I «comandamenti» di Niccolò Ammaniti - OpenstarTs
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(Pensavi veramente che, per magia, il corpo sarebbe scomparso?)<br />
Dovevo sotterrarla.<br />
(Pensavi veramente che Dio o la fatina buona ti avrebbero aiutato perché stai salvando tuo padre?)<br />
Dovevo metterla nel cemento.<br />
(Da quando sei entrato in quel bosco e hai deciso <strong>di</strong>… )<br />
Dovevo scioglierla con l’acido. Dovevo carbonizzarla. […]<br />
(Tu sei colpevole più <strong>di</strong> lui). 36<br />
A Cristiano è lasciata anche la battuta finale: nello stesso momento in cui suo<br />
padre all’ospedale dà un primo cenno <strong>di</strong> ripresa («Rino sorrise»), lui, in mezzo<br />
all’applauso corale della folla al passaggio della bara bianca <strong>di</strong> Fabiana, si alza e<br />
urla: «Non è stato mio padre!». Un grido catartico e liberatorio per Cristiano, che<br />
suona come un atto <strong>di</strong> giustizia.<br />
5. Corrado Rumitz<br />
Corrado Rumitz è per oltre <strong>di</strong>eci anni il custode fidato <strong>di</strong> un notaio; alla sua<br />
morte riceve in ere<strong>di</strong>tà uno scantinato dove coltiva la sua passione e la sua<br />
ossessione: un presepe:<br />
Era da anni che ci lavorava. Migliaia <strong>di</strong> pupazzetti raccolti nei cassoni della spazzatura,<br />
trovati nella <strong>di</strong>scarica o <strong>di</strong>menticati dai bambini ai giar<strong>di</strong>ni comunali.<br />
Sopra la montagna più alta <strong>di</strong> tutte c’era una stalla con il Bambin Gesù, Maria, Giuseppe<br />
e il bue e l’asinello. 37<br />
Il presepe occupa un’intera stanza e Rumitz non lo fa vedere mai a nessuno. Del<br />
resto nessuno entra mai in casa sua. Maniacale nel modo in cui lo perfeziona,<br />
perennemente insod<strong>di</strong>sfatto della sistemazione data, Rumitz è sempre alla ricerca<br />
<strong>di</strong> nuovi aggiustamenti. Pensa al suo presepe anche la notte della tempesta,<br />
mentre, già in ritardo, sta per raggiungere gli amici che lo stanno aspettando per<br />
il colpo al Bancomat. Pensa alla possibilità <strong>di</strong> installare una funivia <strong>di</strong> latta: «Potrebbe<br />
portare la gente <strong>di</strong>rettamente alla grotta <strong>di</strong> Gesù Bambino senza che siano<br />
costretti a farsi a pie<strong>di</strong> tutta…». 38 Frustrato sessualmente, è affezionato, anche<br />
qui in modo maniacale, a un personaggio <strong>di</strong> una videocassetta <strong>di</strong> cui conosce a<br />
memoria le battute e che guarda ogni volta che sente il bisogno <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare in<br />
forma <strong>di</strong> autoerotismo i suoi impulsi sessuali. Ma questo è il suo lato oscuro. La<br />
sua vita è stata segnata da un incidente, una forte scarica elettrica <strong>di</strong> cui si porta<br />
addosso le conseguenze e che sembra essere la causa <strong>di</strong> tanti suoi strani comportamenti.<br />
Ma anche nella sua inafferrabile e doppia personalità – alla facciata<br />
<strong>di</strong> uomo buono e <strong>di</strong>sponibile con cui si mostra agli altri corrisponde un animo<br />
malato, perverso che non riesce a governare – si afferma la presenza <strong>di</strong>vina.<br />
36 Ivi, pp. 441-442.<br />
37 Ivi, pp. 36-37.<br />
38 Ivi, p. 215.<br />
i <strong>«comandamenti»</strong> <strong>di</strong> niccolò ammaniti<br />
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