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l'amico ESPLOSIVO

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

l’amico <strong>ESPLOSIVO</strong><br />

2011/06/06 L'amico <strong>ESPLOSIVO</strong> 1


ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

<strong>ESPLOSIVO</strong> STRUMENTO DI LAVORO<br />

Il cittadino medio nel modo odierno da poca importanza al ruolo che gli esplosivi commerciali giocano nelle<br />

nostre vite e come il loro uso è legato al nostro standard di vita ed al nostro modo di vivere.<br />

Gli Esplosivi forniscono l’energia richiesta per darci l’accesso alle vaste risorse della Terra per l’avanzamento della<br />

civilizzazione.<br />

Per mantenere il proprio standard di vita negli U.S.A. ogni giorno si miscelano 200.000 ton di cemento, sono<br />

stampate 25 milioni di fotografie , si acquistano 35 milioni di graffette, si impiegano 45 kg di oro per otturazioni e<br />

4 milioni di lampadine elettriche. Questo comporta più di 40 differenti minerali per fabbricare un cellulare e più di<br />

35 per fabbricare un televisore a colori.<br />

Ed ogni giorno prodotti come il talco, la pasta dentifricia, i cosmetici, e le medicine contengono minerali i quali<br />

debbono essere minati usando esplosivi chimici. chimici Senza gli esplosivi ll’industria industria dell dell’acciaio acciaio e tutto ll’intero intero sistema di<br />

trasporti non potrebbe essere possibile. I generatori di elettricità dipendono largamente dal carbone, e le miniere di<br />

carbone oggi sono ancora i più grandi consumatori di esplosivi industriali.<br />

I materiali da cava, per le strade e le escavazioni, per edificare i grattacieli, per creare delle gallerie, strade,<br />

oleodotti e le comodità sono direttamente beneficiari del lavoro con l’impiego di esplosivi.<br />

PPossiamo i certamente t t considerare id l’ l’esplosivo l i uno strumento t t di l lavoro e ddefinirlo fi i l un amico. i<br />

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APPLICAZIONI VARIE<br />

Volata in una grande<br />

miniera di carbone a<br />

cielo i l aperto<br />

Abbattimento dello<br />

sterile nel volume del<br />

minerale estratto<br />

. volata ad alta VoD<br />

. diametro dei fori: 311 mm<br />

. maglia 12 x 12 m.<br />

. 5 file di fori, 20 fori/fila<br />

. interasse fori: 12 m<br />

. distanza tra due fila: 12 m<br />

. volata con detonatori elettronici<br />

. Altezza banco 240 m<br />

. 1500 t di emulsioni pompabili<br />

. 3.000.000 di mc. di abbattuto<br />

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QUADRO STORICO<br />

Le grandi scoperte nel mondo degli esplosivi che hanno segnato il progredire dell’uomo attraverso la realizzazione<br />

di grandi opere nel campo della ingegneria civile sono state 3:<br />

la prima è la scoperta della polvere nera; nel<br />

1265 Ruggero Bacone pubblica in Inghilterra “Opus Majus” in cui viene registrata la ricetta della polvere da sparo.<br />

Solo dopo 600 anni abbiamo il secondo gruppo di scoperte:<br />

1847 8 Ascanio SSobrero b scopre a Torino la l piroglicerina. i li i Il l prodotto, d lliquido d oleoso, l è talmente l pericoloso l dda<br />

sconsigliarne l’utilizzo a livello industriale. Questa data rappresenta l’inizio dell’era moderna degli esplosivi.<br />

1861 Alfred Nobel brevetta a Stoccolma il detonatore (capsule di rame riempite con fulminato di mercurio).<br />

1867 86 Alfred ed Nobel obe usa NGL G liquida qu da per pe abbattere abbatte e la a roccia, occ a, nel e trasporto t aspo to un u contenitore co te to e di d NGL G si s rompe, o pe, l’incidente c de te<br />

gli “svela” le proprietà della dinamite (kieselghur), con l’aggiunta di NH 4NO 3 (dinamite a base attiva).<br />

1875 Nobel utilizza il cotone collodio scoperto da Maynard e realizza le prime gelatine esplosive (dinamiti a base<br />

esplosiva, o master mix)<br />

1876 Smith inventa i detonatori elettrici a ponticello al posto di quelli a scintilla (Dumas) e perfeziona l’esploditore.<br />

