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LA TRACHEOTOMIA (testimonianza di Salvatore ... - UILDM

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<strong>LA</strong> <strong>TRACHEOTOMIA</strong> (<strong>testimonianza</strong> <strong>di</strong> <strong>Salvatore</strong> Camodeca)<br />

Leggere questo termine: 'tracheotomia', può turbare chi<br />

soffre <strong>di</strong> gravi problemi respiratori. Molte volte, così<br />

come succedeva a me, si possono consultare articoli e<br />

informazioni su questo argomento, tuttavia solo quando<br />

potevo ascoltare delle testimonianze <strong>di</strong>rette potevo<br />

sod<strong>di</strong>sfare la mia curiosità e ri<strong>di</strong>mensionare le mie paure.<br />

Ricordo che all'epoca, quando mi raccontavano che altri<br />

ragazzi erano già stati operati da oltre 15 anni, quasi non<br />

ci credevo e invece ora sono qui a raccontarla dopo 21<br />

anni.<br />

So bene che le domande <strong>di</strong> chi deve affrontare una<br />

situazione simile, ed anche <strong>di</strong> chi deve assisterli sono<br />

sempre tante, così con questo scritto, spero abbastanza<br />

esaustivo, cercherò <strong>di</strong> immaginare alcuni quesiti utili e <strong>di</strong><br />

dare delle risposte abbastanza chiare.<br />

LE MOTIVAZIONI<br />

I sintomi che mi hanno costretto a rivolgermi ad un centro<br />

specializzato come quello <strong>di</strong> Costa Masnaga (LC) – clinica<br />

Villa Beretta, erano molto fasti<strong>di</strong>osi e costanti, inoltre<br />

peggioravano e complicavano rapidamente la mia con<strong>di</strong>zione<br />

generale già compromessa da una seria patologia <strong>di</strong> base che<br />

è l'atrofia muscolare spinale. In pochi mesi non riuscivo<br />

più né a mangiare né a bere, perché appena deglutivo non<br />

riuscivo a respirare e tanto meno a <strong>di</strong>gerire. La notte<br />

frequentemente andavo in apnea senza accorgermene e mi<br />

svegliavo all'improvviso con un senso <strong>di</strong> soffocamento,<br />

mentre cercavo inutilmente <strong>di</strong> inspirare più velocemente e<br />

ciò mi provocava una stanchezza ed una debolezza totale che


si protraeva per l'arco <strong>di</strong> tutta la giornata. Persino<br />

lavarmi era una sofferenza, perché il contatto della pelle<br />

con l'acqua, ma anche solo nel lavarmi i denti, mi<br />

paralizzava il respiro e dovevo fermarmi per evitare una<br />

crisi. Insomma era un inferno vivere così e quando ebbi un<br />

semplice raffreddore mi resi conto che solo per quello<br />

sarei potuto finire in rianimazione, dunque in ogni istante<br />

temevo <strong>di</strong> ritrovarmi in una stanza d'ospedale intubato e<br />

collegato a chissà quale macchina per l'emergenza.<br />

COME E DOVE<br />

Innanzitutto come detto prima mi recai presso un centro<br />

specializzato dove dei me<strong>di</strong>ci fisiatri e pneumologi mi<br />

<strong>di</strong>agnosticarono il grado del mio deficit respiratorio. Mi<br />

ricoverarono per alcuni giorni e mi sottoposero ad alcuni<br />

test non invasivi come: la spirometria, i prelievi <strong>di</strong><br />

sangue arterioso e le saturometrie notturne. In pratica<br />

capirono quanta aria potevo ancora autonomamente<br />

immagazzinare e con quanta forza potevo ancora farlo,<br />

inoltre monitorarono le quantità <strong>di</strong> ossigeno e <strong>di</strong> anidride<br />

carbonica che avevo nel sangue, soprattutto quando dormivo<br />

e puntualmente andavo in apnea. I risultati furono drastici<br />

e subito mi rivelarono la gravità del problema, quin<strong>di</strong> mi<br />

consigliarono <strong>di</strong> adoperare imme<strong>di</strong>atamente un respiratore<br />

automatico (all'epoca un Puritan Bennett 2800) con l'uso <strong>di</strong><br />

una maschera facciale.


