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Altrifatti - Il Giornale di Vicenza

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XII<br />

APRILE<br />

Quel padre<br />

<strong>di</strong> seicento<br />

figli nati<br />

in provetta<br />

Si chiama Bertold<br />

Wiesner il biologo<br />

austriaco che da tutti<br />

è soprannominato il<br />

superpapà. Si tratta<br />

del <strong>di</strong>rettore del<br />

centro <strong>di</strong> fertilità a<br />

Londra, una clinica<br />

molto nota nel Regno<br />

Unito. Wiesner aveva<br />

pochi donatori e<br />

quin<strong>di</strong> decise per il “fai<br />

da te”. La scoperta da<br />

parte <strong>di</strong> due figli dati<br />

in provetta<br />

Tessere Pdl false<br />

La Procura<br />

apre un’inchiesta<br />

Tra le 16 mila firme<br />

vicentine quasi 8 mila sono<br />

ritenute anomale. I sospetti<br />

sull’associazione cacciatori<br />

<strong>di</strong> Maria Cristina Carretta<br />

PADOVA<br />

MAFIA, RIINA JUNIOR<br />

ARRIVA DA PALERMO<br />

LAVORERÀ IN UNA ONLUS<br />

Gran<strong>di</strong> polemiche a Padova<br />

perl’arrivodallaSicilia<strong>di</strong>Salvatore<br />

Riina, figlio <strong>di</strong> Totò. È<br />

statomandatolontanodaPalermoperlavorareinun’associazioneonlus<br />

come soggiornoobbligato.Riinajunior,infatti,<br />

ha scontato la sua condanna,èlibero,masorvegliato<br />

speciale, perchè deve mettere<br />

ogni giorno la firma nel<br />

registro dei carabinieri. Dove?<br />

Nel suo paese, Corleone,<br />

nel Palermitano. Ma Corleone<br />

non lo vuole. Lui ha chiesto<br />

Padova. <strong>Il</strong> giu<strong>di</strong>ce ci ha<br />

pensato: sì, Padova può andar<br />

bene.<br />

NEVIO BOTTAZZI<br />

L’UOMO CHE SALVÒ<br />

11 MILA VICENTINI<br />

DALLA DEPORTAZIONE<br />

Ha deciso <strong>di</strong> raccontare la<br />

suastoriaaquasi94anni:Nevio<br />

Bottazzi, ex tipografo, nel<br />

’44vieneinfiltratodalClnnegliuffici<br />

dellaGuar<strong>di</strong>a nazionale<br />

repubblicana che si occupa<br />

<strong>di</strong> deportazioni. Alterando<br />

liste <strong>di</strong> nomi e in<strong>di</strong>rizzi,<br />

impe<strong>di</strong>sce l’invio forzato<br />

inGermania<strong>di</strong>11milapersone.<br />

Ad esempio le cartoline<br />

precetto destinate a Lonigo<br />

finivanoaValdagno.Perquasi<br />

settant’anni solo pochi<br />

amici furono a conoscenza<br />

del suo segreto da eroe.<br />

Sorpresa d’aprile<br />

<strong>Il</strong> Dal Molin<br />

<strong>di</strong>venta Del Din<br />

LE DIMISSIONI. Un triumvirato <strong>di</strong> cui fa parte la Dal Lago guiderà il Carroccio alla successione<br />