1895 Smith brevetta i detonatori ritardati.<br />

1891 Prima preparazione industriale del TNT, partendo dal toluene.<br />

1906 Invenzione della miccia detonante negli stabilimenti della Soc Soc. Bickford. Bickford<br />

Ed infine la terza scoperta nel:<br />

1945 Prima esplosione atomica ad Alamogordo (U.S.A.)<br />

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SOSTANZE ENERGETICHE<br />

Le sostanze energetiche, sono composti chimici, o miscele di sostanze energetiche, che possono essere divise in<br />

tre categorie a secondo dell'uso: ESPLOSIVI, PROPELLENTI, ARTIFIZI PIROTECNICI.<br />

ESPLOSIVI e PROPELLENTI, se innescati correttamente, sviluppano una grande quantità di gas caldi in breve<br />

tempo.<br />

L La differenza diff tra t esplosivi l i i e propellenti ll ti risiede i i d nella ll velocità l ità con cui i prosegue l la reazione. i<br />

Con gli esplosivi, la rapida reazione produce un’onda di shock con pressione molto forte sul materiale circostante:<br />

questo q urto è capace p di distruggere gg i vari oggetti gg circostanti.<br />

Con i propellenti, la reazione, più lenta, produce meno pressione per un più lungo lasso di tempo: questa<br />

pressione più bassa e sostenuta spinge e fa volare gli oggetti.<br />

I prodotti pirotecnici sviluppano larghe quantità di caldo ma molto meno gas rispetto ai propellenti o agli<br />

esplosivi.<br />

La combustione e la detonazione di sostanze energetiche consistono in ossidoriduzioni esotermiche. Dopo<br />

che è stata applicata pp l’iniziale energia g attivante, , la reazione diventa auto-sostenuta. In base alla massa, , è<br />

possibile confrontare la quantità di energia rilasciata dai propellenti e dagli esplosivi. Tuttavia, questa energia è<br />

considerevolmente minore di quella prodotta da combustibili comuni quali il carbone che brucia nell’aria.<br />

L La combustione b ti del d l propellente ll t o ddeflagrazione, fl i è una combustione b ti molto lt rapida id che h risulta i lt dal d l contatto t tt<br />

ravvicinato di un ossidante e di un combustibile.<br />

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CARATTERISTICHE CHIMICHE DEI MATERIALI ENERGETICI<br />

Le proprietà chimico fisiche relative ai materiali energetici includono:<br />

a. Calore di Fusione.<br />

Il calore di fusione è la quantità di calore necessaria per trasformare una unità di solido in un liquido alla stessa<br />

temperatura ed a pressione standard. Questa quantità è normalmente espressa in termini di calorie per grammo.<br />

b. Calore di vaporizzazione.<br />

Il calore di vaporizzazione è la quantità di calore necessaria per convertire una unità di liquido in vapore alla stessa<br />

temperatura temperatura. Questa quantità è normalmente espresso in termini di calorie per grammo grammo.<br />

c. Calore di sublimazione<br />

Il calore di sublimazione è la quantità di calore necessaria per convertire direttamente un peso di un solido in<br />

vapore tramite un processo a temperatura costante.<br />

d. Calore di detonazione<br />

E’ il calore che viene prodotto quando il prodotto detona: il test per determinare queste quantità utilizza un<br />

calorimetro standard.<br />

e. Calore di combustione.<br />

Il calore di combustione è la quantità di calore prodotta quando un materiale viene bruciato.<br />

f. Sensibilità.<br />

Vari stimoli esterni possono causare il rilascio di energia contenuta nelle sostanze energetiche.<br />

La reazione ad un colpo viene definita sensibilità à d’impatto.<br />

La sensibilità di un esplosivo agli shock, è una misura altamente riproducibile. Gli shock sono generati da un<br />

esplosivo “donatore” che causa la detonazione di un altro materiale esplosivo. La forza dell’onda di shock necessaria<br />

è una misura relativa della sensibilità del materiale che viene testato.<br />

La sensibilità elettrostatica è una misura importante per quanto riguarda la sicurezza. Alcuni esplosivi possono<br />

essere fatti detonare dall’urto di una persona portatrice di elettricità statica.<br />

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CARATTERISTICHE CHIMICHE DEI MATERIALI ENERGETICI<br />

La sensibilità elettrostatica è una misura da determinarsi in caso di applicazione degli esplosivi. In alcuni casi,<br />

una bassa temperatura può inertizzare l’esplosivo in questione.<br />

g. Brisanza.<br />

La brisanza è la capacità di frantumazione di un esplosivo esplosivo. Differenti test sono usati per determinare la brisanza<br />