Vecchio respiratore automatico Puritan Bennett 2800<br />

Quella però doveva essere solo una soluzione temporanea, in<br />

quanto mi <strong>di</strong>ssero seriamente che se avessi contratto anche<br />

solo una banale influenza, oppure ancor peggio una<br />

bronchite, le secrezioni mi avrebbero con alte probabilità<br />

facilmente soffocato e per questo la migliore tecnica<br />

risolutiva era <strong>di</strong> sottopormi ad un intervento <strong>di</strong><br />

tracheotomia permanente, con il supporto aggiuntivo <strong>di</strong> un<br />

ventilatore meccanico che in termini semplici doveva<br />

soffiarmi l'aria nei polmoni sostituendosi al lavoro che i<br />

miei muscoli ormai atrofizzati non potevano più compiere.<br />

Non fu semplice accettare tale proposta, però non avevo<br />

alternative e avevo appena 18 anni con tanta voglia <strong>di</strong><br />

vivere, quin<strong>di</strong> mi fidai <strong>di</strong> quei splen<strong>di</strong><strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci e<br />

accettai. In poco tempo organizzarono insieme ad altri<br />

specialisti rianimatori <strong>di</strong> un altro ospedale un ricovero<br />

per eseguire l'intervento chirurgico, nel frattempo mi<br />

adattai all'uso del mio primo respiratore che mi facevo<br />

attaccare solo la notte, ma quella maschera mi dava tanto<br />

fasti<strong>di</strong>o fino a procurarmi fiacche al naso ed arrossamenti<br />

al viso, oltretutto la <strong>di</strong>spersione d'aria era notevole e<br />

per tutti questi incomo<strong>di</strong> non vedevo l'ora <strong>di</strong> farmi<br />

operare.


Modello <strong>di</strong> mascherina facciale per la ventilazione meccanica non invasiva<br />

