Stazione da rifare, treni sempre in ritardo: dura la ... - Latina per Strada

Colpo d’occhio
A piedi nudi nel parco!
Latina a colori...vista da un’artista
Risotto alla pescatora con porcini
Sapori di casa nostra
A cura dell’associazione Tor Tre Ponti
www.tortreponti.com
Ecco per i nostri lettori un piatto che potrebbe risultare un pò anomalo, ma che in
realtà fa sposare benissimo i sapori del nostro territorio dalla montagna al mare.
Iniziamo con il pulire per bene il nostro pesce e mettiamo a spurgare le cozze con
i lupini in una terrina con un pò di sale. Nel frattempo su una padella mettiamo ad
imbiondire una cipolla tagliata fina e uno spicchio d'aglio. Non appena la cipolla sarà
appassita togliamo lo spicchio d'aglio ed aggiungiamo i funghi e un paio di mestoli d'acqua.
Quando i funghi saranno circa a metà cottura
aggiungiamo il pesce ed i pomodorini. Lasciamo cuocere
il tutto per circa 10 minuti ed aggiungiamo altra acqua.
Ci raccomandiamo di mettere un pentolino con
dell'acqua a bollire che aggiungeremo man mano al
sugo. Adesso è il momento di aggiungere il riso e
aggiungendo man mano l'acqua lo
portiamo a cottura. Un accorgimento:
aggiungiamo eventualmente il sale
solo verso la fine della cottura,
rischieremmo infatti di fare un risotto
salatissimo. Appena il riso ci
sembrerà della giusta consistenza lo
potremo impiattare e…buon appetito!
INGREDIENTI
500 g di cozze
500 g di lupini
500 g di scampi
500g di porcini oppure
funghi misti di bosco
1 cipolla, 5-6 pomodorini
1 spicchio di aglio
3 bicchieri circa di riso
di Elisa Saltarelli
L’aria è pulita, respiro a pieni polmoni, mi sento avida dei profumi ritrovati
tutt’intorno: odore di mare, di erba calpestata, di terreno muschioso. Fa
abbastanza caldo per rinunciare anche alla felpa e lasciarsi sfiorare da questo
primo assaggio di estate. E’ arrivato il tempo nuovo, atteso e ogni volta accolto come
inaspettato. Il ciclo continuo della natura, ci regala ogni volta la possibilità di disegnarci
nuovamente. Il ritmo è sempre lo stesso, siamo noi che volendo, possiamo scrivere
l’inedita musica. Distratti, non ci accorgiamo che esiste una ricchezza che non è
moneta; troppo spesso lasciamo che qualcuno muova i nostri fili, facendoci annientare,
per diventare solo numeri, solo codici a barre. Adesso corro, il vento è più caldo, è
rassicurante. Mi tolgo le scarpe, camminare a piedi nudi è come fondersi con la terra.
È bellissimo. Sono ricca, mi prendo quello che voglio, senza scontrini, senza carte di
credito…-”Un pezzo di cielo, grazie! Anzi, un pezzo enorme, da qui a lì, con qualche
nuvole rosa e una spruzzata di sole accecante!”-, “Già che ci sono mi prendo anche
quel bel pezzo di orizzonte con le sfumature verdi e blu, che sembrano galleggiare
sull’acqua!”-. L’occhio umano può guardare non più di 150 gradi di spazio per volta, è
poco, così mi tocca girare freneticamente la testa per fare una consistente abbuffata
di bellezza. Chi l’avrebbe mai detto che tanta delizia fosse a costo zero! Questo parco,
con il lago abbracciato dal verde, ti fa sentire parte della natura, parte di uno spazio
che ti ingloba, con gli odori, i colori e i suoni che hanno il sapore di casa, tutti elementi
indispensabili senza i quali non potremmo scrivere la nuova musica dentro di noi e
dipingere il quadro più bello, quello che nel contempo alimenta la nostra anima e
omaggia la nostra terra!
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