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4 BENVENUTO BENVENUTI (Livorno 1881 - Antignano 1959) di Alessandra Rontini Nasce a Livorno il 1° ottobre del 1881, frequenta la Scuola di Arti e mestieri sotto la guida di Lorenzo Cecchi dove sono anche Romiti, Natali e Michelozzi. Intorno al 1897 si avvicina agli ambienti macchiaioli interessandosi soprattutto alla pittura di Adolfo Tommasi. E’ eseguito in questo anno il dipinto giovanile, in olio su tela, “I cardi” di piccole dimensioni e fortemente inuenzato dalla “macchia”. Al 1899 risale il suo interesse per il divisionismo che viene poi confermato ed esaltato nel 1903 grazie al fondamentale incontro con il pittore milanese Vittore Grubicy de Dragon (1851-1920) principale teorico e divulgatore “Benvenuto Benvenuti: “La chiesa di Usignano” carboncino su cartone mm. 727x830 - Galleria Athena “Pittura toscana tra ottocento e novecento” Renato Natali: “Il Vespucci” della nuova tecnica, del quale Benvenuti diviene l’allievo più assiduo, soggiornando periodicamente a Milano, dal 1905, no alla morte di Grubicy nel 1920; Benvenuto ne sarà erede e curatore testamentario, mantenendo poi sempre un ruolo fondamentale nella valorizzazione della testimonianzaculturale e artistica dell’opera grubiciana. L’opera “I cipressi” del 1907” è un lampante esempio di come l’artista riesca a coniugare l’esperienza della macchia con la tecnica del divisionismo che ormai predilige e personalizza, tanto da codicare una cifra stilistica ed un repertorio tecnico autonomi, come dimostra anche nel trittico “Sensazioni luminose” esposto nel 1906 alla Mostra Nazionale di Belle Arti di Milano. L’approccio di Benvenuti al divisionismo segue stilemi tecnici diversicati, dapprima quasi intuitivi e poi sempre più caratterizzati da un’autonoma espressività, funzionale alle diverse restituzioni emotive dei soggetti trattati; se ne ha conferma nell’opera “Mattino sul mare” presentata con altri sette paesaggi livornesi nel 1907 a Parigi al Salon des Peintres Divisionnistes Italiens, ma anche nella più nota opera “Scheletro di Capanna” eseguito nel 1908 che diventa un po’ la sua icona. Diverse saranno le declinazioni successive, propo- Studio d’Arte dell’800 s.r.l. Via Roma 63/67 - Livorno - Tel. 0586.815200 e-mail: studioarte800@libero.it www.800artstudio.com “Benvenuto Benvenuti: “L’Arcobaleno” pastello su carta, cm.61x83 - Galleria Le Stanze GALLERIA D’ARTE LE STANZE ste nel 1911 alla mostra d’arte Libera a Milano. La produzione divisionista di Benvenuti si intervalla in questi anni con opere d’impronta liberty e con creazioni architettoniche simboliste riconducibili a tendenze secessioniste. Interessante l’opera in olio di grandi dimensioni “Villa al mare” (110x 140 cm circa, di proprietà del Museo Fattori di Livorno) datata 1911, si tratta di un esemplare unico che però l’artista riprende più volte in una serie di disegni eseguiti nello stesso periodo; la tecnica divisionista è evidente, particolare la resa coloristica e la simbologia. Sappiamo inoltre che Benvenuti fa parte della branca del Caè Bardi, di cui è frequentatore assiduo, orgoglioso e ruvido di carattere ma stimato dai colleghi per la sua personalissima qualità artistica. Nei sottoarchi delle pareti del Caè esegue due dipinti (“Tacchini“ e “La civetta”) andati poi perduti nei lavori di trasformazione dei locali dopo la chiusura del Caè. Nel 1913 Benvenuti è presente alla I Mostra d’Arte della Secessione a Roma, ma in questo periodo misura con attenzione le sue partecipazioni espositive, così come rifugge dal cer- Benvenuto Benvenuti “Cancello chiuso” Via Roma 92 A - 57100 LIVORNO Dirett.: Giacomo Romano Tel 0586 1863558 Fax 0586 1865927 Cell. 335 7051360 info@gallerialestanze.it www.gallerielestanze.it