L'INTERVENTO<br />

Quando arrivai nel reparto <strong>di</strong> rianimazione ero parecchio<br />

agitato, dato che l'ambiente era cupo con tutti quei<br />

pazienti in gravi con<strong>di</strong>zioni che mi facevano pensare al<br />

peggio, ma l'aspetto positivo era <strong>di</strong> poter contare sulla<br />

costante ed ottima assistenza da parte dei miei famigliari,<br />

in più il coraggio necessario non mi è mai mancato. Il<br />

personale era gentilissimo con me<strong>di</strong>ci davvero preparati e<br />

le infermiere erano gentili oltre che carine. Dopo tutti<br />

gli esami preliminari e le consultazioni su come trattarmi,<br />

poiché <strong>di</strong> casi come il mio ne avevano visti pochi e non<br />

stavo per niente bene, una mattina mi prepararono per<br />

l'operazione inserendomi aghi, flebo, elettro<strong>di</strong>, cateteri<br />

vari ecc., e poi in poche ore fecero il lavoro più delicato<br />

quin<strong>di</strong> mi risvegliai dopo un'anestesia totale con la mia<br />

cannula tracheale inserita. Posso affermare che il dolore<br />

alla gola, dove mi fecero un piccolo buco, era quasi<br />

inesistente perché i me<strong>di</strong>ci mi spiegarono che la zona<br />

aperta era formata da cartilagine, quin<strong>di</strong> un tessuto<br />

organico meno sensibile ai traumi. Sentivo solo un leggero<br />

bruciore e quando mi muovevano mi veniva da tossire, ma<br />

nulla <strong>di</strong> più. I problemi che inevitabilmente dovevano


esistere per i primi tempi, erano principalmente che non<br />

potevo parlare dato che per precauzione gonfiavano la<br />

cuffia, una specie <strong>di</strong> palloncino posto all'estremità<br />

inferiore della cannula e che in pratica separava in due<br />

parti la trachea, pertanto l'aria alle corde vocali non<br />

arrivava e senza le loro vibrazioni era impossibile la<br />

fonazione. L'altro problema era il son<strong>di</strong>no naso-gastrico<br />

che mi misero per nutrirmi prima che potessi riprendermi e<br />

alimentarmi autonomamente, però proprio quel tubicino mi<br />

ostacolava la deglutizione e dovetti attendere qualche<br />

giorno. In quelle settimane circondato da operatori<br />

sanitari per due ospedali <strong>di</strong>versi, certamente ho vissuto<br />

momenti pesanti in alcuni sgradevoli episo<strong>di</strong>: il primo<br />

cambio cannula abbastanza complicato, una flebite dovuta ad<br />

un ago-cannula occluso, una bronchite per un battere<br />

ospedaliero ed altri inconvenienti, ma con caparbietà<br />

volevo riprendere la mia vita e mi ristabilii in pochi<br />

giorni, poi fortunatamente rientrai a casa dopo 20 giorni<br />

nella quale ritrovai le mie como<strong>di</strong>tà ed i miei affetti<br />

migliori.<br />

Cannula tracheale Portex con cuffia (o manicotto)<br />

I MIGLIORAMENTI<br />

Dopo circa un mese dall'intervento tutto continuava a<br />

migliorare ed ero molto più tranquillo. Finalmente potevo


mangiare delle vere pietanze, naturalmente come già da<br />

prima preparate con le dovute attenzioni. Riuscivo a<br />

dormire bene con il respiratore <strong>di</strong>rettamente attaccato alla<br />

cannula, quin<strong>di</strong> senza per<strong>di</strong>te d'aria e nessun fasti<strong>di</strong>o al<br />

viso. Anche il catarro era un problema molto più piccolo,<br />

dato che al bisogno con il bronco-aspiratore che mi avevano<br />

fornito bastava aspirarlo con un son<strong>di</strong>no, così evitavo con<br />

semplicità il pericoloso rischio <strong>di</strong> soffocamento.<br />

POTER PAR<strong>LA</strong>RE<br />

I primi giorni per poter parlare dovevo tapparmi la cannula<br />

con il <strong>di</strong>to <strong>di</strong> una mano, ovviamente senza la cuffia (o<br />

manicotto) della cannula gonfiata, ma poco dopo mi procurai<br />

delle ottime valvole fonatorie che sono simili a dei tappi<br />

da applicare con una leggera pressione sulla cannula.<br />

Questi oggetti piccoli e non ingombranti, sono composti da<br />

una membrana che si muove a senso unico per permettere<br />

l'entrata dell'aria ma non la sua fuoriuscita, dunque è<br />

possibile avere una fonazione normale e spontanea in modo<br />

totalmente normale. Vorrei infatti precisare, pur se non<br />

sono un me<strong>di</strong>co, che a livello teorico l'intervento non<br />

altera assolutamente le corde vocali, ma crea solo<br />

un'apertura o una via supplementare per la ventilazione<br />

meccanica, quin<strong>di</strong> non c'è da preoccuparsi a meno che non ci<br />

siano complicazioni sulla struttura della trachea ed altri<br />

organi collegati.<br />

Valvola fonatoria Passy Muir


LE MANOVRE SPECIALI<br />

E' importante sapere che dopo tale pratica relativamente<br />

invasiva ci sono necessariamente dei compiti in<strong>di</strong>spensabili<br />

d'assistenza da compiere ogni giorno. La prima ed<br />

importante è quella <strong>di</strong> dover collegare il respiratore ed è<br />

abbastanza facile anche se può sembrare ostico.<br />

Sinteticamente basta lavarsi le mani, sapere come accendere<br />

il respiratore che ha il suo interruttore e poi con una<br />

leggera pressione inserire il tubo del respiratore<br />

nell'estremità esterna della cannula. In pratica occorre<br />

unire due raccor<strong>di</strong>, ma davvero non crea nessun dolore ed è<br />

abbastanza semplice se fatto ovviamente dopo qualche prova<br />

insieme agli esperti e con tutte le dovute attenzioni.<br />

Ventilatore meccanico volumetrico-pressumetrico Eliseè 150 (leggero, piccolo e con buona batteria)<br />