(test della sabbia, test del cilindro, ecc.).<br />

h. Velocità di detonazione.<br />

La velocità di detonazione è il valore con il quale la reazione di detonazione procede attraverso un esplosivo.<br />

Questa misura è strettamente correlata alla brisanza brisanza. All’aumentare All aumentare della velocità di detonazione detonazione, aumenta la<br />

brisanza.<br />

i. Potenza.<br />

La potenza di un esplosivo è l’energia totale disponibile per produrre lavoro. E’ una misura diversa dalla brisanza<br />

anche se in apparenza possono sembrare simili. Si considerino 2 esplosivi, nitrato di ammonio e RDX. Se una carica<br />

di ciascuno è piazzata sotto una roccia, il nitrato di ammonio può gettare la roccia a molti metri di distanza mentre<br />

l’RDX può frantumare la roccia in tanti frammenti. La prima proprietà è la potenza, la seconda è la brisanza.<br />

j. Stabilità.<br />

La stabilità è la capacità p del materiale energetico g di trattenere inalterate pproprietà p qquali<br />

la velocità di detonazione e<br />

la sensibilità dopo lunghi periodi di immagazzinamento in condizioni avverse. Tutte le sostanze energetiche sono<br />

instabili in qualche maniera. Il grado di instabilità varia enormemente. Il TNT può essere stoccato per 20 anni senza<br />

subire alterazione della stabilità mentre altri esplosivi non usati per scopi militari o commerciali, si decompongono<br />

in un breve periodo.<br />

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APPLICAZIONI VARIE<br />

ABBATTIMENTI IN SOTTERRANEO<br />

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MATERIALI MATERIALI ENERGETICI ENERGETICI - PROPELLENTI<br />

prima NG <br />

preparata da<br />

Alfred Nobel<br />

La NG è molto sensibile all’impatto all impatto - più del fulminato di mercurio - ed alla frizione frizione.<br />

La velocità di detonazione, ad una densità di 1.60 g/cc, è di 7,700 m/s.<br />

IMPIANTO SCHMID- MEISSNER<br />

PER LA PRODUZIONE IN CONTINUO<br />

DI NITROGLICERINA<br />

Nel nitratore e nelle varie colonne di<br />

lavaggio è scrupolosamente controllata<br />

la temperatura con n. 2 termometri in<br />

ogni apparecchio; a 39°C si apre in<br />

automatico la flangia posta alla base<br />

dell’appa dell’apparecchiatura ecchiat a e la NG viene iene<br />

annegata in un vascone d’acqua<br />

sottostante<br />

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TERMOCHIMICA<br />

MATERIALI MATERIALI ENERGETICI ENERGETICI - PROPELLENTI<br />

Le proprietà termochimiche sono le prime ad essere considerate nella formulazione di un propellente per<br />

un’applicazione n’applica ione specifica e comprendono comp endono la tempe temperatura at a di fiamma dei gas prodotti p odotti dal propellente p opellente sotto alc alcune ne<br />

condizioni standard, il loro peso molecolare medio ed il covolume.<br />

L’equazione di stato comunemente usata per i prodotti della combustione effettuata dai propellenti per armi (per<br />

l’applicazione l applicazione nella armi da fuoco) è:<br />

dove,<br />

P è la pressione,<br />

V il volume,<br />

b il covolume,<br />

P(V -b) =nRT<br />

n il numero di mole del gas per unità di massa,<br />

R la costante universale dei gas, e<br />

T la temperatura.<br />

L’equazione L equazione di stato ideale per i gas viene ottenuta nel caso in cui b è uguale a 0 0. Il covolume è un fattore di<br />

correzione per considerare le pressioni estremamente alte, da 137.900 a 482.650 chilo pascal , che esistono nel<br />

tamburo di un’arma da fuoco.<br />

Fisicamente, il covolume viene definito come il volume occupato in un dato momento dalle molecole di gas.<br />

L’esperienza indica che i calcoli dei risultati delle performance dei propellenti non sono particolarmente suscettibili<br />

agli errori sulla temperatura di formazione degli ingredienti.<br />

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PROPRIETA’ FISICHE<br />

MATERIALI MATERIALI ENERGETICI ENERGETICI - PROPELLENTI<br />

I propellenti per armi da fuoco devono funzionare in maniera affidabile in un ampio intervallo di temperature<br />

ambientali e devono mantenere le loro caratteristiche anche dopo diversi anni di deposito.<br />

