Dental Labor - siced
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3 Rivista<br />
di tecnologie dentali avanzate<br />
FORUM<br />
2012 SICED<br />
Anno XVIII Numero 3/2012 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale -<br />
Poste Italiane Spedizione ap 70% Brescia - Abbonamento annuale € 50,00
LEGA ARGEDENT 30 IMPLANT<br />
LEGA PREZIOSA PER IMPIANTI,<br />
CORONE E PONTI IN CERAMICA<br />
LA LEGA PREZIOSA ARGEDENT 30 IMPLANT È UNA LEGA A BASSA DENSITÀ CON UN RILEVANTE<br />
GRADO DI ELASTICITÀ, CON CAPACITÀ DI SOPPORTARE ELEVATI CARICHI DI ROTTURA.<br />
LA ARGEDENT 30 IMPLANT È PARTICOLARMENTE INDICATA PER IMPIANTI, PERCHÉ LA FLESSIONE<br />
SOTTO CARICO È MINIMA, RIDUCENDO L’USURA E LO STRESS DEGLI IMPIANTI STESSI<br />
È COMPATIBILE CON UNA VASTA GAMMA DI PORCELLANE DENTALI<br />
È FACILMENTE LAVORABILE E LUCIDABILE<br />
È ECONOMICA E CONVENIENTE<br />
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INDICE<br />
EDITORIALE<br />
La crisi e l’odontoiatria sbagliata di Dr.ssa Laura Turillazzi Pag. 5<br />
NOTIZIE<br />
Spagna: una riforma fondamentale di Giovanni Bignardi Pag. 12<br />
La concorrenza sleale e l’uso del cad/cam nello studio odontoiatrico di Paolo Facchinetti Pag.19<br />
La valutazione dei rischi dei dispositivi su misura di Dino Malfi Pag. 27<br />
TECNICA<br />
Un caso implantare nella pratica quotidiana di Emilio Balbo Pag. 35<br />
C.I.O.<br />
Nasce la Federsanitas Confesercenti di Lino Busà Pag. 45<br />
pag. 16<br />
Calendario corsi Siced 2012<br />
SPECIALE FORUM<br />
SICED 2012<br />
pag. 27<br />
<strong>Dental</strong> <strong>Labor</strong> - Rivista di tecnologie dentali avanzate - Direttore responsabile: Giovanni Bignardi<br />
Redazione: Gianni Turillazzi, Paolo Facchinetti • Art Works: Sergio Piazza • Progetto grafico: Gianni Turillazzi<br />
Editore: Siced - Via Europa 46 - 25062 Concesio (BS) - Tel.+Fax 030 209 2960 • www.<strong>siced</strong>.info • <strong>siced</strong>-dl@libero.it<br />
Redazione: Via Europa 46 - 25062 Concesio (BS) - Tel. + Fax 030 209 2960<br />
Stampa: “Grafiche Luvriti” - Via Stazione Vecchia 92 - 25050 Provaglio d’Iseo (BS)<br />
Iscrizione al Tribunale di Brescia n° 26/1994 del 25 Luglio 1994<br />
I suoi dati personali sono raccolti in un database protetto ed utilizzati esclusivamente per la spedizione della rivista e per la comunicazione di attività inerenti questa rivista e la Siced.<br />
Qualora lei lo desiderasse, in base all’art. 7 del D.Lgs. 196/2003, la toglieremo, dietro sua richiesta, dal nostro database o modificheremo i suoi dati personali ed identificativi.<br />
PAg. 6<br />
3
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EDITORIALE<br />
La crisi e L’odontoiatria<br />
sbagLiata<br />
di Dr.ssa Laura Turillazzi<br />
Non è necessario sbizzarrirsi in lunghe analisi<br />
per affermare che l’odontoiatria, con tutti gli<br />
operatori ad essa collegati, per primi dentisti<br />
e odontotecnici, sta vivendo dei momenti di profonda<br />
crisi..<br />
Senza dubbio le cause sono moltissime, ma ve ne sono<br />
alcune che predominano sulle altre.<br />
Per me le cosiddette cause fondanti di questo momento<br />
di enorme crisi, paiono essere due.<br />
Per la prima, la crisi economica che sta investendo tutto<br />
l’Occidente e in modo più marcato il nostro paese, non<br />
possiamo farci nulla, se non attendere tempi migliori.<br />
Possiamo affidarci speranzosi al famoso “stellone” italico<br />
che ci ha consentito in passato di tirarci più o meno<br />
fuori dai guai, ma sembra che per il momento ci abbia<br />
abbandonato.<br />
La seconda causa, che ho definito in precedenza “fondante”,<br />
ci riguarda molto più da vicino e la definirei<br />
“odontoiatria sbagliata” ed è evidentemente un qualcosa<br />
che ha direttamente a che fare con il mondo del<br />
dentista.<br />
E’ sbagliata quell’odontoiatria che non è centrata sulle<br />
esigenze del paziente e che non viene incontro alle esigenze<br />
della popolazione, comprese anche le esigenze<br />
economiche.<br />
Un’odontoiatria quasi esclusivamente indirizzata ad una<br />
gestione rapida (carico immediato?) e molto remunerativa<br />
(18 impianti per un superiore?) dei problemi del<br />
paziente, affidandosi in massima parte alla chirurgia impiantare<br />
(membrane, osso di banca, ecc.) e che trascura<br />
le nuove tecniche e i nuovi materiali, che permettono<br />
un approccio terapeutico di cura-riabilitazione vera e<br />
propria. Un’odontoiatria, questa seconda, decisamente<br />
fondata sulle terapie adesive, quindi più “faticosa”<br />
rispetto a quella per cosi dire implantare tout-court,<br />
meno immediatamente remunerativa, meno costosa<br />
per il paziente, ma che però ha il vantaggio di fidelizzare<br />
il paziente stesso allo studio.<br />
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- 2010 -<br />
®<br />
ODONTOTECNICAMADEINITALY<br />
L’odontoiatria adesiva richiede una preparazione professionale<br />
adeguata e un’applicazione specifica da parte<br />
del team dentista-odontotecnico. Però con i nuovi<br />
materiali in fibra di composito o le nuove ceramiche<br />
metal-free si è in grado di soddisfare praticamente<br />
qualsiasi richiesta del paziente. Compresa la protesica<br />
impiantare. Oltretutto questa odontoiatria è fondamentalmente<br />
diversa da quella a cui si avvicina il paziente<br />
attratto dal turismo odontoiatrico low cost offerto in<br />
Croazia o in Romania e anche in Italia, perché è un’odontoiatria<br />
che offre un controllo terapeutico costante<br />
e prezzi sensibilmente calmierati per il paziente. Con<br />
essa si riafferma il concetto di conservazione della salute<br />
orale che va protratta negli anni e che può implicitamente<br />
assicurare un afflusso di pazienti costante allo<br />
studio e al laboratorio.<br />
Nella nostra pratica la terapia odontoiatrica adesiva<br />
spesso è applicata al paziente senza alcun dolore o fastidio<br />
e ciò consente di costruire e rafforzare il rapporto di<br />
fiducia col paziente. Anche altri elementi come la consegna<br />
delle certificazioni del laboratorio o i riferimenti<br />
dei prodotti installati nel cavo orale, contribuiscono al<br />
medesimo scopo.<br />
Attualmente dentisti ed odontotecnici, ogni giorno, credo<br />
inconsapevolmente, sono artefici della loro scomparsa<br />
e della loro soppressione professionale. Essi lasciano<br />
sempre più spesso aperto la porta del loro lavoro, tecnicamente<br />
si direbbe del loro brand, ad aziende sempre<br />
più invasive e sempre più organizzate. Se già oggi questa<br />
invasione è totalizzante nel settore odontotecnico<br />
presto lo sarà anche per i dentisti e ciò è il risultato di<br />
una mancata visione di una odontoiatria sostenibile per<br />
il paziente, realizzabile con costi contenuti e che si fondi<br />
su concetti terapeutici e conservativi anziché fondarsi in<br />
modo esclusivo su operatività altamente invasive.<br />
5
FORUM<br />
SICED<br />
2012<br />
BRESCIA • BARI • RIMINI • TORINO<br />
Quest’anno, contrariamente a quanto avvenuto nei<br />
due anni precedenti, abbiamo deciso di non organizzare<br />
un'unica grande manifestazione di carattere<br />
nazionale, il Congresso di OdontotecnicamadeinItaly-Colloquium<br />
<strong>Dental</strong>. Nell’intento di adempiere<br />