“Benvenuto Benvenuti: “Caprette” olio su cartone-cm 23,5x19,3 ca Firmato in basso a sinistra-Studio d’Arte ’800 care generiche attenzioni giornalistiche al suo lavoro, preferendo approfondimenti critici come quelli che gli dedicano Charles Doudelet, Gustavo Pierotti Della Sanguigna, Ermanno Viezzoli, Aleardo Kutufà d’Atene, Paolo Fabbrini o Anna Franchi. Nella prima guerra mondiale sarà prigioniero in Germania ma al suo rientro a Livorno nel 1922 allestisce una mostra a Bottega d’Arte e nel gennaio del 1923 sempre a Bottega d’Arte espone insieme a Ulvi Liegi. Gli anni venti vedono anche l’intensicazione della produzione graca, tanto da dar luo- go a due rassegne; tra le più importanti opere di questo genere e periodo eseguita con tecnica mista sarà “Le tre Arnie” o in carboncino su cartone “Colombe e Cipressi”, opera quest’ultima non di facile lettura poiché la scena è resa quasi fantastica dai toni scuri mentre la luce del sole penetra tra le foglie dei cipressi. Non di minor intensità emotiva l’opera in carboncino su cartone “La chiesa di Usignano” che oltre a trasmettere un’atmosfera piena di pathos diventa un documento storico del Larigiano. Singolare l’opera in pastello su carta “L’arcobaleno”, si denota una certa ricerca luministica dell’autore attraverso la tecnica divisionista che applica egregiamente anche all’arte graca; l’armonia e l’equilibrio d’insieme ci vengono trasmessi attraverso pochi ma simbolici elementi che coniugano il cielo alla terra. Ma negli stessi anni dipingerà anche opere in olio con tecnica divisionista, come “Calafuria” nella quale la resa del sole illumina l’intero dipinto o “Benvenuto Benvenuti: “Tramonto di fuoco” olio su masonite cm 25,5x37ca - anni 40 ca - rmato in basso a sinistra - Studio d’Arte ’800 Opere selezionate pittori ’800, ’900 e contemporanei Via di Franco, 17 - 19 (angolo via Cairoli) LIVORNO Tel. e Fax 0586 897096 Cell: 339 7148466 info@galleriaathena.it - www.galleriaathena.it “L’albero orito” particolare esemplare in dimensione ovale (diametro 50 cm) dai colori molto chiari ed insoliti per l’artista. Di forte impatto emotivo, l’opera verticale, in olio su cartone, “Caprette”: esempio di grande abilità divisionista nell’evidenziare struggenti effetti luministici che amplicano il gusto della poesia pastorale. Opera di sintesi che unisce la brillante colorisca di Benvenuti, alla tecnica del divisionismo è il dipinto olio su masonite “Tramonto di fuoco” nel quale traspare tutto il lirismo dell’autore. Dopo il 1930 le sue condizioni di salute si aggravano a causa di una malattia inizialmente non ben diagnosticata, gli fanno patire terribili dolori alla gamba destra che nel 1932 dovrà essere amputata. Nel 1935 tiene una personale alla Galleria Scopinich a Milano, in omaggio a Vittore Grubicy e Angelo Conti e pubblica il saggio “L’idea e la luce nella pittura divisionista e la mia mostra in Milano” Benvenuti, dopo che Baracchini-Caputi avrà abbandonato la pittura, per ritirarsi a vita privata, rimarrà a Livorno unico interprete del divisionismo. Nel 1940-43 soggiorna in Maremma, dove dipinge grandi opere in cui declina temi di paesaggio che danno usando le parole di Charles Doudelet «una sensazione di grandezza e di mistero [...] non un “paesaggio” ma un “sentimento lirico” espresso dalle cose». Rientrato a Livorno vive ritirato nel suo “Eremo” sulle colline di Antignano. Una malattia lo sta portando alla cecità e non può più lavorare. Bottega d’Arte e la Galleria Cocchini di Livorno organizzano nel 1957 le sue ultime mostre personali. Muore a Livorno il 15 gennaio 1959. 5
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