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È capitato anche a me Michela Bottegaro, Coordinatrice Infermieristica della Chirurgia Generale e Urologica dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Gorizia, racconta come l’essere stata stomizzata influenzi il suo lavoro quotidiano Ciao, sono Michela, ho 51 anni e sono un’infermiera da quando ne avevo 18. Nel mio lavoro sono sempre stata a contatto con i pazienti stomizzati che, sono sincera nel dirlo, gestivo come gli altri, forse in modo un po’ superficiale. La mia attenzione, il coinvolgimento insieme alla comprensione verso questo tipo di paziente sono arrivati quando, nel 1993, anche io sono stata operata a causa di una rettocolite ulcerosa: avevo 32 anni. Già a 24 avevo scoperto la mia malattia che, però, per lungo tempo, è stata sottovalutata, nonostante soffrissi continuamente di crampi addominali e sanguinamenti. Dopo un viaggio in America, tornai in Italia con una forte diarrea, malessere, disidratazione: dimagrivo e mi sentivo continuamente male. Una notte, in cui a causa della febbre deliravo e scaricavo sangue, venni ricoverata presso l’ospedale di Gorizia e mi portarono d’urgenza in sala operatoria. Fu un intervento di 6 ore, colectomia totale con confezionamento di ileostomia. Subito dopo l’intervento mi sembrava di aver riconquistato la salute: mi sono sentita rinascere. Non mi importava della stomia, di essere dimagrita di 12 Kg: dopo 3 settimane ero già in bicicletta vicino al mare per tonificare i muscoli e riabilitare il mio fisico, con la voglia di tornare a lavorare al più presto. Mi gestivo autonomamente anche se le difficoltà non mancavano. Mi confortava sapere che la stomia fosse una soluzione temporanea, ma durante la mia vita da stomizzata non mi sono preclusa nulla: le sciate tra le mie belle montagne, i bagni al mare, il mio bikini anche se con la vita un po’ alta! Sono stata ricanalizzata nel 1995 e anche questo intervento non fu facile, ma ho sempre reagito con grinta e non mi sono mai lasciata abbattere dagli eventi. L’attenzione al paziente Da quando sono diventata Caposala della Chirurgia di Gorizia il mio approccio con i pazienti stomizzati è cambiato profondamente, in modo naturale. Sono diventata più sensibile e ho cominciato a dedicare loro molto più tempo. Ho sentito l’esigenza di aggiornarmi e migliorare le mie conoscenze per la gestione della stomia attraverso corsi di formazione e consultando i miei colleghi più esperti. Nel mio lavoro quotidiano non ho mai nascosto il mio passato, anzi: lo sfrutto come esempio. Ovviamente le reazioni dei pazienti all’intervento sono sempre diverse e, soprattutto, laddove vedo profondo sconforto, spiego che oggi ci sono dispositivi di raccolta estremamente moderni e sicuri e poi, alzandomi la maglietta e mostrando le mie cicatrici, racconto la mia storia di ragazza giovane e stomizzata. Guardo i loro occhi che con sorpresa e stupore cambiano espressione e capisco che sono riuscita in qualche modo a smussare le loro paure e le sensazioni di disagio e disorientamento. Questo è il mio modo per entrare in empatia con i pazienti, un po’ come un “effetto shock”. Funziona! Penso che il paziente stomizzato più di ogni altro abbia bisogno di punti di riferimento, rassicurazione. È impagabile sapere di poter contare su qualcuno 6 ConTatto www.convatec.com
nel momento del bisogno. Nonostante nel mio reparto non ci sia un ambulatorio, i pazienti dimessi tornano per una visita di controllo che pianifichiamo dopo una settimana: questo da’ loro la sensazione di essere seguiti e protetti, anche dopo essere tornati alla vita quotidiana. La mia esperienza mi ha insegnato a conoscermi profondamente ed è quello che voglio trasmettere a chi leggerà la mia storia. Ognuno di noi ha delle capacità illimitate; la nostra forza ci permette di far fronte a situazioni difficili e complesse: basta scoprire questa forza e non scoraggiarsi. È fondamentale amare la vita ed essere felici perché solo questo approccio ci consente, anche nelle difficoltà, di trovare un appiglio sicuro e di guardare le cose positivamente, sotto un’altra luce. Michela Nel mio lavoro quotidiano non ho mai nascosto il mio passato di stomizzata, anzi: lo sfrutto come esempio www.convatec.com I consigli dello stomaterapista Michela Bottegaro ConTatto 7
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