L'industria del ferro e dell'acciaio nel bresciano. Il ... - Marone a Colori
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«I1 coke - spiega <strong>nel</strong>la sua prosa<br />
ricca di immagini Armando Frumento<br />
- aveva sciolto il millenario<br />
incanto che avvinceva le magone<br />
alle solitudini montane, dove i boschi<br />
custodivano la sacra fiamma<br />
<strong>del</strong> carbonio; le macchine a vapore<br />
stavano liberando le ferriere dalla<br />
soggezione dei corsi d’acqua; le<br />
strade ferrate avevano spezzato gli<br />
argini <strong>del</strong>le rendite di posizione,<br />
sconvolgendo l’antico equilibrio <strong>del</strong>le<br />
distanze. Le valli alpine, che erano<br />
andate ammassando di secolo in<br />
secolo forni [...] e le fucine, vedevano<br />
accrescersi la tendenza migratoria<br />
verso i centri <strong>del</strong>la pianura padana e<br />
<strong>del</strong>la costa ligure».<br />
Lo “sfacelo” - per usare ancora<br />
un’espressione di Frumento - <strong>del</strong>la<br />
pro duzione di ghisa non risparmia<br />
naturalmente i forni bresciani. L’attività<br />
<strong>del</strong> forno di Govine, che si era<br />
già interrotta <strong>nel</strong> 1897, si arresta<br />
quando, agli inizi <strong>del</strong> secolo, la Società<br />
Anonima Gregorini attiva <strong>nel</strong>le<br />
località un forno di torrefazione<br />
da cui il minerale è poi trasportato<br />
a Castro. <strong>Il</strong> forno di Tavernole che.<br />
nonostante il ruolo assunto all’interno<br />
<strong>del</strong> complesso <strong>del</strong>la Glisenti,<br />
48<br />
aveva conosciuto già negli anni<br />
Ottanta periodi di inattività, era<br />
successivamente stato utilizzato<br />
dalla ferriera Migliavacca di Vobarno<br />
- che già in passato era ricorsa<br />
alle sue ghise - pur rimanendo di<br />
proprietà <strong>del</strong>l’im presa triumplina,<br />
ma <strong>nel</strong> 1902 risulta spento, come<br />
tutti gli altri forni bre sciani, mentre<br />
<strong>nel</strong>lo stabilimento Glisenti di Villa<br />
Cogozzo era poco dopo entrato in<br />
attività un nuovo altoforno, che sostituiva<br />
definitivamente quello di<br />
Tavernole.<br />
Se la siderurgia <strong>del</strong> periodo precedente<br />
la prima guerra mondiale è<br />
dunque caratterizzata dall’im piego<br />
<strong>del</strong> coke, negli anni <strong>del</strong> conflitto<br />
avrebbe preso piede una nuova tecnologia,<br />
quella <strong>del</strong> forno elettrico,<br />
che <strong>nel</strong> Bresciano conobbe le sperimentazioni<br />
decisive avviate a Darfo<br />
da Ernesto Stassano. Le potenzialità<br />
<strong>del</strong>l’impiego <strong>del</strong>l’energia elettrica<br />
<strong>nel</strong>l’industria siderurgica, soprattutto<br />
<strong>nel</strong>la realtà locale, venivano<br />
lucidamente sottolineate da Arnaldo<br />
Gnaga in occasione <strong>del</strong>l’Esposizione<br />
Provinciale <strong>del</strong> 1904: «poiché sembra<br />
quasi impossibile che noi possiamo<br />
per deficienza di combustibile