Gasparazzo, eroe dell'estrema sinistra - Bronte Insieme
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Antonio Petronaci<br />
<strong>Gasparazzo</strong><br />
<strong>eroe</strong> dell’estrema <strong>sinistra</strong>
In copertina<br />
Il truce<br />
<strong>Gasparazzo</strong><br />
del film<br />
<strong>Bronte</strong> cronaca di un massacro<br />
di Florestano Vancini<br />
del 1972,<br />
interpretato<br />
dall’attore<br />
Stojan Arandjelović<br />
Associazione <strong>Bronte</strong> <strong>Insieme</strong> Onlus – www.bronteinsieme.it Pag. 2
Antonio Petronaci<br />
GASPARAZZO<br />
EROE DELL’ESTREMA SINISTRA<br />
Uno dei rivoltosi più esagitati durante i "fatti del 1860" fu senza dubbio il carbonaio Calogero<br />
Ciraldo inteso <strong>Gasparazzo</strong>. A lui Radice dedica un breve ma significativo passo nel suo<br />
Nino Bixio a <strong>Bronte</strong>. La città è in mano agli insorti, che hanno commesso omicidi e devastazioni.<br />
Il colonnello Poulet sta per entrare in paese con i suoi soldati dalla via provinciale da<br />
Adrano. I rivoltosi sono appostati sulle alture circostanti e potrebbero annientare con facilità il<br />
piccolo drappello di militari. Il colonnello, temendo un’imboscata, ordina ai suoi uomini di<br />
fermarsi. Il padre Gesualdo De Luca ed altri religiosi vanno incontro al Poulet e lo invitano ad<br />
entrare in paese. Poulet pone la condizione che gli insorti appostati sulle alture depongano le<br />
armi. Prosegue il Radice:<br />
"Eravi tra la folla uno dei più faziosi, certo Calogero Ciraldo <strong>Gasparazzo</strong>, carbonaio,<br />
che voltosi al Lombardo, disse: «Sig. Nicola noi siamo stati buoni a far la<br />
rivoluzione, noi saremo buoni a rimettere la pace. Non abbiamo bisogno di soldati».<br />
Supplicò il Lombardo, quasi colle lagrime agli occhi, il fiero popolano:<br />
«Tu ci rovini, risposegli; non aver timore, nessuno patirà male»; ma quegli, scalato<br />
il muro vicino, gridando: Tradimento! Tradimento! corse al monte ad incitare<br />
i compagni all'assalto. Visto ciò, il padre Gesualdo, seguito dal Padre Francesco<br />
Benvegna, minore osservante, e dal sac. Di Bella, arrampicandosi a fatica su<br />
per l'erta, giunsero che già gl'insorti inferociti erano sul punto d'attaccare. Alla<br />
vista dei sacerdoti ristettero." 1<br />
La stessa vicenda viene così raccontata dall’arciprete Politi, testimone oculare degli avvenimenti:<br />
“Il medesimo Gorgone 2 si cooperò in tal circostanza per indurre gli altri a depor-<br />
1 Benedetto Radice, Nino Bixio a <strong>Bronte</strong>, Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta 1983, pp. 95-96 (il fondamentale<br />
studio del Radice è stato pubblicato nel 1910 in “Archivio Storico della Sicilia Orientale”, Catania, anno<br />
VII, fasc. III).<br />
2 Uno dei capi della rivolta, condannato ai lavori forzati a vita con sentenza della Corte d’Assise di Catania nel<br />
processo del 1863. Vd. Archivio di Stato di Catania, “Atti del processo per i fatti di <strong>Bronte</strong> del 1860”, udienza<br />
del 12 agosto 1863.<br />
Associazione <strong>Bronte</strong> <strong>Insieme</strong> Onlus – www.bronteinsieme.it Pag. 3
e le armi, ma i fratelli <strong>Gasparazzo</strong> mai non vi aderirono, anzi la stessa giornata<br />
quando si disse che arrivava la truppa comandata dal Generale Poulet, noi si corse<br />
in processione ad incontrarla ed essi al contrario corsero a prendere i posti per<br />
combatterla; la qual cosa non avvenne perché si ridussero in numero sparuto ed<br />
incapaci a sostenere un attacco con la truppa.” 3<br />
In verità ai fatti di <strong>Bronte</strong> parteciparono almeno due generazioni di carbonai Ciraldo "<strong>Gasparazzo</strong>"<br />
4 , come risulta dalle testimonianze rilasciate nel dicembre del 1860, durante lo svolgimento<br />
della fase istruttoria del processo in Corte d’Assise. Un tale Giosué Gangi dichiara:<br />
"....Rammento pure che facevano parte del branco con gli altri sopra nominati tutti i <strong>Gasparazzo</strong>,<br />
dei quali darò pure i nomi ed altro". 5 Più precisa in merito la deposizione di un certo<br />
Mastro Luigi Lupo, il quale comunica al signor Generale comandante le armi in <strong>Bronte</strong>: "....<br />