comunque al nostro impegno di formazione culturale–professionale<br />
abbiamo deciso di programmare e<br />
realizzare quattro diverse manifestazioni di aggiornamento.<br />
Quattro congressi di un giorno che abbiamo<br />
chiamato “FORUM SICED”. Occasioni gratuite, di<br />
incontro con i soci della Siced e anche occasioni di<br />
dibattito e scambio culturale con tutti gli odontotecnici<br />
che parteciperanno. Abbiamo ritenuto di celebrare<br />
questi momenti congressuali in quattro diverse<br />
importanti città, facendo in modo di offrire quanto di<br />
meglio e di più moderno viene proposto nel panorama<br />
dell’aggiornamento professionale nel nostro paese.<br />
I non soci della Siced sono chiamati a partecipare<br />
con un piccolo contributo economico corrispondente<br />
al costo della tessera della SICED; ad essi sarà offerto<br />
insieme agli eventi culturali, ai coffe-break e al<br />
SCHEDA DI ISCRIZIONE - Preiscrizione obbligatoria<br />
Nr. Partecipanti______________<br />
pranzo di mezzogiorno, il nostro programma software<br />
per l’amministrazione del laboratorio odontotecnico<br />
e, sempre gratuitamente, anche altri gadget offerti<br />
dalle aziende che parteciperanno ai nostri eventi. In<br />
diverse delle nostre giornate avremo la partecipazione<br />
come relatori di coppie medico-tecnico nell’intento<br />
e nella convinzione che il vento della crisi non<br />
faccia scomparire nessuno di coloro che operano professionalmente<br />
ed in modo culturalmente aggiornato<br />
nel mondo del dentale. Nella Siced da sempre pensiamo<br />
che solo la professionalità condivisa rappresenti<br />
una vera risposta alla crisi che coinvolge il settore<br />
ed è per questo abbiamo coinvolto nei nostri eventi<br />
culturali molti bravissimi clinici, attenti a valorizzare<br />
il lavoro dei loro odontotecnici. Speriamo appunto<br />
che i nostri Forum Siced vedano perciò un'ampia partecipazione<br />
di medici e tecnici uniti nel comune intento<br />
dell'aggiornamento professionale. Nelle pagine<br />
seguenti presentiamo i programmi dei singoli eventi<br />
con la fiducia di incontrarci presto.<br />
BARI BRESCIA RIMINI TORINO<br />
Ragione sociale_________________________________________________________________________________<br />
Tel_________________________________e-mail_____________________________________________________<br />
DA INVIARE VIA FAX ALLO 030 2092960<br />
OPPURE PER E-MAIL A : SICED-DL@LIBERO.IT
www.<strong>siced</strong>.info<br />
Alberto<br />
Dell’Aira<br />
FORUM SICED 2012<br />
BRESCIA 6 Ottobre 2012<br />
PRESIDENT HOTEL<br />
Via Roncadelle, 48 • 25030 Castel Mella Brescia<br />
INgRESSO gRATUITO PER I SOCI SICED<br />
- COSTO ISCRIZIONE SICED € 100 -<br />
COFFEE BREAK E PRANZO DI LAVORO INCLUSI<br />
Loris<br />
Ricci<br />
Paolo<br />
Ricci<br />
Enzo<br />
Mutone<br />
PROGRAMMA<br />
Chairman Odt. GIANFRANCO FERRARI<br />
09.00 Odt. ALBERTO DELL’AIRA<br />
Ceramica metal-free e su zirconia, implicazioni tecniche<br />
09.40 Odt. LORIS e PAOLO RICCI<br />
Superficie bianca e rosa<br />
10.20 PAUSA CAFFÈ<br />
11.00 Odt. ENZO MUTONE<br />
Luce, colore, dente naturale: una sfida infinita per l’odontotecnico<br />
12.00 Dr. MARIO ALLEGRI<br />
Approccio conservativo alla risoluzione delle problematiche estetiche dei settori dentali<br />
13.00 PAUSA PRANZO<br />
Mario<br />
Allegri<br />
Oliviero<br />
Turillazzi<br />
14.00 Odt. OLIVIERO TURILLAZZI e Dr. ANDREA SAVI<br />
Il piano di trattamento nella collaborazione tra studio e laboratorio<br />
15.30 MICROFONO APERTO: Introduce Odt. MAURIZIO CAMANDONA<br />
Morte delle professioni di dentista e odontotecnico: si può evitare?<br />
Andrea<br />
Savi
FORUM SICED 2012 www.<strong>siced</strong>.info<br />
Claudio<br />
Vittoni<br />
BARI 20 Ottobre 2012<br />
HOTEL MAJESTY<br />
Via Giovanni Gentile, 97 • 70126 Bari<br />
INgRESSO gRATUITO PER I SOCI SICED<br />
- COSTO ISCRIZIONE SICED € 100 -<br />
COFFEE BREAK E PRANZO DI LAVORO INCLUSI<br />
Alberto<br />
Olivieri<br />
Salvatore<br />
Sgrò<br />
PROGRAMMA<br />
Chairman Odt. LUIGI MISCIOSCIA<br />
09.00 Odt. CLAUDIO VITTONI<br />
La protesi combinata-segmentata a supporto implantare e su pilastri naturali<br />
09.50 Odt. ALBERTO OLIVIERI<br />
Niente da inventare, ma... seriamente e semplicemente protesi totale<br />
10.50 PAUSA CAFFÈ<br />
11.00 Odt. SALVATORE SGRÒ<br />
Il sistema estremo: accorgimenti per aumentare la resistenza delle ceramiche da rivestimento<br />
di nuova generazione e migliorare la loro aderenza alle strutture di supporto<br />
12.20 Odt ENZO MUTONE<br />
Luce, colore, dente naturale: una sfida infinita per l’odontotecnico<br />
13.30 PAUSA PRANZO<br />
Enzo<br />
Mutone<br />
Aldo<br />
Zilio<br />
14.30 Odt. ALDO ZILIO<br />
Nuove dimensioni estetiche nelle grandi riabilitazioni implantari<br />
16.00 MICROFONO APERTO: Introduce Odt. ANTONIO ZOLLO<br />
Morte delle professioni di dentista e odontotecnico: si può evitare?
www.<strong>siced</strong>.info<br />
Alessandro<br />
Santi<br />
PROGRAMMA<br />
Chairman Odt. PAOLO RICCI<br />
09.00 Odt. ALESSANDRO SANTI<br />
Protesi implantare: Aspetti tecnici<br />
FORUM SICED 2012<br />
RIMINI 27 Ottobre 2012<br />
HOTEL AMBASCIATORI<br />
Viale Vespucci, 22 • 47900 Rimini<br />
INgRESSO gRATUITO PER I SOCI SICED<br />
- COSTO ISCRIZIONE SICED € 100 -<br />
COFFEE BREAK E PRANZO DI LAVORO INCLUSI<br />
Luca<br />
Allegrini<br />
Daniele<br />
Rondoni<br />
Giancarlo<br />
Barducci<br />
09.40 Odt. LUCA ALLEGRINI<br />
Progettazione estetica e funzionale semplificata<br />
10.30 PAUSA CAFFÈ<br />
11.00 Odt. DANIELE RONDONI<br />
L’importanza di conoscere le procedure per un impiego ideale dei nuovi materiali<br />
11.00 Odt. GIANCARLO BARDUCCI<br />
La riabilitazione protesica “aspetti estetici e funzionali”<br />
13.00 PAUSA PRANZO<br />
Alberto<br />
Battistelli<br />
14.15 Odt. ALBERTO BATTISTELLI e Dr. DARIO SEVERINO<br />
AFG, l’Anatomia nascosta dei codici dentali<br />
Dario<br />
Severino<br />
15.30 MICROFONO APERTO: Introduce Odt. GIOVANNI BIGNARDI<br />
Morte delle professioni di dentista e odontotecnico: si può evitare?
www.<strong>siced</strong>.info<br />
PROGRAMMA<br />
Chairman Odt. TONY BILLÈ<br />
FORUM SICED 2012<br />
TORINO 10 Novembre 2012<br />
HOTEL ROYAL<br />
Corso Regina Margherita 249 • 10144 Torino<br />
Eugenio<br />
Bianchini<br />
INgRESSO gRATUITO PER I SOCI SICED<br />
- COSTO ISCRIZIONE SICED € 100 -<br />
COFFEE BREAK E PRANZO DI LAVORO INCLUSI<br />
Emilio<br />
Balbo<br />
Mauro<br />
Carrer<br />
Alberto<br />
Dell’Aira<br />
09.00 Odt. EUGENIO BIANCHINI<br />
Riabilitazione implanto-protesica. Interazione tra clinica e tecnica<br />
09.50 Odt. EMILIO BALBO<br />
Determinanti protesiche in implantologia<br />
10.45 PAUSA CAFFÈ<br />
11.10 Dr. MAURO CARRER e Odt. ALBERTO DELL’AIRA<br />
Ceramica metal-free e su zirconia, implicazioni cliniche tecniche<br />
12.10 Dr. GIANLUIGI RUBINI<br />
Le conoscenze di base dell’occlusione applicata in protesi<br />
13.00 PAUSA PRANZO<br />
14.00 Odt FABIO LEVRATTO<br />
Implantoprotesi: materiali e soluzioni<br />
Gianluigi<br />
Rubini<br />
Fabio<br />
Levratto<br />
15.30 MICROFONO APERTO: Introduce Odt. GIOVANNI ARTIOLI<br />
Morte delle professioni di dentista e odontotecnico: si può evitare?
