L'ARTE DELLA COMMEDIA di E De Filippo ... - Pane del cielo
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addossato. Se si va in piazza, la sola cosa che si vede è il Cristo. Le finestre, i<br />
balconi, le botteghe, le file <strong>di</strong> bancarelle, nei giorni <strong>di</strong> fiera, spariscono: sparisce<br />
tutto. Il Cristo sovrasta. Dalla mia finestra lo vedo, tutto coperto <strong>di</strong> oro e<br />
d’argento. Nel tabernacolo non c’è più spazio per appendervi ex voti preziosi,<br />
doni e offerte <strong>di</strong> ogni genere: collane, bracciali, anelli…<br />
DE CARO E’ un Cristo miracoloso.<br />
QUINTO (con una piega amara all’angolo <strong>del</strong>la bocca) Quando in paese c’è un ammalato<br />
grave, un caso urgente da risolvere, un vecchio, una donna, un bambino, un<br />
cristiano qualunque da strappare alla morte, allora si corre da me. Di giorno, <strong>di</strong><br />
notte, all'alba: l'orario non conta. Sentisse <strong>di</strong> notte, Eccellenza, come risuonano in<br />
piazza i colpi battuti sul portoncino <strong>di</strong> casa mia: e la<br />
voce dei parenti: , e Bassetti corre, Bassetti si arrampica sulle montagne con la neve alta<br />
così, entra nelle case, nelle stalle, nei tuguri, siede sulla sponda <strong>di</strong> un giaciglio<br />
puzzolente e si mette a cercare fra gli stracci l’addome floscio <strong>di</strong> un corpo<br />
squallido, appassito, per palparlo tutto intorno, dalla milza al fegato, con le sue<br />
mani! (Mostrando le mani aperte) Con queste mani! E me le lavo subito dopo,<br />
due, tre volte e pure quattro, ma la sensazione schifosa <strong>di</strong> quel contatto rimane a<br />
fior <strong>di</strong> pelle dal <strong>di</strong> sotto, dentro… e traspira dai pori, e riaffiora in ogni ora <strong>del</strong>la<br />
mia giornata: nel vestirmi, nel pettinarmi, nel radermi la barba. Una bambina <strong>di</strong><br />
cinque anni mi è morta fra le braccia… mi chiamarono tar<strong>di</strong>: <strong>di</strong>fterite! Non c’era<br />
più niente da fare. Operai con un temperino sterilizzato in fretta, tutto quanto<br />
avevo trovato a portata <strong>di</strong> mano, ma dal foro praticato in quella trachea, il sangue<br />
uscì lento e rappreso. Avevo spaccato la gola <strong>di</strong> un cadaverino. Il sipario si chiuse<br />
prima <strong>del</strong> previsto e troppo bruscamente.<br />
DE CARO (sollevato dalla frase conclusiva <strong>di</strong> Bassetti, a cui attribuisce il significato reale) Ah,<br />
ecco! E la gente?<br />
QUINTO Tutti seduti, fermi, come paralizzati e in silenzio. Poi cominciarono quelli in<br />
pie<strong>di</strong>… C’era pure gente in pie<strong>di</strong>…<br />
DE CARO Bè, certo, quando non si trova posto…<br />
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