<strong>Il</strong>Senatùralcapolinea<br />

MaronisiprendelaLega<br />

Dopoundrammatico<strong>di</strong>rettivo<br />

Bossidàl’ad<strong>di</strong>oalpartitoper<br />

loscandalodeifon<strong>di</strong>gestitidal<br />

tesoriereBelsitoeperil“Trota”<br />

Eugenio Marzotto<br />

Quello sguardo fisso nel vuoto<br />

<strong>di</strong>etro il finestrino dell’auto<br />

blu è il segnale della resa. La<br />

resa a sè stesso e alla sua creatura,<br />

un capo che non c’è più e<br />

che non lo era più stato da<br />

qualche anno. Umberto Bossi<br />

si <strong>di</strong>mette, sotto <strong>di</strong> lui frana la<br />

Lega e il centrodestra. È il 5<br />

aprile quando in un drammatico<br />

consiglio federale in via<br />

Bellerio a Milano il senatur<br />

getta la spugna, decide <strong>di</strong> dare<br />

le <strong>di</strong>missioni da segretario del<br />

Carroccio lasciando inizialmente<br />

il partito nelle mani <strong>di</strong><br />

un triumvirato <strong>di</strong> cui fa parte<br />

anchelavicentinaexpresidente<br />

della Provincia, Manuela<br />

Dal Lago oltre a Roberto Calderoli<br />

e Roberto Maroni. Un<br />

altro parlamentare vicentino,<br />

Stefano Stefani, fu nominato<br />

tesorierealposto<strong>di</strong>quelBelsito<br />

che fino a qualche settimana<br />

prima aveva gestito i fon<strong>di</strong><br />

del partito. Insieme a lui, UmbertoBossivieneindagatodallaprocura<strong>di</strong>Milanopertruffa<br />

ai danni dello Stato.<br />

Laprocurameneghinafirma<br />

un avviso <strong>di</strong> garanzia nei confronti<br />

del senatur, che in concorso<br />

con Belsito avrebbe reso<br />

delle false <strong>di</strong>chiarazioni, firmando<br />

in modo fraudolento i<br />

ren<strong>di</strong>conti 2011 per accedere<br />

ai rimborsi. L’indagine si era<br />

estesa anche ai figli <strong>di</strong> Bossi,<br />

Renzo e Riccardo, raggiunti<br />

daaltriavvisi<strong>di</strong>garanzia.<strong>Il</strong>reatoimputatoèquello<strong>di</strong>appropriazione<br />

indebita <strong>di</strong> denaro:<br />

secondo i pm i due usavano i<br />

sol<strong>di</strong> del partito per scopi personali.<br />

Dall’inchiesta inoltre era<br />

spuntato un carnet <strong>di</strong> assegni<br />

con la scritta “Umberto Bossi”<br />

relativo al conto corrente della<br />

banca sulla quale venivano<br />

versati i contributi al Carroccio.Sol<strong>di</strong>trovatiinsiemeadaltri<br />

