Anfibi e Rettili delle Tre Limentre - Provincia di Pistoia
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Lacerta bilineata Lacertidae<br />
DISTRIBUZIONE ITALIANA<br />
Presente su tutto il territorio italiano e sulle isole d’Elba e Sicilia.<br />
NOTE ECO-ETOLOGICHE<br />
Attività. Il ramarro è una specie strettamente <strong>di</strong>urna ed eliofila. Il<br />
periodo <strong>di</strong> attività nell’Italia centro-settentrionale coincide con i mesi<br />
primaverili ed estivi. Si tratta <strong>di</strong> un animale molto agile e attivo; i maschi<br />
adulti sono fortemente territoriali.<br />
La <strong>di</strong>eta è caratterizzata prevalentemente da Artropo<strong>di</strong> (quali ad<br />
esempio cavallette, grilli e Coleotteri) e Vertebrati <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni<br />
(<strong>Anfibi</strong>, altri <strong>Rettili</strong>, Uccelli e Mammiferi).<br />
Habitat. È una specie piuttosto <strong>di</strong>ffusa in aree relativamente aperte ma<br />
caratterizzate da una fitta copertura erbosa o arbustiva che offre<br />
occasione <strong>di</strong> un rapido rifugio. Ambienti tipicamente frequentati dal<br />
ramarro sono le fasce ecotonali (ad esempio nei pressi <strong>di</strong> siepi e<br />
cespuglieti), i margini dei boschi, le sponde erbose dei corsi d’acqua, i<br />
margini dei coltivi, i <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> ruderi, le massicciate e i sentieri.<br />
Riproduzione. L’accoppiamento ha luogo in genere da maggio a<br />
giugno. Le femmine possono deporre fino a un massimo <strong>di</strong> 20 uova,<br />
che vengono sistemate al riparo anche in piccole buche appositamente<br />
scavate. La schiusa richiede 2-4 mesi, a seconda della temperatura; i<br />
piccoli alla nascita possono misurare fino a 9 cm.<br />
CONSERVAZIONE<br />
Il ramarro occidentale è una specie senza dubbio minacciata da<br />
alterazioni ambientali tipicamente dovute alle attività umane, quali<br />
l’eliminazione <strong>di</strong> fasce ecotonali, la rimozione <strong>di</strong> vegetazione arbustiva e<br />
siepi. Sebbene questa specie sia piuttosto frequente negli ambienti<br />
seminaturali, rispetto agli altri Lacerti<strong>di</strong> presenti sul territorio il ramarro<br />
non ben si adatta ai fenomeni <strong>di</strong> urbanizzazione.<br />
È segnalato negli allegati II della Convenzione <strong>di</strong> Berna, D della<br />
Direttiva Habitat e B della Legge Regionale 56/2000.<br />
IL RAMARRO OCCIDENTALE NEL COMPRENSORIO<br />
Il ramarro è stato osservato in ambienti aperti e soleggiati, caratterizzati<br />
da copertura erbacea piuttosto fitta. In particolare è risultato piuttosto<br />
<strong>di</strong>ffuso all’interno <strong>di</strong> ambienti seminaturali tra cui pascoli, prati e<br />
scarpate. Nella stagione <strong>di</strong> massima attività è possibile osservare<br />
<strong>di</strong>versi in<strong>di</strong>vidui nello stesso sito. Si conferma, anche all’interno del<br />
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<strong>Anfibi</strong> e <strong>Rettili</strong> <strong>delle</strong> <strong>Tre</strong> <strong>Limentre</strong> - <strong>Rettili</strong><br />
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