che quelli che fecero il saccheggio [nella sua casa] furono precisamente i fratelli e nipoti <strong>Gasparazzo</strong>"<br />
ed altri. 6<br />
A pag. 73 del preziosissimo volumetto che raccoglie gli atti del processo di <strong>Bronte</strong> (citato<br />
alla nota 5) sono riportati loro nomi: “Nicolò, Gaetano, Pascerale (certamente Pasquale), Calogero”.<br />
A pag. 21 v’è anche un Nunzio, indicato dalla vedova Battaglia, assieme al fratello<br />
Nicolò e altri, quali assassini del marito (però, come emerse nel processo del 1863, non era un<br />
fratello, ma un parente di Nicolò). In tante occasioni i <strong>Gasparazzo</strong> si mostrarono decisamente<br />
contrari alla pacificazione, come quando la folla inferocita fu dissuasa dal clero a rinunciare<br />
ad incendiare il “Monastero” (forse il convento dei Frati Cappuccini): tutti accolsero l’istanza<br />
dei sacerdoti, tranne loro, i duri, gli irriducibili, i <strong>Gasparazzo</strong>. 7 A tal punto si diffuse la loro<br />
trista fama, che il popolo era solito affermare: “Non v’è pace per cagione dei <strong>Gasparazzo</strong>”. 8<br />
C’è anche da dire che costoro, violenti com’erano, rappresentavano un comodo capro espiatorio<br />
per tutti. V’è un detto, ancora oggi in uso tra gli anziani a <strong>Bronte</strong>: “Zoccu succeri<br />
succeri, a cuppa è ri Gasparazzu” (qualunque cosa accada, è colpa di <strong>Gasparazzo</strong>), forse ad<br />
intendere che tante responsabilità dei tragici avvenimenti erano addossate ai <strong>Gasparazzo</strong> per<br />
scagionare altri. L’avvocato Pietro Russo, nell’udienza del 23 luglio 1863 del processo in<br />
Corte d’Assise di Catania per i fatti di <strong>Bronte</strong>, richiamò all’attenzione dei giurati un tentativo<br />
in tale direzione. Seguiamolo con le sue parole:<br />
“E qui cade in acconcio ricordarvi come un testimonio asseriva aver veduto<br />
nella sera degl’incendi un certo Nicolò Ciraldo <strong>Gasparazzo</strong> che la faceva da<br />
capo, e vi ricorda che ad inchiesta della difesa si domandò ordinare al testimonio<br />
che in mezzo agli accusati avesse riconosciuto quel <strong>Gasparazzo</strong> che di sera<br />
in mezzo alla turba, tra il tumulto e lo spavento, aveva distinto; e fatto tale e-<br />
3<br />
Archivio di Stato di Catania, “Atti del processo per i fatti di <strong>Bronte</strong> del 1860”, Atti del 13 dicembre 1860, Interrogatorio<br />
del sacerdote don Salvatore Politi.<br />
4<br />
M’informa il mio amico Franco Cimbali che costoro fornivano il carbone anche al Collegio Capizzi, come risulta<br />
dai registri contabili dell’epoca.<br />
5<br />
Emanuele Bettini, Rapporto sui fatti di <strong>Bronte</strong> del 1860, Sellerio, Palermo 1985, p. 32.<br />
6<br />
Nino Leanza (a cura di), Il processo di <strong>Bronte</strong>, Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta 1985, p. 84.<br />
7<br />
Archivio di Stato di Catania, “Atti del processo per i fatti di <strong>Bronte</strong> del 1860”, Atti del 13 dicembre 1860, Interrogatorio<br />
del sacerdote don Salvatore Politi.<br />
8<br />
Ivi.<br />
Associazione <strong>Bronte</strong> <strong>Insieme</strong> Onlus – www.bronteinsieme.it Pag. 4
sperimento, il testimonio non riconobbe il <strong>Gasparazzo</strong>”. 9<br />
Malgrado le riserve espresse dall’abile avvocato, la Corte d’Assise di Catania condannò ai<br />
lavori forzati a vita Nicolò, Sebastiano e Pasquale Ciraldo <strong>Gasparazzo</strong>. 10 Non sappiamo che<br />
fine abbia fatto il padre, il “mitico” Calogero <strong>Gasparazzo</strong>. Di lui si perdono le tracce, salvo<br />
ritrovarlo un secolo dopo a Torino … in un fumetto.<br />
Uno degli attivisti più in vista di “Lotta Continua”, il grafico Roberto Zamarin (autore, tra<br />
l'altro, del celebre logo dell'organizzazione), venne a conoscenza delle "gesta" del nostro concittadino<br />
Calogero Ciraldo <strong>Gasparazzo</strong>, non si sa attraverso quali canali (probabilmente attraverso<br />
l'opera di Radice o, forse, attraverso la lettura della sceneggiatura del film di Florestano<br />
Vancini, <strong>Bronte</strong>. Cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato). Affascinato<br />
