Cameliee ilorieolturaa Roma
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GRANDI ESEMPLARI DIPALlE<br />
".<br />
PIANTE FORTISSIME<br />
INDICATE PER IMPIANTI 01 GIARDINI<br />
DI PRONTO EFF~TTO<br />
~~..-<br />
STABIUM~NTODI ORTICijLTURA<br />
VILLA ELIKA "<br />
f:a doUaMura 51-52- (fuoriPorla & llioyanni a d68lra)<br />
ROMA'<br />
~<br />
Tclef"ono 28.40<br />
---<br />
piazza Pitagora) e da altre proprietà. I confini erano tracciati in<br />
modo cosl approssimativo da provocare una lite giudiziaria tra<br />
Cardella ed uno dei vicini, il conte Bennicelli detto «il conte<br />
Tacchia »; la vertenza durò moltissimi anni e si concluse soltanto<br />
sul finire del secolo con la sconfitta del Bennicelli. A ricordo dell'avvenimento,<br />
Pietro Cardella piantò sul riconquistato confine<br />
un giovane pino: il pino che oggi spadroneggia, quale gigantesco<br />
spartitraffico, nel mezzo di piazza Pitagora.<br />
Un secondo episodio: un altro vivaio dei Cardella era fuori<br />
porta S. Giovanni, in via delle mura, ed era attrezzato con diverse<br />
serte per la protezione invernale e la forzatura delle piante. Le<br />
serre erano state fornite dall'industriale Ettore Manzolini che,<br />
malgrado il lungo tempo trascorso dall'esecuzione dei lavori, non<br />
riusciva ad ottenere il pagamento delle sue fatture. Si dovette,<br />
infine, addivenire ad una transazione il cui ricordo ancora brucia<br />
poiché al Manzolini passarono, non soltanto le serre, ma anche<br />
l'adiacente terreno del vivaio. Qualche anno dopo, don Alfonso del<br />
Drago principe d'Antuni rilevò l'azienda nell'intento di affidarla<br />
nuovamente ai Cardella; questi ricusarono ed il Del Drago si<br />
dedicò personalmente alla conduzione del vivaio coadiuvato da<br />
Augusto Ludovici: altro capostipite di una dinastia di fIoricoltori.<br />
L'azienda dei fiori già dei Cardella, poi dei Manzolini e infine<br />
del principe d'Antuni fu da quest'ultimo denominata «Villa<br />
Elika »: se il ricordo di cose appena sussurrate non ha alterato<br />
la verità, in Elika dovrebbe riconoscersi una «Signora delle<br />
camelie» della <strong>Roma</strong> umbertina.<br />
STELVIO COGGIATTI<br />
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