I grani di propellente devono mantenere la loro integrità anche a fronte di uno scoppio potente proveniente dal<br />

sistema di accensione e non devono ammorbidirsi eccessivamente alle alte temperature perché potrebbero venir<br />

deformati dall’impulso dell’accensione.<br />

Oltre all’espansione termica, alla conduttività termica, ed al calore specifico le seguenti proprietà sono di interesse<br />

diretto del progettista delle cariche:<br />

a. Densità. I propellenti convenzionali a base singola o doppia hanno valori vicini ai 1.60 g/cc, mentre i propellenti a<br />

base tripla (a base di nitroguanidina) hanno valori fortemente superiori.<br />

b b. Densità di volume volume. I valori raccolti dipendono fortemente dal peso specifico del propellente, propellente dalla forma<br />

geometrica dei granuli, dalle caratteristiche della superficie e dalle tecniche di misurazione.<br />

Il termine "densità di volume" viene spesso confuso con “densità di caricamento”, un termine che gli esperti di<br />

balistica usano riferito alla massa della carica per il volume della camera di scoppio.<br />

c. Comprimibilità dei granuli. E’ la misura che indica quanto un granulo di propellente possa essere compresso<br />

prima che appaia una crepa. Ad una temperatura di 25°C, il valore minimo comunemente richiesto per i<br />

propellenti delle armi da fuoco è del 30% 30%.<br />

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GEOMETRIA DEI GRANI DI PROPELLENTE<br />

MATERIALI MATERIALI ENERGETICI ENERGETICI - PROPELLENTI<br />

Il tempo di combustione di una carica di propellente dipende da due fattori:<br />

la velocità di combustione con cui avviene la reazione di decomposizione esotermica.<br />

la superficie totale del propellente. Le cariche sono composte da numerosi grani di propellente con una gran<br />

varietà di forme come mostra la figura 9-1.<br />

L La forma f dei d i grani i determina d t i la l quantità tità di superficie fi i esposta t ddurante t il procedere d ddella ll combustione. b ti P Per<br />

esempio, nella combustione di una corda, la superficie di propellente esposta alla combustione diminuisce.<br />

Questa situazione viene chiamata di granuli regressivi.<br />

Nel momento in cui brucia un unico granulo perforato, la superficie esposta rimane sostanzialmente costante<br />

perché mentre la superficie esterna diminuisce quella interna aumenta. Questo granulo viene chiamato neutro.<br />

In un granulo progressivo, per es. quello multi perforato o nel rosette, la superficie aumenta durante la<br />

combustione. La forma del granulo e il suo tasso di combustione sono correlati.<br />

In generale, più lo spessore è sottile, più si accorcia il tempo di combustione della carica di propellente e più<br />

aumenta la pressione prodotta.<br />

Un’arma è progettata per operare con una pressione massima. Si può essere ottenere una stessa velocità del<br />

proiettile i ttil con una quantità tità iinferiore f i di propellente ll t e uno spessore sottile ttil o con una grande d quantità tità e uno<br />

spessore più grezzo. Però, la pressione prodotta dal primo è considerevolmente maggiore rispetto a quella<br />

prodotta dal secondo. In generale, più il proiettile è pesante o maggiore è la velocità desiderata, maggiori devono<br />

essere la grandezza g dei ggranuli e del loro spessore. p<br />

Una forma ottimale dei grani di propellente deve ridurre al minimo la quantità di polvere non bruciata ed eiettata<br />

fuori dalla canna .<br />

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MATERIALI MATERIALI ENERGETICI ENERGETICI - PROPELLENTI<br />

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MATERIALI ENERGETICI ENERGETICI - COMPOSTI PIROTECNICI<br />

I COMPOSTI PIROTECNICI sono suddivisi nelle seguenti due grandi famiglie:<br />

A. ad uso civile,<br />

B B. ad d uso militare. ilit<br />

A. Prodotti pirotecnici ad uso civile: si utilizza una reazione di ossido-riduzione tra un elemento ossidante che<br />

è il comburente ed un elemento riduttore o combustibile [gli [g ossidanti ppiù impiegati p g sono i nitrati, , clorato e<br />

perclorato di potassio, di calcio, di stronzio, di bario ed i perossidi – in tal modo si ottengono le diverse<br />

colorazioni..] [combustibili sono le polveri metalliche [Al, Mg, Si, S, etc .…]<br />

