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Non è raro, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, sentire qualcuno che<br />
pronuncia il nome “zio”, o qualcosa di simile,<br />
e subito vi aggiunge una parolaccia, come<br />
quelle che altri affibbiano al nome di<br />
Dio. L’espressione che ne risulta non è una<br />
bestemmia, ma è molto facile che come tale<br />
venga avvertita da chi la sente. Perciò,<br />
anche se non c’è la bestemmia, può esserci<br />
lo scandalo. In ogni caso, chi parla <strong>in</strong> questo<br />
modo, oltre ad essere ambiguo e ipocrita<br />
(un ipocrisia alla rovescia!), perché vuol apparire<br />
bestemmiatore senza esserlo, contribuisce<br />
a diffondere un tipo di l<strong>in</strong>guaggio<br />
che favorisce l’espandersi della bestemmia.<br />
Quando ero bamb<strong>in</strong>o sentivo spesso parlare<br />
dai pulpiti contro la bestemmia. I sacerdoti<br />
di quel tempo avevano una lucida percezione<br />
della gravità del fenomeno e una<br />
chiara coscienza del loro dovere di scagliarsi<br />
spesso e <strong>in</strong> tono forte contro il più <strong>in</strong>fame<br />
dei peccati.<br />
Ricordo anche che si veniva educati a salutare<br />
i sacerdoti e le suore con parole che lodavano<br />
il Signore: “Sia lodato Gesu Cristo”. E<br />
come un eco, la risposta: “Sempre sia lodato”.<br />
È lo stesso saluto a Gesù con cui Giovanni<br />
Paolo II ha <strong>in</strong>iziato il suo pontificato.<br />
Erano tempi <strong>in</strong> cui la lode e la difesa del<br />
Nome santo di Dio erano al centro della re-<br />
ligiosità della nostra gente e della sollecitud<strong>in</strong>e<br />
pastorale dei nostri sacerdoti.<br />
Confesso che ho profonda nostalgia di quei<br />
tempi che sembrano ormai sprofondati nelle<br />
nebbie della preistoria.<br />
Oggi, dopo quasi trent’anni di post concilio,<br />
raccogliamo frutti di ciò che abbiamo sem<strong>in</strong>ato:<br />
ci ritroviamo tra le mani una religiosità<br />
e una pastorale quasi del tutto <strong>in</strong>differente<br />
verso il Nome di Dio. L’attenzione si è<br />
spostata altrove e ciò che era e deve restare<br />
il valore primario è diventato secondario,<br />
o è f<strong>in</strong>ito <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>a, quasi del tutto dimenticato.<br />
In questi trent0anni non è affatto sparita la<br />
bestemmia, si è fatta <strong>in</strong>vece più subdola,<br />
più estesa, più raff<strong>in</strong>ata e più aggressiva.<br />
Ciò che è quasi del tutto sparito è la battaglia<br />
contro la bestemmia e l’educazione<br />
all’amore per i nomi santi di Dio, Gesù e<br />
della sua SS.ma Madre.<br />
È da questa amara constatazione che è nata<br />
l’idea di rispolverare una battaglia antica,<br />
ma oggi più che mai estremamente urgente<br />
e necessaria.<br />
Quando Dio non è rispettato, nessun’altro è<br />
più al sicuro e ogni valore è compromesso o<br />
già corroso, al di là delle apparenze.<br />
Quando Dio è offeso, chi e a quale titolo<br />
può ancora reclamare il rispetto di sé e dei<br />
propri diritti?<br />
Quando Dio è maledetto dai suoi nemici e<br />
non difeso dai suoi figli… peggio ancora:<br />
quando Dio è maledetto dai suoi stessi figli<br />
e non abbastanza difeso dai suoi m<strong>in</strong>istri,<br />
ogni altra battaglia è perduta, ogni <strong>in</strong>iziativa<br />
è condannata al fallimento.<br />
Se siamo figli di Dio non possiamo cont<strong>in</strong>uare<br />
a tacere, f<strong>in</strong>gendo di non vedere e<br />
non sentire, paralizzati da un’assurda <strong>in</strong>differenza,<br />
o rassegnazione alla sconfitta. È<br />
nostro dovere parlare! È nostro dovere agire!<br />
È nostro dovere organizzarci e non lasciare<br />
nulla di <strong>in</strong>tentato perché Dio sia f<strong>in</strong>almente<br />
rispettato, amato e obbedito.<br />
O si ricom<strong>in</strong>cia da qui, o tutto il resto non<br />
avrà senso e non avrà successo!<br />
Non saranno certo queste poche pag<strong>in</strong>e a<br />
risolvere il problema, ma se riusciranno a<br />
risvegliare la coscienza di qualcuno sulla<br />
tragica realtà della bestemmia avranno già<br />
raggiunto il loro scopo. E questo mi basta.<br />
Don Enzo Bon<strong>in</strong>segna<br />
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