ebook numero 21 - Calomelano
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forma. Per venti minuti i cani si azzannarono senza riportare ferite<br />
letali. Adesso erano tutti e due senza fiato e si guardavano, l’uno<br />
di fronte all’altro, quasi senza interesse. I proprietari, con il<br />
benestare del giudice, armati di grossi randelli a scossa elettrica,<br />
iniziarono a picchiarli sulla schiena. Il combattimento non poteva<br />
fermarsi. Solo un cane doveva alla fine restare in piedi. Riscossi la<br />
vincita. L’allibratore parlava e parlava. Sfoderava sorrisi senza<br />
senso. Nel mio ramo d’affari era necessaria una saldezza morale<br />
che io non mi sono mai neanche sognato di millantare, e ogni volta<br />
che vincevo un combattimento il mio unico desiderio era quello di<br />
tagliare la corda. Parlava. Parlava da solo? Non me ne poteva<br />
fregare di meno. Anch’io parlavo da solo, e da un bel pezzo.<br />
* * *<br />
– Dove sei stato? I suoi occhi chiari traboccavano astio e<br />
risentimento. Senza dire niente le passai accanto e andai in<br />
soggiorno. Il televisore era acceso e c’era il presentatore che<br />
parlava con gli ospiti. – Voglio sapere dove cavolo stavi, ti ho<br />
chiamato più volte sul cellulare e non hai risposto. Mi tolsi il<br />
chiodo e lo buttai sulla sedia. Una sedia d’epoca dell’Ottocento,<br />
credo. A Barbie piacevano i mobili antichi. Era fissata col design<br />
d’annata, non sapevo dove avesse preso questa passione. Ogni<br />
tanto, quando potevo, le regalavo qualche mobile. Comodini, abat-<br />
jour, orologi déco. L’appartamento era piccolo. Era un caos. Due