Legge marziale a Palermo: protesta popolare e ... - Rivista Meridiana
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Saggi<br />
Gli archivi dei tribunali militari mostrano con evidenza che la ri<br />
volta di <strong>Palermo</strong> fu il risultato di una profonda crisi dell'azione gover<br />
nativa. Non solo i funzionari del governo si diedero alla fuga e, in al<br />
cuni casi, si unirono agli insorti, ma anche la disciplina e l'autorità mi<br />
litare furono, più di una volta, compromesse. Due soldati - Nunzio<br />
Amato, di 25 anni, appartenente al X reggimento dei Granatieri, e Pie<br />
tro Leone, di 23 anni, che serviva nel V reggimento di Fanteria - diser<br />
tarono infatti agli inizi della rivolta e si unirono alle agitazioni com<br />
portandosi in modo violento e sanguinario. Amato si era ribellato<br />
contro il suo reggimento, aveva ucciso il comandante Oldani e ferito<br />
altri commilitoni. Egli aveva anche guidato un feroce assalto contro<br />
una compagnia di soldati tenuti prigionieri dai ribelli35. Leone invece si<br />
era unito a una banda armata che aveva catturato molti soldati, van<br />
tandosi - pare - di averne ucciso uno sparandogli al cranio3''. Un altro<br />
soldato di cui ho già parlato, Luciano Coniglio, aveva disertato il suo<br />
reggimento nel 1863 e aveva organizzato una banda armata di ribelli a<br />
Corleone, suo<br />
paese<br />
nativo. Nella zona correva voce che<br />
dopo<br />
aver<br />
invaso Corleone a capo della sua banda armata, allo scoppio della ri<br />
volta - il 16 settembre - egli si fosse reso responsabile<br />
questri, omicidi e atti di brigantaggio37.<br />
Poiché è evidente che ι moti palermitani<br />
di numerosi se<br />
furono essenzialmente ca<br />
ratterizzati da sentimenti anti-governativi<br />
e<br />
poiché,<br />
secondo ι<br />
carteggi<br />
stessi dei tribunali, ben<br />
pochi partecipanti<br />
all'insurrezione<br />
possono<br />
es<br />
sere classificati, in un modo o in un altro, come dei criminali, è interes<br />
sante cercare di spiegare perché questo stereotipo di una plebe crimi<br />
nale<br />
protagonista<br />
della rivolta continuò ad essere accettato. E<br />
probabi<br />
le che<br />
questa reputazione<br />
di criminalità riflettesse, almeno in<br />
parte,<br />
una<br />
convenzionale distinzione largamente accettata tra poveri «sfaticati» e<br />
poveri «meritevoli»: distinzione secondo la quale gli sfaccendati erano<br />
considerati un pericolo per il resto dei cittadini ed erano sottoposti a<br />
speciali controlli da parte della polizia38. Le agitazioni popolari erano<br />
perciò generalmente<br />
associate a una forma<br />
particolarmente<br />
violenta di<br />
criminalità, controllata da questa «feccia». Fu solo verso la fine del se<br />
colo che i tumulti popolari cominciarono ad essere visti come un pro<br />
35 Oddo, Le sentenze cit., pp. 289-92, ACSR, trib. militari, b. 2.<br />
36 ACSR, trib. militari, bb. 3 e 4. La busta 3 contiene un insieme di documenti interessanti<br />
su Leone scritti dalla sua famiglia e da amici, e anche una collezione di immagini religiose,<br />
apparentemente di proprietà di Leone.<br />
37<br />
Oddo, Le sentenze cit., pp. 299-301.<br />
38<br />
S. J. Woolf, The poor and how to relieve them: the Restoration debate on poverty in<br />
Italy and Europe, in Davis-Ginsborg, Society and politics cit.; U. Levra, L^altro volto della<br />
Torino risorgimentale y 1814-1848, Torino 1989.<br />
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