Un altro compito molto importante è <strong>di</strong> saper aspirare le<br />

secrezioni. Direi certamente che questa è la manovra più<br />

complessa per la quale occorre un buon addestramento con<br />

parecchia pratica, perché se viene eseguita male può creare<br />

anche dolore e ferite ai pazienti, però senza drammatizzare<br />

<strong>di</strong>rei anche che è fattibile per chi vuole imparare e non si<br />

fa prendere facilmente dal panico. In pratica attraverso un<br />

<strong>di</strong>spositivo elettrico chiamato bronco-aspiratore si collega


un son<strong>di</strong>no al tubo che aspira, mentre l'altra estremità va<br />

inserita <strong>di</strong> pochi cm. nella cannula tracheale. Una volta<br />

acceso questo apparecchio che aspira con una potenza<br />

regolabile, le secrezioni che sono in trachea vengono<br />

catturate ed immesse in un bicchiere raccoglitore<br />

incorporato nel bronco-aspiratore. Questa è un'operazione<br />

da compiere al bisogno qualche volta al giorno, quando la<br />

cannula si occlude per le secrezioni e/o quando si sentono<br />

sibili o rumori simili, comunque dura pochi secon<strong>di</strong> e una<br />

volta acquisita la giusta <strong>di</strong>mestichezza non crea alcun<br />

<strong>di</strong>sturbo, pur se a volte, magari quando c'è più irritazione<br />

dovuta dal catarro, può apparire qualche goccia <strong>di</strong> sangue<br />

con della tosse che però entrambi spariscono velocemente.<br />

Questa tecnica straor<strong>di</strong>naria è senza dubbio ottima, dato<br />

che così ci si libera imme<strong>di</strong>atamente da ogni ostruzione<br />

anche in caso <strong>di</strong> bronchiti o polmoniti acute.<br />

Son<strong>di</strong>ni monouso Bronco-aspiratore DevilBiss Vacu-Aide<br />

Oltre a queste incombenze, le quali dovrebbero essere<br />

svolte in collaborazione con gli assistenti sanitari, ma<br />

che quasi sempre vengono delegate esclusivamente ai parenti<br />

stretti, una fondamentale è <strong>di</strong> mantenere un'igiene accurata<br />

dello stoma e <strong>di</strong> tutta la zona a<strong>di</strong>acente a dove resta<br />

inserita la cannula, quin<strong>di</strong> per farlo è corretto cambiare<br />

perio<strong>di</strong>camente delle garze speciali <strong>di</strong>sinfettando la cute


con dei prodotti antibatterici ed è importante usare sempre<br />

materiale sterile.<br />

Per terminare con un'altra delicata operazione da compiere,<br />

ma per fortuna meno frequentemente dato che si può eseguire<br />

anche una volta ogni 2-3 mesi, consiste nella sostituzione<br />

della cannula. Premesso che tale operazione <strong>di</strong> solito e<br />

soprattutto all'inizio è preferibile farla svolgere ad uno<br />

specialista, posso testimoniare che più avanti, quando ci<br />

si è ben adattati alla situazione, è possibile farla<br />

compiere anche da un parente o da chi è abbastanza abile e<br />

ci si può fidare. Durante l'uscita e l'inserimento della<br />

cannula, a seconda delle <strong>di</strong>mensioni e del modello della<br />

stessa si può avvertire più o meno fasti<strong>di</strong>o e/o dolore,<br />

però in pochi istanti la cannula va in sede e tutto<br />

scompare, stimolando magari la produzione <strong>di</strong> un po' <strong>di</strong><br />

catarro d'aspirare e <strong>di</strong> un po' <strong>di</strong> tosse.<br />

Tutti i materiali occorrenti sono comunque ottenibili dal<br />

sistema sanitario nazionale, inoltre è possibile scegliere<br />

fra un'ampia varietà e <strong>di</strong>etro prescrizione me<strong>di</strong>ca, mentre<br />

l'assistenza domiciliare è sovente insufficiente data la<br />

carenza <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> destinata a questi servizi, e questa è<br />

certamente un aspetto da cambiare sul quale bisogna<br />

battersi sempre richiamando la doverosa attenzione delle<br />

istituzioni.