Sono suddivisi nelle seguenti categorie, categorie a seconda dell’uso:<br />

1. fuochi artificiali e giocattoli pirici – rappresenta la stragrande maggioranza dei prodotti pirotecnici ;<br />

suddivisa ancora in fuochi artificiali professionali e da divertimento; ne citiamo alcuni: - bombe o granate, sia<br />

cilindriche l d h che h sferiche f h – cassette pirotecniche h - candele d l romane –mortai –razzi –sbruffi b ff – ffontane<br />

–<br />

stelline – bengala – girelle – girandole fisse su perno – girandole aeree –torte – petardi ,..];<br />

2. manufatti pirotecnici da segnalazione ad effetto illuminante , fumogeno o misto; ad effetto sonoro; per<br />

attivazione di apparecchiature antincendio; da divertimento, ad effetto scoppio e ad effetto luminoso;<br />

3. munizioni giocattolo, airbag, pretensionatori per cinture di sicurezza, bossoli innescati per munizioni per<br />

armi di piccolo calibro; manufatti pirotecnici e cartucce per strumenti tecnici ed industriali – sparachiodi, per<br />

mattazione e per cementeria -; cartucce a salve ad effetto sonoro.<br />

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APPLICAZIONI VARIE<br />

BOMBA SFERICA PIROTECNICA<br />

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La NORMA<br />

L’ Art. 82 del Re_TULPS [R.D. 6.5.40, n. 635 “Approvazione del Regolamento per l’esecuzione del TULPS”] recita:<br />

I prodotti esplosivi, …………………. , sono classificati nelle seguenti categorie:<br />

1) “polveri” e prodotti affini negli effetti esplodenti;<br />

2) “dinamiti” e prodotti affini negli effetti esplodenti;<br />

3) “detonanti” e prodotti affini negli effetti esplodenti;<br />

4) “artifici” artifici e prodotti affini negli effetti esplodenti;<br />

5) “munizioni di sicurezza” e giocattoli pirici.<br />

Il succ. [DM 19 .09.02, n. 272] rivisita:<br />

La categoria 5) "munizioni di sicurezza“ e giocattoli pirici ………………………………………… si articola nei seguenti gruppi:<br />

Gruppo A:<br />

1) bbossoli li iinnescati ti per artiglieria; ti li i<br />

2) spolette a percussione con innesco amovibile o interno;<br />

3) spolette a doppio effetto per artiglieria;<br />

4) cartucce da salve per armi comuni e da guerra;<br />

5) cartucce per armi comuni e da guerra;<br />

Gruppo B:<br />

1) micce a lenta combustione o di sicurezza;<br />

2) cartuccia per pistola spegnitrice Wolf;<br />

3) accenditori elettrici;<br />

4) accenditori di sicurezza;<br />

Gruppo C:<br />

1) )ggiocattoli p pirici; ;<br />

Gruppo D:<br />

1) manufatti pirotecnici da segnalazione ad effetto illuminante, fumogeno o misto destinati alla sicurezza in mare o in montagna, ovvero alle<br />

segnalazioni per la sicurezza nei trasporti ferroviari e stradali, nonché quelli analoghi destinati ad essere utilizzati dalle Forze armate e ai<br />

Corpi armati dello Stato;<br />

2) manufatti pirotecnici da segnalazione ad effetto sonoro, compresi quelli destinati ad essere utilizzati dalle Forze armate e ai Corpi armati<br />

dello Stato;<br />

3) manufatti pirotecnici destinati all'attivazione di apparecchiature per l'estinzione di incendi;<br />

4) manufatti pirotecnici da divertimento, ad effetto di scoppio e/o ad effetto luminoso;<br />

Gruppo E:<br />

1) munizioni giocattolo;<br />

2) air bag, pretensionatori per cinture di sicurezza e relativi generatori di gas od attuatori ricompresi nell'allegato I al decreto legislativo 2<br />

gennaio 1997, 1997 n. n 7 e successive modificazioni e aggiornamenti; 3) bossoli innescati per munizioni per armi di piccolo calibro;<br />

4) inneschi per munizioni per armi di piccolo calibro e per cartucce industriali;<br />

5) manufatti pirotecnici e cartucce per strumenti tecnici e industriali (es.: sparachiodi, per mattazione e cementeria);<br />

