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Marzo 2010 - Movimento Nonviolento

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18<br />

Zoofilia<br />

della mentalità comune, perché all’uomo piace<br />

stare su un piano di comodità, di superiorità,<br />

di gestione, di donazione, di concessione,<br />

di paternalismo.<br />

Molti studiosi hanno afferrato la gravità<br />

dell’attuale rapporto uomo/animali/ambiente;<br />

non vedono possibilità di accomodamento<br />

se non con radicali soluzioni, le quali prevedono<br />

il rispetto per tutti i viventi; e fino a questo<br />

punto sono tutti d’accordo in linea di massima,<br />

ma la realtà contraddice le più buone<br />

affermazioni di principio (pena di morte, fame<br />

e sete nel mondo, lotte popolari, effetto serra,<br />

disarmo, brevetti alimentari, vivi-sezione,<br />

caccia/pesca, animali in batteria).<br />

Diritti, diritti: è l’uomo in grado di garantire<br />

i diritti umani ai suoi simili? Se fosse vero,<br />

l’antropocentrispmo dell’uomo contro i suoi<br />

simili sarebbe finito da tempo; la questione<br />

dei diritti, quelli umani, sta prendendo forza<br />

oggi, tra molte difficoltà, grazie a favorevoli<br />

condizioni sociali, ma controbilanciata da<br />

nuove forme di sfruttamento umano. Come<br />

può, allora, garantire promesse di rispetto<br />

per gli animali e per l’ambiente?<br />

Pensando all’armonia nel mondo, la spontanea<br />

disponibilità dell’uomo è un buon<br />

argomento da affrontare, una migliore<br />

forma di progresso, di civiltà e, di conseguenza,<br />

un migliore accostamento alla problematica<br />

animalista. Questa disponibilità<br />

a privarsi per donare e per con-dividere è<br />

naturale in tutti gli esseri viventi, coinvolti<br />

tutti in una sublime tensione che infrange<br />

la barriera dell’ego materiale, per collocarsi<br />

in un altro tipo di ego più universale: è<br />

chiaro nel sentimento della mamma che si<br />

priva del cibo per donarlo ai figli e lei ne<br />

trae comunque soddisfazione. Un esempio:<br />

evitare di sopprimere maiali, vitelli, polli,<br />

tonni…, semplicemente per la sobrietà<br />

della gola è già un generoso dono alla vita<br />

nell’ambito della nonviolenza.<br />

La sobrietà o temperanza dovrebbe interessare<br />

tutti gli aspetti della vita umana con il<br />

vantaggio di fortificare la volontà, il benessere<br />

fisico, mentale e spirituale del donatore<br />

e di diffondere la saggezza.<br />

Con rinunce di questo tipo si è disponibili<br />

ad entrare nel vero campo del dominio dei<br />

propri impulsi, delle proprie voglie e paure.<br />

Così si assapora il vero senso di libertà;<br />

non quella di sentirsi dominatori degli altri:<br />

quella è una forma di dipendenza! Non si è<br />

certo liberi se si pensa che mangiare animali<br />

sia una necessità, quando esiste un mondo<br />

vegetariano che non è costretto a farlo.<br />

Una rinuncia consapevole comporta una<br />

crescita di civiltà e un vero progresso fino<br />

alla conquista della vera pace, almeno personale,<br />

dato che questa via di rinuncia<br />

viene prevalentemente dal cuore. In questi<br />

termini la rinuncia diventa realtà solo<br />

quando la persona umana ha intrapreso un<br />

percorso di purificazione spirituale, o atto<br />

a consolidare le virtù, che si esprime praticamente<br />

con un avvicinamento sostanziale<br />

alla nonviolenza.

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