12<br />
NOTIZIE<br />
sPagna: Una riforma<br />
fondamentaLe<br />
∑di Giovanni Bignardi<br />
- 2010 -<br />
®<br />
ODONTOTECNICAMADEINITALY<br />
www.<strong>siced</strong>.info<br />
Il governo Zapatero, poco prima della conclusione del suo mandato ha voluto attuare alcune<br />
riforme sia nel campo economico come in quello sociale. Dal punto di vista degli odontotecnici<br />
spagnoli, sotto quel governo, si è attuata una vera e propria rivoluzione, infatti gli odontotecnici<br />
spagnoli sono riusciti ad ottenere la qualifica di “professione sanitaria”, e possono<br />
emettere una fattura separata. Il profilo professionale approvato sotto la spinta innovatrice<br />
della coalizione al governo nella Spagna di un anno fa ha creato molta curiosità per tutta la<br />
professione in Europa e nel mondo. O per questo e per tanti altri motivi che leggerete qui di<br />
seguito, ci è venuta la curiosità di vedere che cosa recita esattamente il profilo professionale<br />
dell’odontotecnico spagnolo. Leggendo il loro profilo si capisce anche quale è stata la loro<br />
strategia sindacale che li ha portati al successo finale. Dobbiamo anche ammettere, perché<br />
abbiamo sempre nutrito dei dubbi a riguardo, che il riconoscimento di professione sanitaria<br />
ha portato tutta una serie di effetti positivi a catena che altrimenti non avrebbero potuto essere<br />
ottenuti. Per ciò che concerne il nostro paese, è assolutamente vero che la modifica della<br />
Costituzione che ha delegato alle Regioni il compito di legiferare sulla questione delle nuove<br />
professioni sanitarie è stata una mazzata che ha bloccato il nostro profilo quando era in dirittura<br />
di arrivo, ma le infinite discussioni su “l’adattamento”, sul “fuori o dentro il cavo orale”, sul<br />
progetto clinico o tecnico hanno fatto il gioco di chi voleva far rimanere in stallo il profilo. Se<br />
paragoniamo il punto di vista limpido e determinato del profilo spagnolo con le diverse versioni<br />
del profilo italiano ci viene ∑da pensare che i nostri veri progenitori non erano i Romani<br />
ma i Bizantini.<br />
1. L’odontotecnico è un libero professionista<br />
sanitario, con la capacità e la responsabilità<br />
della progettazione, sviluppo, produzione,<br />
fabbricazione e riparazione di protesi, a seguito<br />
della prescrizione di medici dentisti o<br />
odontoiatri.<br />
2. Nonostante le indicazioni del dentista (impronte,<br />
prove di occlusione, dimensione<br />
verticale, ecc.) non esiste in alcun caso la<br />
“co-produzione” del prodotto PROTESI DEN-<br />
TALE.<br />
3. La capacità e la responsabilità dell’odontotecnico<br />
si estende sia alla protesi da produrre<br />
o fornire, che ai centri, strutture o laboratori<br />
in cui lavora.<br />
www.odontotecnicamadeinitaly.it
www.<strong>siced</strong>.info<br />
4. A seguito di ciò, l’odontotecnico, come professionista<br />
sanitario, è l’unico che può fissare<br />
il prezzo dei servizi del lavoro svolto<br />
senza interferenze da parte di terzi ed è soggetto<br />
esclusivamente ai principi di offerta e<br />
domanda che stabilisce il paziente/utente,<br />
e la fattura relativa al dispositivo medico è<br />
rilasciata al paziente/utente. L’utente della<br />
protesi è il paziente/consumatore conformemente<br />
alle disposizioni della legge generale<br />
26/1984 del 19 luglio, di tutela dei<br />
consumatori e degli utenti. Il paziente/consumatore<br />
può scegliere liberamente e direttamente<br />
l’odontotecnico che produrrà il suo<br />
dispositivo medico.<br />
5. L’odontoiatra o il medico dentista, nell’esercizio<br />
della sua professione, non può vantare<br />
alcun interesse economico diretto sulla fabbricazione,<br />
trasformazione e commercializzazione<br />
della protesi, così, ai fini della massima<br />
trasparenza, devono essere rilasciate e<br />
consegnate ai paziente due fatture differenti:<br />
una per le attività svolte dal dentista e<br />
l’altra per quelle svolte dall’odontotecnico.<br />
6. La protesi dentale è un dispositivo medico<br />
di classe IIa, secondo la definizio del regio<br />
decreto 414/1996 che disciplina i dispositivi<br />
medici.<br />
www.odontotecnicamadeinitaly.it<br />
- 2010 -<br />
®<br />
ODONTOTECNICAMADEINITALY<br />
NOTIZIE<br />
Allo stesso modo, l’odontotecnico non mancherà<br />
di tenere una copia della documentazione<br />
per 5 anni e di fornirle alle autorità<br />
competenti per verificare le caratteristiche<br />
del prodotto e il nome del paziente.<br />
8. Il laboratorio odontotecnico è l’unico istituto<br />
legalmente autorizzato a vendere protesi<br />
dentali, intendendo come “istituto” autorizzato<br />
alla vendita, IL LUOGO ULTIMO in cui il<br />
dispositivo medico è finito e pronto per la<br />
fatturazione e la commercializzazione, per<br />
conto dell’odontotecnico. La messa in servizio<br />
iniziale, così come la commercializzazione<br />
e l’immissione sul mercato del prodotto<br />
sanitario dell’odontotecnico, coincidono in<br />
un unico atto, che compie esclusivamente<br />
l’odontotecnico DI QUEL LABORATORIO.<br />
9. La costruzione del dispositivo medico su<br />
misura è una facoltà esclusiva dell’odontotecnico.<br />
L’”adattamento” della protesi al<br />
paziente/cliente a partire dalla prescrizione<br />
del medico, è stabilita come una funzione<br />
esclusiva del odontotecnico, con il continuo<br />
adattamento dei modelli alle impronte, che<br />
è presente in tutta il processo di fabbricazione<br />
della protesi dentaria. Il POSIZIONAMEN-<br />
TO ulteriore nella bocca del paziente, compete<br />
al medico dentista/odontoiatra.<br />
7. Insieme alla fattura, l’odontotecnico dovrà 10. La protesi dentale NON E’ UN TRATTAMENemettere<br />
e fornire all’utente/consumatore, ∑TO in sé ma un PRODOTTO SANITARIO.<br />
una dichiarazione di conformità e garanzia.<br />
Vogliamo sintetizzare con una frase?<br />
LA PROTESI È UN’ESCLUSIVA DELL’ODONTOTECNICO,<br />
LE CURE E I TRATTAMENTI DEL DENTISTA.<br />
13
Circolo di Sam<br />
Circolo di Sam<br />
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Corsi e relatori
Dr. Mario<br />
Allegri<br />
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semestre 2012 e<br />
primo semestre 2013<br />
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Mariani<br />
Dr. Stefano<br />
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Le preparazioni a<br />
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La patologia orale<br />
per l’odontoiatra:<br />
dal “dubbio” alla<br />
diagnosi precoce<br />
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PER ODONTOIATRI<br />
Dr. Mario<br />
Semenza<br />
Dr. Luigi<br />
Rubini<br />
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PER ODONTOIATRI<br />
Dr. Aniello<br />
Mollo<br />
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PER ODONTOIATRI<br />
Full immersion nella<br />
tecnica delle<br />
preparazioni<br />
I corsi si svolgono presso la sede Siced di Brescia<br />
Via Europa 46 - Concesio (BS)<br />
Dal 14/15 Settembre 2012<br />
Corso teorico-pratico<br />
Dal 9/10 Novembre 2012<br />
Corso teorico-pratico<br />
La moderna<br />
gnatologia nelle<br />
riabilitazioni totali e<br />
nella protesi mobile<br />
Dal 8/9 Febbraio 2013<br />
Corso teorico-pratico<br />
Corso formativo<br />
teorico-pratico di<br />
Endodonzia Clinica<br />
Per informazioni: Tel. 348 758 4428 (Sig.ra Carmela Maggiori)<br />
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ODONTOTECNICAMADEINITALY<br />
NOTIZIE<br />
La concorrenZa sLeaLe<br />
e L’Uso deL cad-cam neLLo<br />
stUdio odontoiatrico<br />
di Paolo Facchinetti<br />
Lo scorso mese di Aprile il Ministero della Salute nella persona del Direttore Generale Marcella<br />
Marletta ha pubblicato una circolare, lungamente attesa e sollecitata dalle nostre<br />
AAOO. La pubblichiamo qui sotto integralmente. Molti nostri lettori avranno avuto la possibilità<br />
di leggerla sul sito di Odontotecnicamadeinitaly.it o in altri siti web, ma pensiamo<br />