<strong>LA</strong> MOBILITA'<br />

Riguardo la possibilità <strong>di</strong> potersi muovere, devo far notare<br />

che assolutamente un paziente tracheotomizzato in<br />

ventilazione meccanica necessita <strong>di</strong> più oggetti da dover<br />

portare sempre con se, ma fortunatamente le apparecchiature<br />

moderne sono sempre più funzionali e meno ingombranti sia<br />

per <strong>di</strong>mensioni che per peso: respiratori con batterie,<br />

aspiratori portatili, son<strong>di</strong>ni, tubi monouso e altro. E'<br />

però fondamentale avere sempre a <strong>di</strong>sposizione tutto<br />

prevedendo sempre ogni evenienza, ma davvero se si è ben<br />

organizzati si può certamente continuare ad uscire e<br />

cercare <strong>di</strong> non mo<strong>di</strong>ficare le proprie abitu<strong>di</strong>ni, soprattutto<br />

per non peggiorare la propria vita sociale e per non<br />

isolarsi.<br />

QUALITA' DI VITA<br />

Nonostante qualche nuova <strong>di</strong>fficoltà, in particolare nei<br />

primi 2-3 anni dall'intervento, personalmente posso<br />

affermare che è stata una scelta giusta come miglior<br />

soluzione. Se penso a quante paure, sofferenze e rinunce<br />

dovevo sopportare ogni volta che la fame d'aria mi<br />

opprimeva, dopo la tracheotomia la mia qualità <strong>di</strong> vita è<br />

ra<strong>di</strong>calmente migliorata perché mi ha provocato un benessere<br />

generale, oltretutto posso superare delle fasi acute <strong>di</strong><br />

tipo respiratorie, come le classiche malattie da<br />

raffreddamento, senza tragici eventi curandomi molto<br />

meglio.<br />

In apparenza può sembrare arduo vivere con dei tubi ed un<br />

respiratore quasi sempre attaccati, e questo indubbiamente<br />

causa grossi timori a chi non può comprendere in fondo una<br />

situazione così particolare, ma vi assicuro che non è<br />

affatto così orribile e drammatico, poiché è sconsigliabile


sempre fermarsi all'aspetto delle realtà facendosi<br />

con<strong>di</strong>zionare dalle impressioni.<br />

Sono sincero quando affermo che con questi supporti<br />

me<strong>di</strong>cali, che tecnicamente continuano a migliorare, posso<br />

ancora parlare, mangiare, uscire, stu<strong>di</strong>are, lavorare e<br />

vivere con chi amo ed invece senza questi forse da tempo<br />

avrei perso tutto.<br />

Queste mie poche parole vogliono essere solo una semplice<br />

<strong>testimonianza</strong> per un positivo incoraggiamento alle persone<br />

interessate, ma il consiglio migliore che potrei offrire è<br />

quello <strong>di</strong> trovare dei riferimenti e <strong>di</strong> fidarsi dei me<strong>di</strong>ci<br />

più esperti, così da poter scegliere sempre pensando <strong>di</strong><br />

lottare per vivere sereni grazie alla scienza e allo<br />

spirito: la sopravvivenza è un gra<strong>di</strong>no troppo scomodo su<br />

cui sedersi a guardare la vetta per non cadere.<br />

Grazie e scusate gli errori!<br />

Scrivetemi per altri dettagli (torecam@tin.it)<br />

<strong>Salvatore</strong> Camodeca – <strong>UILDM</strong> Varese

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