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maggio/giugno 2009 Documento di Spiritualità<br />
SPIRITUALITÀ MARIANISTA:<br />
IL DOCUMENTO<br />
Offriamo alla riflessione dei nostri lettori la prima parte della terza Circolare che il<br />
Superiore Generale, p. M. Cortés ha indirizzato a tutti i Marianisti in occasione della<br />
Pasqua. La successione dei titoli delle tre Circolari è questa: 1. In Cristo con Maria; 2. In<br />
missione con Maria; 3. In obbedienza con Maria (NdR).<br />
L’OBBEDIENZA ALLA RADICE<br />
DI OGNI VITA CRISTIANA<br />
I. Alla radice del mistero della salvezza in Cristo<br />
1. È l’obbedienza di Maria che apre le porte dell’umanità all’iniziativa salvifica di<br />
Dio, ed è l’obbedienza di Cristo che la porta a termine. Il Nuovo Testamento,<br />
infatti, ci presenta la dinamica del mistero della nostra salvezza quale frutto dell’incontro<br />
perfetto del disegno di amore e di misericordia di Dio con l’obbedienza<br />
del Figlio dell’uomo. “Come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati<br />
costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti”<br />
(Rom 5,19).<br />
L’incarnazione, e soprattutto la morte-risurrezione di Cristo, ossia gli eventi che<br />
inaugurano e portano a compimento il disegno salvifico di Dio per l’umanità,<br />
sono presentate sotto il segno dell’obbedienza.<br />
L’incarnazione ha per fine l’apparizione dell’homo oboediens. Grazie ad essa, il<br />
Figlio assume la corporeità propria della natura umana perché, attraverso lui,<br />
l’umanità possa offrirsi a Dio nell’obbedienza ed essere, così, santificata.<br />
“Entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo<br />
invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora<br />
ho detto: Ecco, io vengo -poiché di me sta scritto nel rotolo del libro- per fare, o Dio,<br />
la tua volontà… Mediante quella volontà siamo stati santificati, per mezzo dell’offerta<br />
del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre” (Ebr 10,5-7.10).<br />
2. Con la supplica rivolta al Padre, “se è possibile, passi via da me questo calice! Però<br />
non come voglio io, ma come vuoi tu!” (Mt 26,39), la risposta obbediente dell’umanità<br />
giunge alla sua pienezza nella morte di Cristo, passaggio obbligato per giungere<br />
all’esaltazione definitiva da parte del Padre. “Egli svuotò se stesso, assumendo<br />
una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto<br />
come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.<br />
Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome” (Fil 2, 7-<br />
9). “Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e<br />
lacrime a Dio che poteva salvarlo da morte e per il suo pieno abbandono a lui, venne<br />
esaudito; pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto,<br />
divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono” (Ebr 5,7-9).<br />
Ogni riflessione, ogni disquisizione sull’obbedienza e sul posto che le compete<br />
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Spiritualità