Bollettino Pasqua 2013 - Parrocchia di Bornato
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Dal Gesù <strong>di</strong> Nazareth <strong>di</strong> Papa Benedetto XVI<br />
Nel secondo volume<br />
su Gesù <strong>di</strong> Nazareth<br />
(Dall’ingresso in Gerusalemme<br />
fi no alla resurrezione,<br />
Città del Vaticano- Milano<br />
2011) Benedetto XVI de<strong>di</strong>ca<br />
il quinto capitolo all’Ultima Cena<br />
(pp.119-163).<br />
Scrive Papa Ratzinger: «(...) l’ultima<br />
certezza, sulla quale fon<strong>di</strong>amo<br />
l’intera nostra esistenza, ci è donata<br />
dalla fede (...)» e poiché le questioni<br />
legate all’ultima cena vengono<br />
proposte da posizioni contrarie con<br />
lo stesso atteggiamento <strong>di</strong> certezza<br />
scientifi ca, il Papa sceglie <strong>di</strong> trarre<br />
«dall’insieme della <strong>di</strong>sputa, le questioni<br />
essenziali per la fede (pag.<br />
122).<br />
Lo fa «(...) in quattro sezioni. In<br />
primo luogo rifl ette sul problema<br />
della data della celebrazione dell’ultima<br />
cena [è stata una cena pasquale<br />
o no?]. In secondo luogo esamina<br />
i testi relativi all’ultima cena<br />
valutando la cre<strong>di</strong>bilità storica <strong>di</strong><br />
tali racconti. In terzo luogo, tenta<br />
un’ interpretazione dei contenuti<br />
teologici essenziali della tra<strong>di</strong>zione.<br />
Infi ne, nella quarta sezione,<br />
Papa Ratzinger tenta <strong>di</strong> «gettare lo<br />
sguardo oltre la tra<strong>di</strong>zione neotestamentaria<br />
e rifl ettere sul formarsi<br />
della Celebrazione eucaristica della<br />
Chiesa (p.122)».<br />
La data dell’ultima Cena<br />
Il problema della datazione dell’ultima<br />
cena scaturisce dal contrasto<br />
tra i Vangeli Sinottici (Marco,<br />
Luca, Matteo) ed il Vangelo <strong>di</strong><br />
Giovanni. In base alla cronologia<br />
dei sinottici la cena avviene il primo<br />
giorno degli Azzimi (Mc 14,12.17),<br />
<strong>di</strong> giovedì. Dopo il tramonto iniziava<br />
la <strong>Pasqua</strong>, pertanto la cena del<br />
giovedì equivale alla cena pasquale.<br />
Nella notte tra giovedì e venerdì<br />
Gesù viene arrestato, portato da-<br />
L’ultima<br />
Cena<br />
vanti al tribunale del Sinedrio, al<br />
mattino del venerdì condannato a<br />
morte da Pilato e successivamente<br />
«verso l’ora terza (circa le nove del<br />
mattino) crocifi sso; la morte è datata<br />
all’ora nona (circa le ore 15).<br />
La sepoltura doveva avvenire prima<br />
del tramonto, perché poi iniziava<br />
il sabato che è giorno <strong>di</strong> riposo. La<br />
risurrezione ha luogo il mattino del<br />
primo giorno della settimana, cioè<br />
la domenica. Diversa la cronologia<br />
<strong>di</strong> Giovanni: le autorità giudaiche<br />
portano Gesù da Pilato evitando<br />
<strong>di</strong> entrare nel pretorio «per non<br />
contaminarsi e poter mangiare la<br />
<strong>Pasqua</strong> (18,28). La <strong>Pasqua</strong> comincia<br />
solo alla sera, pertanto processo<br />
e crocifi ssione avvengono il giorno<br />
prima della <strong>Pasqua</strong> che in quell’anno<br />
si estende dalla sera del venerdì<br />
fi no alla sera del sabato. Attenendoci<br />
alla cronologia <strong>di</strong> Giovanni,<br />
Gesù muore «nel momento in cui<br />
nel tempio vengono immolati gli<br />
agnelli pasquali. Egli muore come<br />
l’Agnello vero (pag. 124)». In seguito<br />
a questa coincidenza molti<br />
stu<strong>di</strong>osi hanno frettolosamente liquidato<br />
la versione giovannea come<br />
cronologia teologica. Oggi però si<br />
tende a considerare la cronologia<br />
giovannea più probabile <strong>di</strong> quella<br />
sinottica. Papa Ratzinger, attenendosi<br />
anche alle tesi <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o su<br />
Gesù da parte <strong>di</strong> John P. Meier, sintetizza<br />
il tutto in modo convincente<br />
ponendo il quesito vero, cioè che<br />
cosa è stata veramente l’ultima cena<br />
<strong>di</strong> Gesù? Benedetto XVI risponde<br />
così: «Gesù era consapevole della<br />
sua morte imminente. Sapeva che<br />
non avrebbe più potuto mangiare<br />
la <strong>Pasqua</strong> pertanto invitò i suoi<br />
ad un’ultima cena che non apparteneva<br />
a nessun rito giudaico, ma<br />
era il suo congedo, donava se stesso<br />
come vero Agnello, istituendo così<br />
la <strong>Pasqua</strong>». Per questo motivo, semplicemente,<br />
i sinottici parlano <strong>di</strong><br />
cena pasquale.<br />
L’istituzione dell’Eucarestia<br />
Il racconto dell’istituzione, cioè le<br />
parole e i gesti con cui Gesù nel<br />
pane e nel vino donò se stesso ai<br />
<strong>di</strong>scepoli costituisce il nucleo della<br />
tra<strong>di</strong>zione dell’ultima cena. Il<br />
racconto si trova nei tre Vangeli<br />
Sinottici (Matteo, Marco e Luca)<br />
e nella Prima Lettera ai Corinzi <strong>di</strong><br />
San Paolo (11,23-26). I racconti si<br />
assomigliano molto ma mostrano<br />
alcune <strong>di</strong>ff erenze. Possiamo <strong>di</strong>stinguere<br />
due modelli: da una parte c’è<br />
il racconto <strong>di</strong> Marco, con il quale<br />
concorda in gran parte il Vangelo<br />
<strong>di</strong> Matteo, dall’altro Luca a cui è affi<br />
ne il testo <strong>di</strong> San Paolo. Il racconto<br />
<strong>di</strong> Paolo è il più antico (scritto<br />
nell’anno 56 d. C. circa), il Vangelo<br />
<strong>di</strong> Marco è posteriore ma è fuori<br />
<strong>di</strong>scussione che faccia riferimento<br />
ad una tra<strong>di</strong>zione molto antica. La<br />
<strong>di</strong>sputa degli esegeti verte su quale<br />
dei due modelli sia il più antico. Il<br />
Papa, molto opportunamente, af-<br />
14 Il Giornale <strong>di</strong> <strong>Bornato</strong> - n. 113 - <strong>Pasqua</strong> <strong>2013</strong>