che per i più sia rimasta sconosciuta. Nel frattempo le nostre AAOO l’hanno analizzata,<br />
contestata e probabilmente faranno delle azioni per farla modificare. A nostra volta, cercheremo<br />
anche noi di commentarla e di sottolineare dei punti che forse attenueranno l’entusiasmo<br />
di molti odontoiatri, che magari stanno considerando la possibilità di acquistare<br />
queste attrezzature (circa 70.000 euro) per utilizzarle direttamente in studio, liberandosi<br />
così, almeno in parte, per le lavorazioni più semplici, di colui che il loro commercialista indica<br />
da sempre come il loro ∑fornitore più costoso: l’odontotecnico; che poi gliene fa guadagnare<br />
molti di più, ma questo purtroppo il suo commercialista non lo sa o non glielo dice.<br />
Roma, 27 Aprile 2012<br />
Ministero della Salute<br />
DIPARTIMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE E DELL’ORDINAMENTO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONA-<br />
LE DIREZIONE GENERALE DEI DISPOSITIVI MEDICI, DEL SERVIZIO FARMACEUTICO E DELLA SICUREZZA<br />
DELLE CURE Uff. 03 ex DGFDM<br />
OGGETTO: Realizzazione di elementi dentari da parte dell’odontoiatra con apparecchiature che utilizzano<br />
la tecnica CAD-CAM.<br />
Sono presenti da tempo sul mercato apparecchiature vendute ed utilizzate direttamente dagli odontoiatri,<br />
basate sulle tecniche CAD-CAM, le quali eseguono direttamente tutte le fasi che permettono la<br />
realizzazione di elementi (protesi) dentali (ad esempio corone, faccette ed intarsi). Il processo è gestito<br />
in automatico: si parte dal rilevamento della impronta sul dente (opportunamente “preparato” dall’odontoiatra)<br />
tramite sistemi di lettura ottica che viene elaborata al computer (progettazione), per finire,<br />
quindi, con la lavorazione di appositi “blocchetti” - marcati CE come dispositivi medici di serie - da cui si<br />
formerà l’elemento dentario che verrà successivamente applicato dall’odontoiatra al paziente. Questa<br />
Direzione generale, con precedenti note inviate alle principali associazione di categoria, ha fatto rilevare<br />
che l’odontoiatra che realizza elementi dentari con le tecniche sopra descritte non è da considerarsi un<br />
19
20<br />
NOTIZIE<br />
- 2010 -<br />
®<br />
ODONTOTECNICAMADEINITALY<br />
www.<strong>siced</strong>.info<br />
fabbricante che immette in commercio dispositivi medici su misura, ma è un operatore professionale<br />
che fornisce una prestazione “professionale” nell’ambito della quale applica ed adatta un prodotto per<br />
la cura del proprio paziente. Si ribadisce che l’attività dell’odontoiatra nell’utilizzo delle tecniche CAD-<br />
CAM si configura come prestazione sanitaria solo nei casi in cui il professionista realizza personalmente<br />
l’adattamento di un dispositivo di serie presso il proprio studio, impiegando le tecniche sopra indicate<br />
ad uso esclusivo dello studio professionale medesimo. L’odontoiatra sarà, comunque, responsabile,<br />
nell’ambito della prestazione professionale svolta sul paziente, anche della realizzazione (composizione)<br />
del prodotto che viene adattato ed applicato al paziente stesso. Si ritiene necessario, quindi, fornire<br />
le seguenti raccomandazioni di carattere generale al professionista che utilizza le apparecchiature e le<br />
tecniche di cui si tratta:<br />
• l’odontoiatra deve attenersi alle istruzioni d’uso che accompagnano sia i dispositivi medici marcati<br />
CE di serie che devono essere adattati, sia i macchinari impiegati (in particolare per quanto riguarda le<br />
istruzioni da seguire negli adattamenti dei dispositivi di serie ed nell’impiego dei macchinari);<br />
• anche sulla base delle predette istruzioni d’uso, l’odontoiatra dovrà fornire al paziente, anche in forma<br />
scritta, idonee informazioni (ad es. avvertenze e controindicazioni, precauzioni in caso di cambiamento<br />
delle prestazioni dell’elemento applicato, tipo di materiali utilizzati per la realizzazione dell’elemento<br />
stesso);<br />
• l’odontoiatra dovrà assicurare la rintracciabilità dei blocchetti utilizzati e del relativo materiale e si dovrà<br />
impegnare ad attuare una idonea manutenzione dell’apparecchiatura utilizzata, in base a quanto<br />
stabilito dal fabbricante nel manuale d’uso, conservando idonea documentazione in proposito;<br />
• l’odontoiatra dovrà comunicare al Ministero della Salute, ai sensi dell’articolo 9 c. 2 del D. Lgs. 46/97, gli<br />
incidenti eventualmente rilevati.<br />
Infine, a tutela della salute dei pazienti, si ritiene necessario che l’odontoiatra conservi idonea documentazione<br />
relativa alle singole applicazioni, consistente in:<br />
• tipo di materiali utilizzati, anche al fine della rintracciabilità degli stessi;<br />
• tipo di macchinario impiegato;<br />
• immagine della impronta elettronica rilevata;<br />
• disegno della protesi effettuata (progettazione).<br />
Gli Assessorati in indirizzo sono invitati a dare ampia diffusione alla presente nota che sarà pubblicata<br />
nel portale dell’Amministrazione all’indirizzo:<br />
IL DIRETTORE GENERALE<br />
∑<br />
F.to Marcella Marletta<br />
Un primo commento che ci viene da formulare su<br />
questo documento è che dall’inizio alla fine è percorso<br />
da quella che potremmo definire “la madre di tutti<br />
i problemi” che si incontrano quando si tratta di regolamentare<br />
o meglio di applicare leggi o regolamenti<br />
alla protesi, e cioè l’ambiguità fra “prodotto e servizio”<br />
con il suo naturale corollario altrettanto ambiguo<br />
di “fabbricanti o prestatori d’opera”. Per chi ancora<br />
non fosse edotto sull’argomento, l’eterna querelle<br />
sull’odontotecnico che pur essendo un “fabbricante”<br />
per la normativa europea, recepita dall’italia, e per il<br />
Ministero della Salute (Marletta compresa) che lo obbliga<br />
ad iscriversi ad un registro dei fabbricanti, poi...<br />
unico caso al mondo, per lo stesso ministero,... non<br />
“fabbrica” un “prodotto” ma elargisce un “servizio” a<br />
dispetto di tutte le logiche aristoteliche e non. Ma ce<br />
ne siamo già occupati in passato (non solo noi ovviamente)<br />
e continueremo ad occuparcene anche in<br />
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futuro, fino a quando non si porrà rimedio a questo<br />
insulto alla ragione. Vorremmo far notare invece<br />
alcune incongruenze presenti nel testo ed alcune<br />
omissioni, ma anche alcuni punti che, se sottolineati<br />
ed evidenziati, potrebbero far cambiare idea a qualche<br />
dentista che è in procinto di avventurarsi nell’acquisto<br />
di questo Cad-Cam e mettere almeno un po’ a<br />
disagio chi invece l’ha già acquistato e lo usa, perché<br />
come tutti sanno, molti dentisti l’hanno acquistato<br />
ma poi, dopo qualche tentativo, l’hanno depositato<br />
in cantina o hanno cercato di svenderlo a qualche altrettanto<br />
sprovveduto collega.<br />
La prima inesattezza che cogliamo nel documento<br />
della D.ssa Marletta è quella di considerare il “blocchetto”<br />
di materiale che andrà poi fresato come un<br />
“dispositivo medico di serie”. Considerare un blocchetto<br />
di materiale un dispositivo medico ci pare<br />
proprio una forzatura; allora anche i lingottini o le<br />
piastrine di lega sono un dispositivo medico? Potrebbe<br />
sembrare una cosa di poco conto, ma riteniamo<br />
che l’insistere nel voler chiamare quel “blocchetto”<br />
un “dispositivo medico di serie” serva poi a giustificare<br />
il fatto che l’odontoiatra allora non è un “fabbricante”<br />
ma un “adattatore”, e quindi risulta più facile<br />
far rientrare l’uso del Cad-Cam nell’ambito delle sue<br />
prestazioni professionali.<br />
Ma è un discorso che non sta molto in piedi perché<br />
nel resto del documento si rivolgono all’odontoiatra<br />
una serie di raccomandazioni” molto simili se non<br />
identiche alle “regole” a cui il fabbricante odontotecnico<br />
è obbligato ad attenersi.<br />
Speriamo che la illustre D.ssa Marletta presto spieghi<br />
il significato e il peso e le conseguenze giuridiche del<br />