carnet nella cassaforte sequestrata<br />

a Francesco Belsito,<br />

l’ex tesoriere indagato da tre<br />

procure. Poi a catena spuntani<br />

testimonianze e interviste<br />

come quella <strong>di</strong> Alessandro<br />

Marmello, autista e bodyguard<br />

<strong>di</strong> Renzo Bossi che <strong>di</strong>chiara:<br />

«Non voglio continuare<br />

a passare sol<strong>di</strong> al figlio <strong>di</strong><br />

Umberto Bossi in questo modo:<br />

è denaro contante che ritiro<br />

dalle casse della Lega a mio<br />

nome,sottolamiaresponsabilità.<br />

Lui incassa e non fa una<br />

piega, se lo mette in tasca come<br />

fosse la cosa più naturale<br />

del mondo». Insomma uno<br />

tsunami che ha lasciato la LegaNordsenzailsuocondottiero,<br />

quel capopopolo che<br />

vent’anni prima aveva avuto<br />

l’intuizione politica <strong>di</strong> portare<br />

le istanze del nord alla ribalta<br />

nazionale. Ma dopo quell’inchiesta<br />

a farne le spese politi-<br />

Altri fatti<br />

MASSIMO CALEARO<br />

QUELLA GAFFE IN RADIO<br />

«IL MUTUO? CON I SOLDI<br />

DA PARLAMENTARE»<br />

Dopo,come sempre, <strong>di</strong>rà che<br />

era uno scherzo e che «non<br />

lo rifarei». Massimo Calearo<br />

Ciman, ex parlamentare del<br />

Pdpoipassatoadaltreformazioni,<br />

va in ra<strong>di</strong>o a La Zanzara<br />

e <strong>di</strong>ce che «mi pago il mutuo<br />

da 12 mila euro con i sol<strong>di</strong><br />

da deputato»; «Ho la Porsche<br />

con targa slovacca della<br />

<strong>di</strong>tta»; «Prendo i sol<strong>di</strong> ma<br />

non vado più a Montecitorio».<br />

Uscite a <strong>di</strong>r poco infelici<br />

in tempo <strong>di</strong> crisi: Calearo<br />

viene travolto da una valanga<br />

<strong>di</strong> proteste. E lui fa <strong>di</strong>etro<br />

front: «Ho sbagliato». Ma<br />

non si <strong>di</strong>metterà.<br />

Senza <strong>di</strong>r niente a nessuno il<br />

Governo Berlusconi decide<br />

<strong>di</strong> cambiare nome alla nuova<br />

base Usa intitolandola a un<br />

partigiano bellunese<br />

Lo scandalo dei fon<strong>di</strong> della Lega usati per le spese della famiglia fece cadere Bossi<br />

camente, furono anche gli<br />

esponenti del “cerchio magico”,<br />

il gruppo <strong>di</strong> persone che<br />

erano a strettissimo contatto<br />

con il leader, primo fra tutti<br />

l’ex ministroRoberto Calderoli.<br />

La fine della Lega <strong>di</strong> Bossi segna<br />

però l’inizio <strong>di</strong> una nuova<br />

Lega, quella dell’asse Maroni-<br />

Tosi, un’alleanza sancita nel<br />

congresso<strong>di</strong>Assagodel30giugno<br />

<strong>di</strong> quest’anno. Bossi cede<br />

il partito al suo ex delfino:<br />

«Ora il bambino è tuo», gli <strong>di</strong>cedalpalcoilSenaturnonsenza<br />

polemica. Intanto nel nuovosimbolodelpartitoscompare<br />

il nome <strong>di</strong> Bossi, e rimane<br />

sololasagomadelmiticoguerriero<br />

Alberto da Giussano. Come<br />

a in<strong>di</strong>care la fine <strong>di</strong> un personalismo<br />

che ha fatto il suo<br />

tempo. Dieci anni dopo l’ultimo<br />

congresso della Lega, Maroni<br />

si troverà a gestire nuovi<br />

equilibriinterni.<strong>Il</strong>nuovo“cerchio<br />

magico” nasce dopo un<br />

IL GIORNALE DI VICENZA<br />

Lunedì 31 Dicembre 2012<br />

patto <strong>di</strong> ferro con Luca Zaia e<br />

vedetraifedelissimiFlavioTosi,<br />

Matteo Salvini e Roberto<br />

Cota. Dalla fine della Lega <strong>di</strong><br />

Bossi e Belsito è successo <strong>di</strong><br />

tutto: dall'alleanza con Forza<br />

Italia prima e Pdl poi, alla fine<br />

deigoverniBerlusconifino all'<br />

opposizionedell'esecutivotecnico<br />

<strong>di</strong> Monti. Per il Carroccio<br />

leban<strong>di</strong>ereagitate,siaaRoma<br />

che al Nord, sono state ben riconoscibili:<br />

dopo la questione<br />

morale degli anni Novanta,<br />

nelleregionisettentrionalisiè<br />

continuato a parlarenei comizi<strong>di</strong><br />

secessione, ma unanuova<br />

generazione <strong>di</strong> tecnici leghisti<br />

ha cominciato a stu<strong>di</strong>are nei<br />

ministeri e in Parlamento i<br />

meccanismidelfederalismofiscale.Ma<br />

oggi è tutto da rifare,<br />

il primo a saperlo è proprio<br />

Maroni che del verbo Bossiano<br />

ha salvato solo i principi<br />

fondanti <strong>di</strong> un movimento da<br />

reinventare.•<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

GX22319

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