6) cartucce a salve ad effetto sonoro per armi di libera vendita".]<br />

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La NORMA<br />

L’ Art. 82 del Re_TULPS [R.D. 6.5.40, n. 635 “Approvazione del Regolamento per l’esecuzione del TULPS”] recita:<br />

I prodotti esplodenti riconosciuti e classificati ai sensi dell'articolo 53 della legge, nonché i prodotti esplodenti muniti dell'attestato di esame<br />

"CE del tipo e della valutazione di conformità di cui all'allegato V al decreto legislativo 2 gennaio 1997, n. 7, certificati dagli "Organismi<br />

notificati” notificati sono indicati nell nell'allegato allegato A al presente regolamento. I prodotti esplodenti marcati CE sono classificati a seconda della loro tipologia<br />

nelle categorie di cui al precedente articolo 82 ed iscritti d'ufficio nell'allegato A al presente regolamento, ai soli fini dell'applicazione delle<br />

norme tecniche inerenti alla sicurezza nell'attività' di fabbricazione e di deposito di esplosivi contenute nell'allegato B al presente<br />

regolamento.".<br />

L'allegato g B contiene le norme per p l'impianto p delle fabbriche e dei depositi p delle materie esplodenti p di ogni g categoria, g nonché le norme pper<br />

l'impianto dei cantieri civili di scaricamento, ripristino e caricamento proietti e per la lavorazione di materiale da guerra.<br />

L'allegato C determina le norme per il trasporto degli esplosivi e le modalità per il rilascio delle relative licenze.<br />

L'allegato D contiene le norme per la protezione contro le scariche elettriche atmosferiche degli edifici in cui si lavorano, si manipolano o si<br />

conservano sostanze infiammabili o esplosive.<br />

ALLEGATO A - Elenco e classificazione dei prodotti esplosivi riconosciuti (art. 83 del Regolamento)<br />

Elenco dei prodotti e classificazione<br />

Numero di Denominazione della materia o dell dell’oggetto oggetto Codice di Classifica secondo<br />

identificaz.<br />

classificaz. Re.TULPS<br />

0004 Picrato d’ammonio secco con meno del 10% massa di acqua 1.1 D II<br />

::::::: :::::::::::::::::::::::::::::::::::::<br />

0027 Polvere nera in grani o polverino 1.1 D I<br />

:::::: ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: ::::::::: :::::::::::<br />

0081 Esplosivo di tipo A 1.1 D II<br />

0255 Detonatori da mina elettrici 1.4 B III<br />

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La NORMA<br />

ACCORDO INTERNAZIONALE DI TRASPORTO MERCI PERICOLOSE SU STRADA [ADR]<br />

Il trasporto su strada di merci pericolose è regolamentato, a livello internazionale, da un accordo sottoscritto da quasi tutti i Paesi, noto<br />

sotto il nome di ADR, e recepito nei singoli Codici della Strada.<br />

Nell’‘ADR Nell ADR le merci pericolose vengono ripartite nelle seguenti classi:<br />

Classe 1 Materie ed oggetti esplosivi<br />

Classe 2 Gas compressi liquefatti o disciolti sotto pressione<br />

Classe 3 Materie liquide infiammabili<br />

Classe 4.1 Materie solide infiammabili<br />

Classe 4.2 Materie soggette ad accensione spontanea<br />

Classe 4.3 Materie che a contatto con l’acqua sviluppano gas infiammabili<br />

C asse 5.1 Materie comburenti<br />

Classe 5.2 Perossidi organici<br />

Classe 6.1 Materie tossiche<br />

Classe 6.2 Materie ripugnanti o in grado di suscitare una infezione<br />

Classe 7 Materie radioattive<br />

Classe 8 Materie corrosive<br />

Classe 9 Materie ed oggetti pericolosi diversi<br />

Il Codice di Classificazione ADR - Colonna 3 - o Classe di rischio si compone di due numeri ed una lettera.<br />

Dei due numeri il 1° indica la Classe, il secondo indica il livello di rischio e la lettera il Gruppo di Compatibilità<br />

Il livello di rischio è:<br />

1.1 Materie o oggetti comportanti un rischio di esplosione in massa, cioè coinvolgente in modo praticamente istantaneo la quasi totalità<br />

del carico.<br />

1.2 Materie o oggetti comportanti rischi di getti o proiezioni ma senza esplosione in massa.<br />

1.3 Materie o oggetti comportanti un rischio di incendio con possibile leggero spostamento d'aria o proiezioni (o entrambi) senza<br />

esplosione in massa, che bruciano in successione provocando leggeri effetti citati, oppure la cui combustione dà origine a un<br />

considerevole calore radiante.<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