Alla C.se Attenzione della D.ssa Marcella Marletta<br />
termine che Lei utilizza e cioè “raccomandazioni”. Il<br />
Ministero della Salute “raccomanda” all’odontoiatra<br />
di tenere traccia dei lotti dei “blocchetti”, di controllare<br />
le macchine oliandole all’uopo, di verificare il<br />
centraggio del diamante delle frese, di informare il<br />
paziente ecc. Ma se queste “raccomandazioni” non<br />
vengono seguite che succederà? Quali saranno le<br />
sanzioni? Questo il Ministero ce lo dovrebbe spiegare<br />
e lo dovrebbe chiarire molto bene , almeno per<br />
rispetto di quei dentisti che, non operando con tali<br />
macchine, si troverebbero a subire la concorrenza<br />
sleale dei dentisti che immettono sul mercato dispositivi<br />
fabbricati senza controllo.<br />
Un punto di grandissima importanza nel documento<br />
del ministero è quel “personalmente” che abbiamo<br />
opportunamente messo in grassette. Non vorremmo<br />
che all’interno del documento passasse via alla<br />
chetichella. Il clinico, secondo questa circolare, è<br />
autorizzato ad utilizzare il CAD-CAM in studio solo<br />
se lo usa PERSONALMENTE. Non può delegare ad<br />
un’assistente, a un impiegato o a qualcun altro l’uso<br />
della macchina. Nel caso NON lo volesse usare personalmente<br />
dovrebbe allora approntare un laboratorio<br />
odontotecnico autorizzato. Non credo che questo<br />
sia l’intento della maggior parte degli odonoiatri che<br />
hanno acquistato un CAD-CAM o che lo vogliono acquistare.<br />
Vi preghiamo di far notare ai vostri odontoiatri<br />
questo punto.<br />
A questo proposito vi segnaliamo la possibilità di<br />
inviarci i nomi degli studi odontoiatrici in cui non è<br />
il dentista CHE OPERA PERSONALMENTE sul CAD-<br />
CAM e provvederemo a girare le vostre segnalazioni<br />
alla D.ssa Marletta.<br />
Con la presente voglio segnalare che presso lo Studio Odontoiatrico<br />
_____________________________________________________________________<br />
l'attrezzatura CAD-CAM non è utilizzata direttamente dall'odontoiatra, bensí da<br />
_____________________________________________________________________<br />
in fede ________________________________________ tessera SICED n° ______________
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„Con zelo verso la perfezione“ Enrico Steger
Ponte Prettau ® avvitato su 6 impianti molto divergenti<br />
Il ponte Prettau ® è stato avvitato occlusalmente su 4 impianti. Considerato che due impianti presenta-<br />
vano una marcata divergenza, di conseguenza i canali di inserimento delle viti sarebbero fuoriusciti<br />
dal 23 e dal 16 sul lato. Questo problema è stato risolto mediante due abutment in Zirconia Prettau ® .<br />
Innanzitutto abbiamo realizzato un modello con un montaggio, utilizzando forme di denti naturali.<br />
Questi sono stati quindi lavorati mediante la tecnica della doppia scansione e la modellazione digitale.<br />
Con la funzione di fresatura simultanea a 5 assi del sistema CAD/CAM 5-TEC abbiamo realizzato la<br />
protesi da un blocco di zirconia di 30 mm.<br />
Per conferire al restauro un aspetto particolarmente naturale, l’abbiamo colorato con i nuovi<br />
Colour Liquid Prettau ® Aquarell. In seguito alla sinterizzazione abbiamo stratificato con la<br />
ICE Zirkon Ceramica solamente l’area gengivale e incisale dei denti anteriori. Le altre zone sono<br />
completamente in Zirconia Prettau ® . Infine abbiamo colorato e glasato l’intero lavoro. Le basi in<br />
titanio sono state successivamente incollate per garantire un perfetto fit passivo.
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Tutti i dati sono soggetti a modifi che. Salvo errori ed omissioni. Versione: 22.06.2012
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NOTIZIE<br />
La VaLUtaZione dei riscHi<br />
dei disPositiVi sU misUra<br />
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- 2010 -<br />
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ODONTOTECNICAMADEINITALY<br />
di Dino Malfi<br />
Nell’articolo che segue ci siamo avvalsi della consulenza di un esperto in materia, Dino Malfi,<br />
con cui abbiamo a volte polemizzato in passato, non dimenticando mai però la sua autorevolezza<br />
in materia normativa e gestionale. Il nostro disperato bisogno è quello di rendere la<br />
vita se non facile, almeno meno difficile a quei laboratori già oberati da tante preoccupazioni.<br />
Ora che Dino Malfi è un felice pensionato free lance, possiamo liberamente servirci delle sue<br />
indiscutibili competenze. Leggendo il suo articolo qualche lettore potrebbe pensare “Il lupo<br />
perde il pelo ma non il vizio” (ci scuserà Dino Malfi la bonaria ironia) perché in effetti a prima<br />
vista non sembrerebbe troppo rassicurante e rasserenante per la mente dell’odontotecnica<br />
già turbata da innumerevoli preoccupazioni, ma, come vedremo, è solo un’apparenza dovuta<br />
al linguaggio tecnico che il nostro esperto è abituato da sempre ad usare, ma con la sua collaborazione<br />
cercheremo di mettere in piedi un sistema che permetterà al laboratorio di essere<br />
tutelato anche dal punto di vista della gestione dei rischi così come richiede la 93/42 ed il suo<br />
più recente aggiornamento 2007/43<br />
Nel predisporre la documentazione e i programmi di gestione della 93/42, già disponibili per<br />
i nostri soci dal 2005 in forma cartacea e da un paio d’anni con un programma informatico realizzato<br />
da noi, avevamo preso in considerazione la questione dell’analisi e della gestione dei<br />
rischi, ma l’avevamo al momento accantonata in attesa che si chiarissero e puntualizzassero<br />
i discorsi per i fabbricanti di dispositivi medici su misura, e avevamo optato per una gestione<br />
della normativa europea logica e snella, che venisse incontro all’esigenza dei laboratori, soprattutto<br />
quelli piccoli, di non essere oberati da montagne di documenti che recano pochi<br />
benefici al paziente e tanti fastidi agli operatori.<br />
Recentemente ci siamo accorti, leggendo lettere informative e osservando la promozione di<br />
diversi convegni, cle la questione della valutazione e gestione dei rischi è tornata sugli scudi<br />
grazie anche a solerti relatori ed esperti che ne hanno fatto e ne fanno oggetto delle loro dottissime<br />
conferenze. Già questo fatto ci ha messo in allarme e ci ha fatto sospettare che come<br />
è successo quasi sempre in passato, anche qui si volesse fare di un topolino una montagna.<br />
L’incontro con un Dino Malfi felicemente pensionato (Ahi... beato lui!) ci ha dato la possibilità di<br />
affrontare la complessità del discorso della gestione dei rischi alla ricerca di soluzioni operative<br />
semplici e funzionali che metteremo presto a disposizione dei nostri soci.<br />
DOVE STA LA SEMPLICITA’ DELLA GESTIONE DEI RISCHI CHE PROPONIAMO e che non può essere<br />
direttamente colta dall’articolo di Dino Malfi che giustamente si preoccupa di fornire un<br />
quadro normativo ed interpretativo ineccepibile.<br />
Quello che abbiamo intenzione di fare è predisporre per i soci Siced 24 analisi di rischio che<br />
27
28<br />
NOTIZIE<br />
- 2010 -<br />
®<br />
ODONTOTECNICAMADEINITALY<br />
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coprono al 100% tutte le procedure standard, più una scheda aggiuntiva su cui sarà sufficiente<br />
apporre una croce NEL CASO CHE LA PRESCRIZIONE DEL DENTISTA EVIDENZI DEI RISCHI UL-<br />
TERIORI rispetto ai rischi presenti nelle procedure standard e coperti nelle 24 analisi di rischio<br />
già predisposte.<br />
Il laboratorio in possesso dei protocolli di lavorazione (già forniti ai nostri soci) e delle 24 analisi<br />
di rischio, e che naturalmente utilizza solo prodotti di qualità marcati CE, e che richiede altrettanto<br />
ai suoi sub-fornitori, non dovrà fare altro che scrivere nelle note del nostro programma<br />
il protocollo utilizzato per quella determinata lavorazione e l’analisi di rischio relativa. In<br />
caso di rischi segnalati dalla prescrizione del clinico (ad es. “paziente bruxista”) non dovrà fare<br />