dal focoso personaggio, semplificò il suo nome in <strong>Gasparazzo</strong>, lo trapiantò a Torino,<br />
facendolo diventare un operaio della FIAT degli anni '70, emigrato dalla Sicilia, e ne trasse<br />
una serie di strisce e vignette che pubblicò sul giornale dell'organizzazione.<br />
La casa editrice "Samonà e Savelli" nel 1972 pubblicò un volumetto<br />
dal titolo <strong>Gasparazzo</strong>, in cui venivano raccolte alcune delle vignette<br />
più simpatiche. Proprio alla vigilia della presentazione del libro,<br />
il povero Zamarin, a soli 32 anni, moriva a causa di un incidente<br />
stradale.<br />
Si riporta di seguito parte della presentazione del libretto, che<br />
sembra indicativa degli schemi adottati dall’estrema <strong>sinistra</strong> degli<br />
anni '70 per interpretare i fatti di <strong>Bronte</strong>. 11 Seguono alcune vignette<br />
di Zamarin, alcune delle quali attualissime.<br />
Centododici anni fa, nel cuore della Sicilia, il paese di <strong>Bronte</strong><br />
si sollevò contro gli agrari e i possidenti.<br />
Sull'onda della «libertà» portata dalla spedizione di Garibaldi,<br />
il popolo travolse la direzione degli elementi liberali moderati<br />
e puntò le sue armi direttamente contro i nemici di<br />
9 Archivio di Stato di Catania, “Atti del processo per i fatti di <strong>Bronte</strong> del 1860”, Udienza del 26 luglio 1863, Arringa<br />
dell’avvocato Pietro Russo, in “L’Italia. Giornale Giuridico-Economico-Politico”, a. 1, n. 10 (8/8/1863), p.<br />
40.<br />
10 Archivio di Stato di Catania, “Atti del processo per i fatti di <strong>Bronte</strong> del 1860”, udienza del 12 agosto 1863.<br />
11 Importante per capire il punto di vista di certa storiografia marxista sui fatti di <strong>Bronte</strong> è Renzo Del Carria, Insurrezione<br />
contadina e lotta di classe in Sicilia nel 1860, in Proletari senza rivoluzione, Casa editrice Oriente,<br />
Milano 1970 2 , pp. 52-56. Qui però l’<strong>eroe</strong> principale non è <strong>Gasparazzo</strong>, bensì il muratore-stratega Rosario Aidala,<br />
lo stesso che nel 1820, con una tattica da manuale, alla guida di un manipolo di contadini, aveva messo in rotta le<br />
truppe regolari del generale borbonico principe della Catena. Nel partito dei comunisti Del Carria individua con<br />
lucidità due diverse tendenze: «Ora è sempre il vecchio muratore [Aidala] che dirige la difesa, mentre i “capi” (il<br />
Lombardo, il Saitta e il clero) cercano di frenare ogni volontà di lotta delle masse, recandosi in processione col<br />
Cristo ai vari posti di blocco per far tornare i ribelli alle case».<br />
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classe.<br />
I ricchi, gli sfruttatori, i possidenti, vennero cercati uno a uno e giustiziati dopo<br />
un processo popolare. Le loro case furono saccheggiate. Nuovi capi proletari si<br />
misero alla testa della rivolta, tra questi un carbonaio, Calogero Ciraldo <strong>Gasparazzo</strong>.<br />
Era il 1860.<br />
Da allora sono cambiate molte cose. C'è stata l'unità d'Italia e lo sviluppo industriale.<br />
Così <strong>Gasparazzo</strong>, come migliaia di altri suoi compaesani, ha dovuto abbandonare<br />
i campi ormai incolti e i paesi spopolati.<br />
Dopo cento anni l'abbiamo ritrovato alle linee di montaggio della FIAT, dove lavora<br />
fianco a fianco a tanti altri come lui. Il carbonaio <strong>Gasparazzo</strong> è diventato l'operaio<br />
massa senza mestiere e senza patria. Ha imparato le nuove armi della lotta<br />
di classe, ma il ricordo della giustizia proletaria di <strong>Bronte</strong> gli è sempre rimasto vivo<br />
nella sua testa.<br />
La politica la scopre giorno per giorno buttando la sua ribellione istintiva dentro<br />
al meccanismo disciplinato della grande fabbrica moderna.<br />
Per il resto vive come tanti altri come lui, segue lo sport, guarda la televisione,<br />
pensa alle donne, sogna di far paura a giudici fascisti genovesi. .... [1972].<br />
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La copertina dell’interessante<br />
volumetto edito da Savelli<br />
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L’ultima di copertina<br />
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