La NORMA<br />

1.4 Materie o oggetti che presentano solo un leggero pericolo in caso di accensione o innesco durante il trasporto. Gli effetti sono confinati al<br />

collo e non danno luogo a importanti fenomeni di proiezioni. Un incendio esterno non deve comportare l'esplosione istantanea dell'intero<br />

contenuto.<br />

1.5 Materie molto poco sensibili, con un rischio di esplosione in massa così limitato da rendere minima la probabilità di passaggio dalla<br />

combustione allo scoppio. Non devono esplodere nelle prove di fuoco esterno.<br />

1.6 Oggetti estremamente poco sensibili, con rischio nullo di esplosione in massa. Contengono detonanti del tutto insensibili epresentano una trascurabile probabilità di innesco o di propagazione accidentali.<br />

Di seguito i Gruppi di Compatibilità:<br />

A Materia esplosiva primaria<br />

B Oggetto contenente una materia esplosiva primaria con meno di due dispositivi efficaci di sicurezza.<br />

C Materia esplosiva di lancio o altra materia esplosiva deflagrante oppure oggetto che contenga tale materia esplosiva.<br />

D Materia esplosiva secondaria detonante oppure polvere nera oppure oggetto contenente una materia esplosiva secondaria detonante, in<br />

tutti i casi senza mezzi di innesca o carica di lancio, oppure oggetto contenente una materia esplosiva primaria con almeno due<br />

dispositivi di sicurezza efficaci.<br />

E Oggetto contenente una materia esplosiva secondaria detonante, senza mezzi d'innesco, con una carica di lancio (escluse le cariche di<br />

lancio contenenti un liquido oppure un gel infiammabile<br />

F Oggetto contenente una materia esplosiva secondaria detonante con mezzi propri di innesco, con una carica di lancia (escluse le cariche<br />

di lancio contenenti un liquido oppure un gel infiamrnabile oppure senza carica di lancio.<br />

G CComposizione i i pirotecnica i t i oppure oggetto tt contenente t t una composizione i i pirotecnica i t i oppure un oggetto tt contenente t t una materia t i esplosiva l i<br />

e una composizione illuminante, incendiaria, lacrimogena. oppure fumogena (escluso gli oggetti che reagiscono con l'acqua o quelli<br />

contenenti fosforo bianco, una materia piroforica, un liquido oppure un gel infiammabile.<br />

H Oggetto contenente una materia esplosiva e del fosforo bianco.<br />

J Oggetto contenente una materia esplosiva e un liquido oppure un gel infiammabile<br />

infiammabile.<br />

K Oggetto contenente una materia esplosiva e un agente chimico tossico.<br />

L Materia esplosiva, oppure oggetto contenente- una materia esplosiva che presenta un rischio particolare (ad esempio a causa della sua<br />

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per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

La NORMA<br />

reattività con l'acqua oppure della presenza di liquidi ipergolici, di fosfori. oppure di una materia piroforica) e che esige l'isolamento<br />

ciascun tipo.<br />

S Materia o oggetto imballato oppure concepito in modo tale da limitare all'interno ogni effetto pericoloso dovuto ad un funzionamento<br />

accidentale<br />

I gruppi di compatibilità servono per stabilire la compatibilità nel caso di carichi misti.<br />

Gruppo di<br />

compatibilità A B C D E F G H J L N S<br />

B X a X<br />

CC X X X X bc X<br />

D a X X X X bc X<br />

E X X X X bc X<br />

FF X X<br />

G X X X X X<br />

H X X<br />

JJ X X<br />

L d<br />

N bc bc bc b X<br />

S X X X X X X X X X X<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

APPLICAZIONI VARIE<br />

ABBATTIMENTI IN SOTTERRANEO<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