altro che apporre una croce sulla scheda predisposta archiviandone una copia controfirmata<br />
e consegnandone una copia al dentista insieme alla conformità.<br />
Così facendo riteniamo di colmare una lacuna presente finora nella nostra gestione della 93/42<br />
e pensiamo di offrire un altro servizio agli odontotecnici, sempre nell’ottica di ridurre al minimo<br />
le incombenze burocratiche e le spese amministrative.<br />
∑<br />
La questione della valutazione dei<br />
rischi dei dispositivi su misura potrebbe<br />
essere definita al tempo<br />
stesso semplice o complessa, a seconda<br />
del punto di vista adottato.<br />
Fin dagli esordi della normativa europea,<br />
infatti, è apparso chiaro che veniva ad incombere<br />
sul fabbricante l’onere di analizzare<br />
i rischi che potevano derivare a pazienti<br />
e terzi dall’utilizzo di un dispositivo<br />
medico, ivi compresi quelli su misura.<br />
L’apparente semplicità del disposto normativo,<br />
tuttavia, fin da subito apparve di<br />
complicata applicazione per alcuni comparti<br />
del “su misura” e, segnatamente, per<br />
quelli, tra essi, che, come nel caso dei dispositivi<br />
dentari, erano fabbricati su ordinazione<br />
(prescrizione) di un soggetto terzo<br />
(odontoiatra) distinto dal fabbricante.<br />
Sfortunatamente il legislatore comunita-<br />
rio, in questi due decenni di vigenza della<br />
normativa, se, per un verso, ha provveduto<br />
a specificare sempre meglio cosa dovesse<br />
intendersi per gestione del rischio in<br />
termini di concetti generali, non ha, però,<br />
sciolto i principali dubbi inevitabilmente<br />
correlati al caso specifico della fabbricazione<br />
di quei dispositivi su misura che,<br />
tecnicamente, costituiscono dei prototipi<br />
finali realizzati su ordinazione anche tramite<br />
il ricorso a processi speciali (fusioni,<br />
cotture, lucidature, saldature, brasature,<br />
dorature etc).<br />
Considerato che, in estrema sintesi, ciò<br />
che la normativa richiede al fabbricante<br />
è sostanzialmente la costruzione di dispositivi<br />
sicuri, capaci cioè di rispettare al<br />
massimo i requisiti essenziali di sicurezza<br />
pertinenti ed applicabili, tra quelli elencati<br />
nell’Allegato I° della Direttiva, e che è<br />
www.odontotecnicamadeinitaly.it
www.<strong>siced</strong>.info<br />
espressamente affermato che, a tal scopo,<br />
il fabbricante può applicare le norme armonizzate<br />
disponibili o, in alternativa (alquanto<br />
“teorica”, però…) farsi carico della<br />
dimostrazione dell’equivalenza delle<br />
soluzioni alternative adottate, la risposta<br />
“scolastica” al problema è assolutamente<br />
univoca: il fabbricante di dispositivi medici,<br />
ivi compresi quelli su misura, deve<br />
analizzare e valutare i rischi dei dispositivi<br />
fabbricati al fine di verificare la capacità<br />
del prodotto di conformarsi ai requisiti di<br />
cui sopra. A tal fine, il fabbricante dovrà<br />
preferibilmente avvalersi di quanto indicato<br />
nelle norme armonizzate, assoggettate<br />
a revisione periodica; in materia di<br />
gestione dei rischi, la norma attualmente<br />
in vigore (dal marzo 2010) è la UNI CEI EN<br />
ISO 14971:2009.<br />
E’ infatti detta norma che specifica la procedura<br />
che permette al fabbricante di<br />
identificare i pericoli associati ai dispositivi<br />
medici e ai loro accessori, per stimare e<br />
valutare i rischi, per controllarli e per monitorare<br />
l’efficacia del controllo. La norma<br />
si applica a tutte le fasi del ciclo di vita di<br />
un dispositivo medico. La norma non si<br />
applica ai giudizi clinici relativi all’uso di<br />
un dispositivo medico, né specifica i livelli<br />
di rischio accettabili.<br />
Già… ma, allora, dove sarebbe il problema?<br />
Il problema, anzi, i numerosi problemi nascono<br />
nel momento in cui si vada ad approfondire<br />
la questione.<br />
Prima di ogni altra considerazione, merita<br />
segnalare che, ove applicata alla lettera,<br />
la modalità di gestione dei rischi indicata<br />
dalla norma risulterebbe di gravosissima<br />
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- 2010 -<br />
®<br />
ODONTOTECNICAMADEINITALY<br />
NOTIZIE<br />
applicazione nel settore dei dispositivi<br />
dentari. In teoria, infatti, la gestione dei<br />
rischi, secondo le modalità ivi previste,<br />
dovrebbe essere effettuata per ciascun<br />
dispositivo fabbricato, con evidente appesantimento<br />
dell’intero processo produttivo.<br />
Per ovviare a questa incongruenza, sin dalla<br />
fase di prima applicazione, si suggerì ai<br />
fabbricanti di effettuare preliminarmente<br />
un’analisi di rischio per ciascuna tipologia<br />
protesica fabbricata, ivi comprese quelle<br />
realizzate con ricorso a forme di decentramento<br />
produttivo, salvo poi annotare<br />
in schede di lavorazione eventuali rischi<br />
specifici aggiuntivi correlati al determinato<br />
lavoro e/o al determinato paziente.<br />
Questo accorgimento consentirebbe di<br />
disporre in laboratorio di un massimo di<br />
24 analisi di rischio (le 6 tipologie protesiche<br />
considerate dalla normativa e le 4<br />
tipologie di materiali previsti) generali da<br />
integrare e personalizzare alla bisogna,<br />
con evidente snellimento delle procedure<br />
di valutazione della conformità.<br />
Va da sé che l’adozione di questo approccio<br />
comporterebbe la necessità di riservare<br />
in ogni caso la massima attenzione<br />
alla prescrizione fondamentale per la fabbricazione<br />
dei dispositivi su misura, cioè<br />
il controllo e la documentazione dei processi<br />
al fine di consentire una produzione<br />
“in costanza di qualità”, la verifica puntuale<br />
della conformità ai requisiti di sicurezza<br />
e, per ultimo, ma non da ultimo, la<br />
possibilità di effettuazione dei controlli a<br />
posteriori da parte delle Autorità Vigilanti.<br />
Più recentemente, tuttavia, alcune modifiche<br />
introdotte dalla Direttiva 2007/47<br />
29
© 01/2012 · 406006V0<br />
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Per chi non dispone della turbina da<br />
laboratorio con raffreddamento ci sono<br />
le punte montate diamantate DCB per<br />
manipolo diritto, che vanno bene anche<br />
per le ceramiche tradizionali. Per l’ossido<br />
di zirconio consigliamo di aspergere<br />
di tanto in tanto dell’acqua sul pezzo in<br />
lavorazione.<br />
I gommini diamantati per l’ossido di zirconio<br />
consentono una lucidatura ottimale<br />
in soli due passaggi. Il gambo dorato di<br />
questi gommini diamantati consente di<br />
non confonderli con altri gommini per<br />
altri tipi di materiali e di lavorazioni.<br />
Lucidatura: gommini diamantati azzurri<br />
Brillantatura: gommini diamantati grigi<br />
La scelta della qualità<br />
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hanno nuovamente complicato la situazione<br />
e, in questo caso, difficilmente la soluzione<br />
potrà prescindere da chiarimenti<br />
autorevoli da parte delle Autorità Competenti,<br />
auspicabilmente con il coinvolgimento<br />
di tutte le parti in causa, a partire<br />
dai fabbricanti di dispositivi su misura.<br />
Infatti, il nuovo testo prevede che la dimostrazione<br />
della conformità con i requisiti<br />
essenziali di sicurezza, nonché la valutazione<br />
degli effetti collaterali e dell’accettabilità<br />
del rapporto rischi/benefici, comprenda<br />
una valutazione clinica, basata su<br />
dati clinici.<br />
La valutazione dei dati clinici dovrà quanto<br />
meno consistere in un’analisi critica<br />
della letteratura scientifica pertinente attualmente<br />
disponibile sui temi della sicurezza,<br />
delle prestazioni, delle caratteristiche<br />
di progettazione e della destinazione<br />
d’uso del dispositivo sempre che:<br />
sia dimostrata l’equivalenza tra il dispositivo<br />
in esame e il dispositivo cui si riferiscono<br />
i dati<br />
i dati dimostrino adeguatamente la conformità<br />
ai requisiti essenziali pertinenti<br />
