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Le unità dell'esercito bizantino nel VI secolo tra continuità e ... - Paolo

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Alto medioevo mediterraneo<br />

S<strong>tra</strong>tegicon di Maurizio, a cui si deve un quadro coerente delle <strong>unità</strong> intese<br />

come forza combattente, con la relativa gerarchia operativa, che dobbiamo<br />

ritenere in uso <strong>nel</strong>la prassi del tempo, tenendo conto del carattere eminentemente<br />

pratico di questo manuale di arte militare 11.<br />

La storia militare del V <strong>secolo</strong> dispone di un documento di eccezionale<br />

valore, la Notitia Dignitatum, in cui sono indicati i nomi della maggior parte<br />

dei reggimenti imperiali. Per il <strong>secolo</strong> successivo manca una lista di questo<br />

genere, ma non di meno at<strong>tra</strong>verso fonti di provenienza diversa si conserva la<br />

denominazione di un buon numero di <strong>unità</strong> esistenti a quel tempo. Il confronto<br />

con la Notitia, inoltre, consente in alcuni casi di verificare la sopravvivenza<br />

di formazioni precedenti, cosa che sembra suggerire un’ipotesi di <strong>continuità</strong><br />

almeno parziale dell’esercito romano in Oriente al di là delle vicende<br />

che condussero alla disintegrazione di quello occidentale. Come già <strong>nel</strong>la<br />

Notitia, risultano avere una propria denominazione ufficiale soltanto i reparti<br />

dell’esercito nazionale, mentre ne paiono privi i nuovi reggimenti di foederati<br />

barbari che <strong>nel</strong> <strong>VI</strong> <strong>secolo</strong> avevano assunto un carattere di formazioni<br />

regolari, come pure di bucellarii, i soldati privati dei singoli generali, ugualmente<br />

divenuti <strong>nel</strong> <strong>VI</strong> <strong>secolo</strong> una milizia riconosciuta legalmente.<br />

A Costantinopoli sono ricordate soltanto due fra le numerose <strong>unità</strong> dell’esercito<br />

mobile (gli exercitus praesentales) che vi erano acquartierate secondo le<br />

liste della Notitia Dignitatum, ma spesso, come si vedrà più avanti, questi stessi<br />

reparti risultano impiegati in zone operative <strong>nel</strong> quadro dei grandi movimenti<br />

militari del tempo. La prima di cui si ha notizia, i Lanciarii, era un’<strong>unità</strong> di fanteria<br />

presente <strong>nel</strong> 518 allorché prese parte alla solenne proclamazione del<br />

nuovo imperatore Giustino I, eletto il 10 luglio dopo la morte di Anastasio I.<br />

Com’era <strong>nel</strong>la consuetudine, un campidoctor dei Lanciarii di nome Godilas<br />

incoronò il neo eletto sollevato su uno scudo con il torques o maniakis, la collana<br />

che alcuni soldati portavano come decorazione. Poco più tardi, poi, gli stessi<br />

Lanciarii formarono con gli scudi la «testuggine» per consentire a Giustino I<br />

di indossare gli abiti imperiali al riparo dalla vista dei presenti 12. Si <strong>tra</strong>tta con<br />

11 Il numerus di Maurizio, suddiviso in ecatontarchie, decarchie e te<strong>tra</strong>rchie, è al comando di un<br />

comes o tribunus con al seguito un piccolo stato maggiore composto da portaordini (mandator),<br />

vessillifero (bandophoros <strong>nel</strong>la cavalleria e draconarius in fanteria), trombettieri (bucinator e<br />

tubator), ordinanza (o ten kappan bastazon) e araldo (cantator). Al di sotto del tribuno i quadri<br />

degli ufficiali sono composti dal vice comandante dell’<strong>unità</strong> (ilarca <strong>nel</strong>la cavalleria, vicarius<br />

o campiductor in fanteria) e dall’ecatontarca; vengono quindi i sottufficiali e graduati con<br />

decarca, pentarca e te<strong>tra</strong>rca, comandanti delle rispettive formazioni, e il serrafila (phylax).<br />

Alcuni soldati scelti hanno infine incarichi speciali: addetto alla sanità (deputatus), all’accampamento<br />

(mensor), avanguardia (antecessor), osservatore (sculcator) e infine responsabile delle<br />

salmerie (tuldophylax): cfr. Aussaresses, L’armée..., cit., p. 33.<br />

12 Constantini Porphyrogeniti de cerimoniis aulae byzantinae, a c. di I. I. Reiske, I, Bonnae<br />

1829, I, 93, p. 429. Il campidoctor (o campiductor) era un ufficiale istruttore ed è attestato solo<br />

<strong>nel</strong>la fanteria: Grosse, Römische Militärgeschichte…, cit., p. 127.<br />

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