha come<br />
compagna, in teoria, un buco nero. Una certa quantità di massa sfugge alla supergigante a causa del vento<br />
stellare e viene attratta dal buco nero. Questo gas, nel muoversi da una stella all’altra si riscalda ed emette<br />
raggi X prima di essere inghiottito dal buco nero. Tali emissioni fecero supporre, con un margine di errore<br />
notevole, che Cygnus X-1 fosse un buco nero, ma un’ulteriore verifica fu fatta successivamente: fu calcolata,<br />
con metodi affini a quelli adottati per Epsilon Aurigae, la massa della supergigante e si scoprì che era di 30<br />
masse solari, per cui la sua compagna non poteva avere massa minore di 5 masse solari e perciò era un<br />
buco nero.