DENSIMETRO BIANCHI PER LA DETERMINAZIONE<br />

DELLA DENSITA’ ASSOLUTA<br />

PROPRIETA’ DEGLI DEGLI ESPLOSIVI ESPLOSIVI & & TEST<br />

TEST<br />

GRAVIMETRO PER LA DETERMINAZIONE<br />

DELLA DENSITA’ APPARENTE<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

2011/06/06<br />

DIROMPENZA SECONDO KAST<br />

PROPRIETA’ DEGLI DEGLI ESPLOSIVI ESPLOSIVI & & TEST<br />

TEST<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

PROPRIETA’ DEGLI DEGLI ESPLOSIVI ESPLOSIVI & & TEST<br />

TEST<br />

DIROMPENZA SECONDO HESS<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

PROPRIETA’ DEGLI DEGLI ESPLOSIVI ESPLOSIVI & & TEST<br />

TEST<br />

SAGGIO DELLA BERTA<br />

CON BERTA DA 2 KG.<br />

• GOMMA A cm. 16-17<br />

• NGL “ 5 -6<br />

• TNT “ 110<br />

• POLVERE NERA “ 70 -100<br />

• PETN “ 27<br />

• T 4 “ 30-40<br />

• FULMINATO/Hg g “ 4<br />

• AZOTIDRATO/Pb “ 8<br />

• STIFNATO/Pb “ 9<br />

• TETRILE “ 30<br />

• DIAZODINITRO-<br />

FENOLO “ 7<br />

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PROPRIETA’ DEGLI DEGLI ESPLOSIVI ESPLOSIVI & & TEST<br />

TEST<br />

MISURA DELLA VELOCITA’ DI DETONAZIONE [VoD]<br />

1. METODO DAUTRICHE 2. METODO DELLE FIBRE OTTICHE<br />

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per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

PROPRIETA’ DEGLI DEGLI ESPLOSIVI ESPLOSIVI & & TEST<br />

TEST<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

PROPRIETA’ DEGLI DEGLI ESPLOSIVI ESPLOSIVI & & TEST<br />

TEST<br />

MISURA DELLA DISTANZA DI COLPO<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

PROPRIETA’ DEGLI DEGLI ESPLOSIVI ESPLOSIVI & & TEST<br />

TEST<br />

SAGGIO DEL BLOCCO DI PIOMBO (TRAUZL)<br />

ALCUNI VALORI DI TRAUZL: 540÷570 PER LA NITROGLICERINA NITROGLICERINA, 500÷540 PER LA DINAMITE GOMMA<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

PROPRIETA’ DEGLI ESPLOSIVI<br />

PROVE SUI DETONATORI<br />

MISURA DEL VOLUME [ LAVORO] PRODOTTO DA UN DETONATORE<br />

ALTRI TEST CHE<br />

VENGONO EFFETTUATI SONO:<br />

1. PARTE PIROTECNICA CON LO<br />

JULIUS PETER;<br />

2. PARTE ELETTRICA CON MI-<br />

SURA DEL RITARDO, E DEI<br />

TEMPI DI RISPOSTA.<br />

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per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

APPLICAZIONI VARIE<br />

ABBATTIMENTI IN SOTTERRANEO<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

CARATTERISTICHE<br />

TECNICHE<br />

CLASSIFICAZIONE DEGLI ESPLOSIVI<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

CARATTERISTICHE<br />

TECNICHE<br />

CLASSIFICAZIONE DEGLI ESPLOSIVI<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

ESPLOSIONE PER “SIMPATIA”<br />

CARATTERISTICHE TECNICHE<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

APPLICAZIONI VARIE<br />

ABBATTIMENTI CONTROLLATI<br />

DEMOLIZIONE CONTROLLATA DI UN GRATTACIELO IN FLORIDA ALTO > 100 M<br />

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APPLICAZIONI<br />

SISTEMA ANTIVALANGHE<br />

Sviluppato dal gruppo Ruggeri<br />

1<br />

2 1 3 4 1<br />

10<br />

5 6 7 8 9<br />

1- Firing Chamber<br />

2- Recharging valve<br />

3- Firing Valve<br />

4- Launch tube<br />

5- Locking pin<br />

6- Positioning arm<br />

7- Shock Absorber<br />

8- Manometer<br />

9- Chassis<br />

10- Purging valve<br />

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ISTITUTO ASCANIO SOBRERO<br />

per la ricerca sugli Esplosivi e la Detonica<br />

SISTEMA IMPLOSIVO PER GIUNZIONE DI CAVI<br />

APPLICAZIONI<br />

Questo sistema è un metodo veloce ed efficace per la giunzione di cavi di linea di trasmissione e per l'unione di spire e terminali di ponti<br />

elettrici.<br />

GENERATORI DI GAS<br />

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SISTEMA FLYPLANT<br />

LOCALITA’: AMAZZONIA<br />

RESA DELL DELL’INTERVENTO: INTERVENTO: 10-100 10 100 Ha/giorno<br />

APPLICAZIONI<br />

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