Al tempo stesso, però, il nuovo testo concede<br />
che qualora non si ritenga opportuna<br />
la dimostrazione della conformità ai<br />
requisiti essenziali in base ai dati clinici, vi<br />
si possa ovviare fornendo un’idonea giustificazione<br />
di tale esclusione in base ai<br />
risultati della gestione del rischio, tenendo<br />
conto anche della specificità dell’interazione<br />
tra il dispositivo e il corpo, delle<br />
prestazioni cliniche attese e delle affermazioni<br />
del fabbricante.<br />
In ogni caso, però, va debitamente provata<br />
l’adeguatezza della dimostrazione del-<br />
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- 2010 -<br />
®<br />
ODONTOTECNICAMADEINITALY<br />
NOTIZIE<br />
la conformità ai requisiti essenziali che si<br />
fondi solo sulla valutazione delle prestazioni,<br />
sulle prove al banco e sulla valutazione<br />
preclinica…<br />
Ecco. Con ciò abbiamo probabilmente<br />
raggiunto la frontiera. Per andare oltre,<br />
per avere i chiarimenti che servono agli<br />
operatori, per salvaguardare la snellezza<br />
delle procedure operative di laboratorio,<br />
l’azione delle Associazioni di rappresentanza<br />
appare insostituibile, e, di certo,<br />
più decisiva di tutte le procedure e schematizzazioni<br />
su cui finora si è prodigata<br />
la consulenza professionale spesso NON<br />
orientata alla semplificazione delle procedure.<br />
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• La quota associativa è interamente detraibile dal primo corso Siced effettuato entro il 2012<br />
• Abbonamento alla Rivista <strong>Dental</strong> <strong>Labor</strong><br />
• Accesso all’area riservata ai soci del sito www.<strong>siced</strong>.info e alle newsletter<br />
• Programma di gestione 93/42 (disponibile subito) + FATTURE E MAGAZZINO (dal 1/5)<br />
• Protocolli di lavorazione (su richiesta)<br />
• Possibilità per i soci Siced di fare pubblicità sulle “pagine servizio” del <strong>Dental</strong> <strong>Labor</strong><br />
• Ingresso gratuito ai forum organizzati da Siced<br />
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• Ingresso gratuito ai Forum Siced 2012<br />
Come effettuare il pagamento<br />
• Conto corrente postale: 33933854<br />
intestato a SICED - Via Europa 46 - 25062 Concesio (BS)<br />
• Bonifico Bancario: Popolare di Bergamo<br />
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TECNICA<br />
Un caso imPLantare<br />
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introduzione<br />
Le riabilitazioni implanto-protesiche, grazie ai continui<br />
progressi della moderna implantologia, sono diventate<br />
di routine nella quasi totalità degli studi odontoiatrici.<br />
I casi che quotidianamente ci vengono sottoposti variano<br />
da semplici a situazioni complesse, ma tutti sono<br />
- 2010 -<br />
®<br />
ODONTOTECNICAMADEINITALY<br />
di Emilio Balbo<br />
contraddistinti dallo stesso comune denominatore: una<br />
grande aspettativa da parte del paziente sia funzionale<br />
che estetica. Per soddisfare le aspettative del paziente<br />
è necessario effettuare un attento studio del caso, con<br />
una pianificazione accurata sia della parte chirurgica<br />
che di quella protesica.<br />
Figg. da 1 a 4 Caso iniziale, la situazione rx del paziente, fasi della ceratura e duplicazioni, mascherine per l’analisi dei<br />
volumi<br />
35
36<br />
TECNICA<br />
Pianificare<br />
Tutti i nostri casi iniziano con due impronte, una relazione<br />
di occlusione per avere la corretta situazione della<br />
posizione tra le arcate.<br />
In questo caso, dopo una attenta valutazione della situazione<br />
ossea del paziente e dopo aver valutato alcuni<br />
aspetti tecnici, in accordo con la parte clinica si<br />
decide di fare un percorso già provato in altri casi ma,<br />
vista la situazione dentale della paziente, si procede alla<br />
estrazione dei tre elementi compromessi, e successivamente,<br />
avendo già stabilito il percorso, si prosegue con<br />
la programmazione implantare prechirurgica.<br />
In attesa della guarigione alla paziente viene applicata<br />
una protesi provvisoria: un maryland-bridge.<br />
Fig. 5 Mascherine per la duplicazione<br />
Programmare<br />
- 2010 -<br />
®<br />
ODONTOTECNICAMADEINITALY<br />
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Fig. 6 Disegno dell’ingombro degli elementi dentali Fig. 7 Sezione del modello per la posizione dei siti implantari<br />
In attesa della guarigione abbiamo tutto il tempo per<br />
programmare il lavoro. Si inizia eliminando gli elementi<br />
dentali come pianificato, si procede con la modellazione<br />
in cera cercando di riprodurre le forme dei denti<br />
originali rispettando gli stessi volumi di ingombro degli<br />
elementi dentali che devono essere sostituiti.<br />
Vengono preparate delle chiavi in silicone della ceratura,<br />
con una matita si delimitano i contorni di ingombro<br />
degli elementi, successivamente viene rimossa la ceratura<br />
e sul modello ritroviamo la mappa di appoggio<br />
mucoso; si deve decidere assieme al medico come eseguire<br />
una chiave di analisi chirurgica e quale sistematica<br />
implantare si debba usare per questo caso protesico in<br />
relazione al tessuto duro e molle che c’è a disposizione.<br />
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Fig. 9 Disegno delle porzioni ossee in relazione al dente<br />
Figg. 10 e 11 Inserimento delle viti implantari, fasi della costruzione della dima<br />
- 2010 -<br />
®<br />
ODONTOTECNICAMADEINITALY<br />
TECNICA<br />
Fig. 8 Disegno su acetato della sezione scelta<br />
37
38<br />
TECNICA<br />
In accordo con il medico si decide di creare dei tappi di<br />
guarigione già preformati nella forma e volume in relazione<br />
al dente che verrà sostituito per essere applicati<br />
nella prima fase chirurgica.<br />
tecnica<br />
La tecnica prevede di eseguire la chirurgia sul modello<br />
in gesso e poi in cavo orale. Importante sono le rx della<br />
paziente; se ben eseguite si possono avere molte possibilità<br />
di analisi e si possono scegliere le sezioni ossee<br />
necessarie per gli elementi da costruire. È evidente che<br />
tutte le fasi vanno verificate e decise con l’odontoiatra.<br />
Posizionando un acetato trasparente sulla sezione della<br />
rx, possiamo ricopiare sia i tessuti duri che i molli di<br />
quella sezione e riprodurli sul nostro modello. È chiaro<br />
Fig.12 Fasi della costruzione del pilastro anatomico<br />
Fig. 14 Posizionamento della dima chirurgica<br />
- 2010 -<br />
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ODONTOTECNICAMADEINITALY<br />
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che per la massima precisione il rapporto della rx deve<br />
essere di uno a uno.<br />
È altresì evidente che per essere predicibili dobbiamo<br />
avere dei reperi di direzione: o sono presenti gli elementi<br />
naturali o delle cerature, in questo caso usiamo le<br />
cerature. Vediamo nelle sezioni laterali che lo spessore<br />
delle porzioni di osso disponibile non è sempre uguale.<br />
Questo ci permette di scegliere con precisione la vite<br />
da usare, ma la cosa più importante è poter decidere la<br />
direzione implantare in relazione all’elemento dentale.<br />
Eseguita l’analisi del modello, passiamo a posizionare<br />
le repliche degli impianti della prima fase chirurgica, si<br />
riassembla il modello e, utilizzando la mascherina della<br />
ceratura, si trasforma la cera in resina; questi nuovi elementi<br />
servono per costruire la guida chirurgica.<br />
Sfruttando la forma degli elementi si eseguono i pilastri<br />
Fig. 13 Fasi iniziali della analisi chirurgica<br />
Fig.15 Marcatura dei siti implantari<br />
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Fig.16 Inizio della chirurgia<br />
Fig.18 Inserimento delle viti<br />
Fig. 20 rx a intervento finito, la situazione ossea al<br />
primo controllo, visione ossea ad integrazione avvenuta<br />
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®<br />
