DIPENDENZE PATOLOGICHE - Corso di Laurea in Infermieristica ...
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personale attuale. Quasi tutti i ragazzi che si avviano ai programmi <strong>di</strong> recupero riconoscono che la<br />
responsabilità della loro con<strong>di</strong>zione non deve esser cercata fuori <strong>di</strong> loro.<br />
Ragioni sociali della <strong>di</strong>pendenza: alcune correnti <strong>di</strong> pensiero, <strong>di</strong> impostazione prettamente<br />
sociologica, pongono l'<strong>in</strong><strong>di</strong>ce su alcune con<strong>di</strong>zioni "ambientali" che sarebbero causa della caduta <strong>in</strong><br />
<strong>di</strong>pendenza dell'assuntore <strong>di</strong> droga. Si vorrebbe, per queste, che fattori <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio (e <strong>di</strong>sadattamento)<br />
siano motivazione negativa che <strong>di</strong>stoglie dalla sospensione dell'assunzione, conducendo alla<br />
<strong>di</strong>pendenza.<br />
Se <strong>in</strong>fatti, si sottol<strong>in</strong>ea, già il primo accesso all'uso delle sostanze, <strong>in</strong> sé una forma <strong>di</strong> autolesionismo<br />
quasi sempre sufficientemente percepita per tale, è spesso effetto <strong>di</strong> bisogno <strong>di</strong> affermazione <strong>in</strong> un<br />
gruppo <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> riferimento, anche la <strong>di</strong>pendenza subisce gli effetti <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamenti esterni<br />
avvertiti come impulsi suggestivi o come carenza <strong>di</strong> riflessioni deterrenti.<br />
In pratica, si sostiene che la lotta alla <strong>di</strong>pendenza non venga confortata dall'ausilio <strong>di</strong> elementi che<br />
la società dovrebbe fornire, e cioè con<strong>di</strong>zioni generali <strong>di</strong> vita appaganti, modelli morali<br />
corroboranti, ragioni esistenziali valide. Sull'ultimo punto, si ha una curiosa vic<strong>in</strong>anza fra queste<br />
teorie e quelle <strong>di</strong> alcune comunità religiose. Il "tossico", si <strong>di</strong>ce, non ha una vera e propria ragione<br />
per vivere, non essendo sod<strong>di</strong>sfatto della vita che conduce (e che la società gli consente <strong>di</strong><br />
condurre): <strong>in</strong> taluni casi può decidere <strong>di</strong> lasciarsi morire volendo vivere "lucidamente" solo i<br />
momenti dell'assunzione della sostanza, <strong>in</strong> altri può decidere <strong>di</strong> voler combattere la sua guerra<br />
personale contro "il sistema" assumendo il ruolo del "cattivo", del r<strong>in</strong>negato, del reietto, e preferisce<br />
consapevolmente restare un drogato poiché questo stato - <strong>in</strong> qualche maniera - f<strong>in</strong>almente gli dà un<br />
ruolo.<br />
A questo si aggiunga che lunghissima è la lista dei personaggi famosi, molti dei quali artisti <strong>di</strong><br />
successo, che fanno uso <strong>di</strong> droghe leggere e pesanti, circostanza che anche quando non esibita<br />
dall'<strong>in</strong>teressato, comunque riesce a valicare la sua privacy ed a presto <strong>di</strong>venire <strong>di</strong> dom<strong>in</strong>io pubblico.<br />
La fama dei soggetti, unitamente alla considerazione che chiunque sia famoso "deve" avere doti<br />
speciali imitabili (come prova il seguito almeno epistolare riscosso da taluni crim<strong>in</strong>ali autori <strong>di</strong> fatti<br />
clamorosi), conduce l'<strong>in</strong><strong>di</strong>viduo che non ha ricevuto dalla società valori sufficienti a riprendere un<br />
camm<strong>in</strong>o più consueto, a prendere a modello quelle celebrità, magari anche nella conv<strong>in</strong>zione che<br />
"se la prende Tizio, non può far male, perché Tizio è famoso, dunque non è uno scemo". Il risultato<br />
è appunto, non solo la carenza <strong>di</strong> motivi per smettere, ma talvolta anche la speranza che la<br />
<strong>di</strong>pendenza sia una soluzione.<br />
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