Catalogo Asili/Scuole dell'infanzia[10mB] - Dimensione Comunità

EugaDesignStudio è un duo che nasce a Milano
nel 2007, dalla collaborazione di un designer
(Eugenio Gargioni) ed un architetto (Paola Traversa).Dopo
la formazione nello studio Claudio-
NardiArchitects a Firenze e MakioHasuike&Co.
A Milano, la partecipazione a concorsi che
uniscono Interior Design e Product Design come
“Il Design è servito” (1mo premio) “Illy-Space/
time of Coffee” premiato da DomusAcademy con
Menzione Speciale. Dal 2007 le selezioni per
il Salone Satellite al Salone del Mobile di
Milano (2007 e 2008) ; in seguito gli inviti a
I-Deco Istanbul 2009, Redesign Your Mind- Belgrad
2009, Imm Cologne Furniture Fair 2010 ;
le pubblicazioni su riviste internazionali di
design come : Interni, Frame, Interior Design
New York, Kult ecc.. e le prime collaborazioni
con aziende italiane ed internazionali. Nel
2008 il Gravity Sofa (prod. Lotoscomehome) è
selezionato per la Mostra itinerante nelle maggiori
capitali europee “Avverati- A dream come
true” divenendo parte della Collezione Permanente
di Design di Fondazione Cosmit Eventi ;
il Tavolino Jeeves è scelto per “Munarò- Munari
coniugato al futuro” nell’ambito di “Torino
World Design Capital “ e in seguito lo studio è
invitato ad esporre a “Living the italian house
in Soho” ( http://www.livinglombardy.it/living.php)
a New York.
Nel novembre 2009 il tavolo Pasodoble (prod.
LAB-A), e ‘ selezionato per la mostra DAS ROMA.
L’armadietto spogliatoio “Panino” nasce dalla necessità di rendere
semplice l’idea dell’armadietto sia dal punto di vista costruttivo
che da quello della fruizione da parte del bambino . Si compone di due
pannelli paralleli ,che sono anche la struttura portante e i piedi,
tra I quali è interposto l’elemento contenitore vero e proprio. In
particolare lo sportello è stato staccato dall’armadietto,tramite opportuni
distanziatori, e la maniglia sostituita da un semplice foro,
tutto per evitare eventuali pericoli di schiacciamento delle mani. Dal
punto di vista estetico l’idea è quella di distanziarsi dall’immagine
di un “armadio in miniatura”, cercando invece di rapportarsi al mondo
dei piccoli con un oggetto a misura di bambino, anche usando forme
arrotondate e colori giocosi.
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