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Fig.17 Fasi chirurgiche e controllo<br />
Fig. 21 Guarigione dei tessuti molli<br />
TECNICA<br />
Fig.19 Pilastri anatomici inseriti in prima fase chirurgica<br />
39
40<br />
TECNICA<br />
di guarigione anatomici, in questa fase sono già stati<br />
scelti i diamatri e lunghezze delle viti e a quale profondità<br />
saranno inseriti (costi predicibili).<br />
La sistematica implantare utilizzata è una scelta clinica,<br />
ma la programmazione è indipendente dalla scelta implantare.<br />
A questo punto non rimane che eseguire la fase chirurgica:<br />
vediamo i passaggi necessari al posizionamento<br />
degli impianti e dei pilastri di guarigione. Il provvisorio<br />
viene ora adattato non deve esserci contatto con i pilastri<br />
fino a guarigione avvenuta.<br />
Vediamo le radiografie delle varie fasi di guarigione<br />
appena inseriti gli impianti a due mesi e a guarigione<br />
avvenuta, il tempo per la finalizzazione del lavoro lo decide<br />
il medico.<br />
Si rimuovono i pilastri di guarigione, viene rilevata<br />
Fig. da 22 a 25 Fasi per nuovo modello Fig.23<br />
Fig. 24 Fig. 25<br />
- 2010 -<br />
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un’impronta che serve per costruire un modello per finalizzare<br />
il lavoro. In questa fase si scelgono i materiali<br />
per il lavoro definitivo: molto spesso la scelta cade su<br />
materiali estetici in vetro-polimero, facili da gestire anche<br />
in bocca per qualsiasi evenienza.<br />
I pilastri definitivi vengono costruiti ripetendo le forme<br />
ricavate dalla guarigione dei tessuti molli, il lavoro finito<br />
viene applicato, vediamo una rx a un controllo e possiamo<br />
notare come l’osso si sia mantenuto e direi persino<br />
aumentato. Riteniamo che la scelta di sistematiche<br />
implantari idonee e di materiali estetici non citotossici<br />
e una buona programmazione siano le chiavi per una<br />
protesi di qualità e la soddisfazione dei pazienti.<br />
Si ringrazia il Dr. Alfonso Sinisi per le immagini cliniche,<br />
Luigi Paracchini Bio-Ingegnere per il suo costante aiuto.<br />
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Fig. 27<br />
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Figg. 26 e 27 Fasi del lavoro<br />
TECNICA<br />
41
42<br />
TECNICA<br />
Fig. 28 Ricerca dei materiali con tecnica ad elementi finiti<br />
Fig. 29 Andamento dello stress in una corona in resina, andamento dello stress in una corona ceramica,<br />
andamento dello stress in una corona in composito<br />
Fig. 30 rx al controllo della situazione ossea<br />
- 2010 -<br />
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Emilio<br />
Balbo<br />
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Fig. 31 lavoro inserito in cavo orale<br />
- 2010 -<br />
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C.I.O.<br />
nasce La federsanitas<br />
confesercenti<br />
La prima associazione che ingloba anche<br />
gli odontotecnici che gestiscono centri dentali.<br />
Nasce l’associazione delle società<br />
di gestione di servizi e mezzi in<br />
ambito sanitario all’interno della<br />
Confesercenti, andandosi ad aggiungere<br />
a tutte le altre della Federbiomedica, sigla<br />
che ingloba tutte le associazioni operanti<br />
nell’area sanitaria, compreso il CIO.<br />
Come già si può intuire dal nome sindacale,<br />
in Federsanitas si riconoscono tutte<br />
quelle società di natura privata (laboratori<br />
d’analisi, cliniche, centri di fisioterapia,<br />
ambulatori, centri dentali, ecc…) che<br />
operano nel campo dell’assistenza sanitaria,<br />
fornendo mezzi e/o servizi, e che si<br />
riconoscono nell’operato della Confesercenti.<br />
Per entrare più nello specifico del nostro<br />
settore, la Federsanitas offre uno spazio,<br />
finora inesistente a tutta quell’area dell’odontoiatria<br />
che viene gestita da società e<br />
che molto spesso ha come investitori di<br />
capitali degli odontotecnici.<br />
Ambulatori, poliambulatori e centri dentali<br />
gestiti da Srl, sono le forme migliori<br />
entro le quali queste attività vengono<br />
Lino Busà, Direttore Nazionale Area Servizi Confesercenti<br />
espletate, ma che possono essere carenti<br />
sul piano della scelta della forma giuridica<br />
con cui esercitano e a volte hanno degli<br />
statuti non perfettamente affini alla realtà<br />
operativa con cui esercitano, a volte non<br />
basta solo il consulto col proprio commercialista,<br />
che spesso è troppo generico per<br />
entrare nello specifico.<br />
Con la nascita della Federsanitas, la Confesercenti<br />
inizia un cammino per aiutare<br />
questo modo di esercitare in ambito sanitario<br />
e diventare il primo ed unico riferimento<br />
anche per quegli odontotecnici<br />
che hanno visto lungo e sono passati dalla<br />
parte di chi gestisce, e non subisce l’odontoiatria.<br />
Quali sono i suoi principali obiettivi?<br />
Garantire ai propri associati un livello di<br />
rappresentanza e tutela degli interessi legittimi<br />
nei rapporti con il Ministero della<br />
Salute, le Regioni con le Aziende Sanitarie<br />
presenti sul territorio. Ciò al fine di avviare<br />
un percorso di condivisione delle principali<br />
scelte e decisioni che riguardano il<br />
comparto, finora caratterizzato, solo ed<br />
45
46<br />
C.I.O.<br />
esclusivamente, da decisioni unilaterali<br />
che, il più delle volte, finiscono per penalizzare<br />
il settore.<br />
Sviluppare un nuovo modello di accreditamento<br />
in un quadro di trasparenza,<br />
semplificazione, utilizzo oculato delle risorse<br />
pubbliche.<br />
Garantire una generale “eguaglianza delle<br />
opportunità” all’interno del settore rafforzando<br />
significativamente ruolo e prospettive<br />
delle imprese meno strutturate.<br />
Valorizzare il ruolo dei soggetti privati<br />
operanti in ambito sanitario, assumendo<br />
tutte quelle iniziative che mirino a far<br />
comprendere ad opinione pubblica ed organi<br />
stampa l’importanza di tali imprese<br />
in una logica di servizi al cittadino.<br />
Incrementare lo sviluppo commerciale<br />
delle imprese aderenti, favorendo la sottoscrizione<br />
e la promozione di accordi e<br />
convenzioni con soggetti rientranti, a vario<br />
titolo, nel mondo Confesercenti.<br />
Organizzare incontri di aggiornamento<br />
costante sulle normative, sul management<br />
e sul marketing aziendale.<br />
Fare pressione e proposte alle istituzioni<br />
per la difesa e la promozione delle aziende<br />
aderenti.<br />
Come siamo organizzati:<br />
Confesercenti, che rappresenta circa<br />
250.000 imprese associate sul territorio,<br />
metterà a disposizione della nuova sigla<br />
sindacale tutto il supporto organizzativo<br />
che risulterà necessario per assicurare, sin<br />
da subito, a tale nuova realtà, la visibilità e<br />
la capacità operativa necessaria al perseguimento<br />
delle proprie finalità.<br />
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L’associazione è nata anche con i favori ed<br />
il volere di Alberto Battistelli, presidente<br />
della Federbiomedica.<br />
Il primo incarico di presidenza Federsanitas<br />
è stato dato dall’assemblea a Mauro<br />
Tomasella di Conegliano Veneto, al quale<br />
ci si può rivolgere per le prime informazioni<br />
(Tel. 0438 370257 – email: mauro.2904@libero.it).<br />
L’Avvocato Silvia Stefanelli di Bologna è<br />
stata nominata consulente della Federsanitas<br />
e in autunno sarà organizzato un<br />
meeting con lei sulle società di gestione<br />
di servizi sanitari, al quale può partecipare<br />
chiunque, pagando una quota ancora<br />
da stabilire ma che sarà intorno alle<br />
€50,00/70,00.<br />
Per inscriversi alla Federsanitas, per ora è<br />
bene farlo riferendosi direttamente alla<br />
sede nazionale Confesercenti di Roma,<br />
contattando:<br />
Sig. Lino Busà: 06 4725422<br />
Sig. Oriana (Segreteria): 06 4725406<br />
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Direttore Nazionale<br />
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