Invertebrati della Riserva naturale biogenetica di Camaldoli
Invertebrati della Riserva naturale biogenetica di Camaldoli
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Fig. 7 - Tandem <strong>di</strong> Coenagrion puella (Laghetto <strong>di</strong> Metaleto). Foto<br />
F. Zinetti<br />
Fig. 8 - Dinocras sp. (Fosso <strong>di</strong> <strong>Camaldoli</strong>). Foto F. Zinetti<br />
Per quanto riguarda gli Aracni<strong>di</strong> non ci risultano<br />
reperti bibliografici per questo areale. Nel lavoro<br />
<strong>di</strong> Di Caporiacco (1936), riguardante la fauna<br />
aracnologica anche del Casentino, non risultano<br />
località che ricadono nella <strong>Riserva</strong>, nonostante<br />
che alcune stazioni si trovino nelle imme<strong>di</strong>ate<br />
vicinanze. Questo gruppo richiederebbe ricerche<br />
mirate per accertarne le specie presenti.<br />
Gli Odonati riscontrati nella riserva <strong>di</strong> <strong>Camaldoli</strong><br />
sono tra le specie più frequenti nell’Appennino<br />
Tosco-Romagnolo e molte <strong>di</strong> esse sono reperibili<br />
in quasi ogni ambiente <strong>di</strong> acque lentiche o lotiche.<br />
Solo Ischnura pumilio (Charpentier, 1825),<br />
raccolta quasi un secolo fa (Carfì e Terzani,<br />
1978) e mai più riscontrata in questo ambito<br />
territoriale, ha una presenza regionale piuttosto<br />
rarefatta ed è per questo protetta dalla L.R. Toscana<br />
56/2000.<br />
Tra gli Ortotteri, Dolichopoda l. laetitiae Menozzi,<br />
1920, risulta protetta dagli allegati A e B <strong>della</strong><br />
L.R. Toscana 56/2000. Si tratta <strong>di</strong> un elemento<br />
eutroglofilo endemico dell’Appennino che si rinviene<br />
per lo più in grotte e altre cavità sotterranee,<br />
ma che può uscire all’esterno alla ricerca <strong>di</strong><br />
La RiseRva natuRaLe <strong>biogenetica</strong> <strong>di</strong> camaLdoLi<br />
Fig. 9 - Rutpela maculata su Achillea sp. (Metaleto). Foto F. Zinetti<br />
Fig. 10 - Chrysolina polita su Mentha aquatica L. (Laghetto <strong>di</strong> Metaleto).<br />
Foto F. Zinetti<br />
cibo (principalmente detriti animali e vegetali)<br />
quando le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> temperatura e umi<strong>di</strong>tà<br />
lo consentono (es. durante la notte) (Mazza et<br />
al., 2008b).<br />
Per quanto riguarda gli Emitteri, soltanto la<br />
componente acquatica e semi-acquatica può considerarsi<br />
sufficientemente stu<strong>di</strong>ata. Tra i Veli<strong>di</strong> si<br />
sottolinea la presenza dell’endemismo alpino-appenninico<br />
Velia gridellii Tamanini, 1947, estremamente<br />
<strong>di</strong>ffuso lungo tutti i corsi d’acqua <strong>della</strong><br />
<strong>Riserva</strong>. Alla stessa famiglia appartiene Microvelia<br />
pygmaea (Dufour, 1933), il cui rilevamento<br />
nel Laghetto <strong>di</strong> Metaleto rappresenta la prima<br />
segnalazione, oltre che per la <strong>Riserva</strong> <strong>di</strong> <strong>Camaldoli</strong>,<br />
anche per il Parco Nazionale. Saldula<br />
c-album (Fieber, 1859) è un elemento tipicamente<br />
montano alle nostre latitu<strong>di</strong>ni (cf. Péricart,<br />
1990), molto frequente in tutta la riserva sia lungo<br />
i corsi d’acqua che nella fascia ripariale delle<br />
acque lentiche. Al Laghetto Traversari convive<br />
con la specie precedente anche Saldula pallipes<br />
(Fabricius, 1794), specie estremamente euriecia,<br />
anch’essa nuova sia per la <strong>Riserva</strong> che per il Parco<br />
Nazionale.<br />
invertebrati <strong>della</strong> riserva <strong>naturale</strong> <strong>biogenetica</strong> <strong>di</strong> camaldoli 289