"Silence -A Fable" di Edgar Allan Poe: la lotta fra scrittura del ... - aisna
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30 Zaccaria<br />
rive<strong>la</strong>trice <strong>del</strong> commento che "chiudendo tutti gli interstizi, completa<br />
l'opera con questa paro<strong>la</strong> esaustiva." 7 Consapevole che anche questa è<br />
una miserevole pretesa perché l'opera non si <strong>la</strong>scia mai prendere per<br />
intera, e che, se l'opera è davvero unica poiché <strong>la</strong> sua mancanza <strong>la</strong><br />
rende ricca, <strong>la</strong> mia paro<strong>la</strong> ridondante conseguirà il mero risultato <strong>di</strong><br />
sottolineare che è il silenzio <strong>del</strong> testo a par<strong>la</strong>re, che è <strong>la</strong> sua incompiutezza<br />
a costituire <strong>la</strong> sua pienezza.<br />
Silenzio, dunque. Silenzio da favo<strong>la</strong>. 8<br />
La scelta <strong>di</strong> questo breve, denso racconto è stata suggerita<br />
dall'esasperante ripetitività o ossessione <strong>del</strong><strong>la</strong> ripetizione: non sarebbe<br />
possibile, nel caso <strong>di</strong> questo testo, negare una precisa predeterminazione<br />
<strong>di</strong> consumare il <strong>di</strong>scorso narrativo sull' altare <strong>del</strong><strong>la</strong> simmetria formale<br />
e <strong>del</strong> ritornello che, proprio in quanto esemp<strong>la</strong>rmente sovrain<strong>di</strong>cizzati,<br />
devono rinviare oltre quel che <strong>di</strong>cono, altrove. Per il fatto stesso<br />
<strong>di</strong> ripetere, colui che ripete <strong>la</strong>scia nelle parole tracce <strong>di</strong> significazione<br />
<strong>la</strong>tente che par<strong>la</strong>no <strong>di</strong> raddoppiamento, reduplicazione oltre il livello<br />
semantico, rinviano all' angoscia che spinge a ripetere, al<strong>la</strong> pulsione <strong>di</strong><br />
morte, all'inconscio in cui domina <strong>la</strong> coazione a ripetere che linguisticamente<br />
produce l'effetto-eco.<br />
"<strong>Silence</strong>" è definito dal suo autore "a fable," e <strong>di</strong> quel genere<br />
conserva l'andamento orale: lo stile esacerbatamente paratattico, con<br />
<strong>la</strong> ossessiva reiterazione <strong>del</strong>l'umile coor<strong>di</strong>nata "and": 1'effetto-eco prodotto<br />
dal<strong>la</strong> densità <strong>di</strong> ripetizioni che nel<strong>la</strong> narrativa orale serve, oltre<br />
che a creare, sottolineando<strong>la</strong>, l'atmosfera fantastica, ad evidenziare i<br />
punti-chiave cosicché all' ascoltatore non sfuggano; il tono monotono<br />
<strong>del</strong> racconto che contrasta col contenuto straor<strong>di</strong>nario.<br />
Una giustificazione <strong>del</strong><strong>la</strong> pratica ripetitiva è dunque da ricercare<br />
già nel tipo <strong>di</strong> narrazione che 1'autore si è dato, <strong>la</strong> favo<strong>la</strong> essendo, <strong>fra</strong><br />
l'altro, uno dei mo<strong>del</strong>li narrativi in cui si privilegia il parallelismo. Le<br />
varie forme <strong>di</strong> ripetizione incoraggiano l'ascoltatore-lettore a notare e<br />
quin<strong>di</strong> mettere a confronto gli elementi ricorrenti, lo spingono a<br />
rileggere - altra forma <strong>di</strong> pratica <strong>del</strong><strong>la</strong> ripetizione.<br />
La pre<strong>di</strong>lezione per <strong>la</strong> pratica orale-u<strong>di</strong>tiva viene stabilita ad<br />
apertura <strong>del</strong> racconto: "Listen to me," (p. 221) è l'invito-or<strong>di</strong>ne che il<br />
demone rivolge al narratore ascoltatore, imponendogli "his hand upon<br />
[his] head" e assumendo così <strong>la</strong> funzione-guida <strong>di</strong> colui che conduce,