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tesina - Liceo Scientifico Statale Vito Volterra

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UN PO’ DI ARCHEOASTRONOMIA<br />

Ora procederemo in un ideale “viaggio”, sia geografico sia temporale, in cui<br />

saranno presentate alcune tra le più spettacolari ed enigmatiche tracce delle<br />

conoscenze astronomiche delle antiche civiltà. In effetti, parlare<br />

approfonditamente di tutte le civiltà che hanno studiato l’astronomia sarebbe<br />

impossibile, visto che è difficile trovarne una che non l’abbia fatto.<br />

STONEHENGE E NEWGRANGE<br />

Tra le prime attività astronomiche documentate ci sono quelle delle popolazioni<br />

che, circa 5.000 anni fa, abitavano le regioni dell'attuale Inghilterra e Irlanda.<br />

“Non sappiamo fino a che punto arrivava la conoscenza della geometria e dell’astronomia<br />

da parte dell’uomo megalitico. Può darsi che non lo sapremo mai. Egli era un ingegnere<br />

competente. Testimone ne è il fatto che poté realizzare grandi progetti con una precisione di<br />

una parte su mille, e il fatto che poté trasportare ed erigere blocchi di pietra pesanti fino a<br />

cinquanta tonnellate” (A.Thom)<br />

In questa citazione di uno dei pionieri dell’’archeoastronomia si ritrova uno dei<br />

punti fondanti di questa scienza. Difatti l’uomo megalitico è stato capace di<br />

realizzare opere come Stonehenge e Newgrange.<br />

Stonehenge Newgrange<br />

Stonehenge è forse l’esempio più noto dell’attività astronomica dell’uomo antico,<br />

ma proprio la sua fama lo ha fatto diventare un’attrattiva per i fautori di teorie<br />

tanto elaborate quanto improbabili. Tuttavia resta inequivocabile l’allineamento<br />

presente tra l’asse di simmetria del complesso, definito dalle così denominate heel<br />

stone e altar stone, e il punto di levata del sole al solstizio d’estate. Molto più<br />

interessante, forse proprio perché meno noto, è un reperto che si trova in Irlanda.<br />

Newgrange appare come un tumulo nel quale è scavato un tunnel rinforzato da<br />

lastroni di roccia che culmina in un antro trilocale. La sua peculiarità è quella di<br />

manifestare ogni anno una ierofania (dal greco hieros=sacro e phoinein=mostrare)<br />

cioè un “meccanismo” che “scatta” per una cooperazione tra elementi costruiti<br />

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