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Moro, le ombre di un delitto infinito Le rivelazioni dell'ex gladiatore ...

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sione», pubblicato in Internet da <strong>un</strong>a casa e<strong>di</strong>trice americana, sono infatti riportati documenti che<br />

proverebbero che, all'interno dei servizi segreti militari, e cioè all'interno <strong>di</strong> Gla<strong>di</strong>o, c'era qualc<strong>un</strong>o<br />

che sapeva che <strong>Moro</strong> stava per essere rapito. Quell'or<strong>di</strong>ne «a <strong>di</strong>struzione imme<strong>di</strong>ata» che Arconte<br />

aveva consegnato a Mario Ferraro a Beirut esiste. Per <strong>di</strong>re la verità, G-71 l'aveva fotografato a bordo<br />

del mercanti<strong>le</strong> Jumbo-emme, sul qua<strong>le</strong> era imbarcato con la copertura <strong>di</strong> macchinista nava<strong>le</strong>. Ma<br />

ora è in possesso dell'origina<strong>le</strong>. Come ha fatto Arconte ad averlo? «E’ stato lo stesso Ferraro a darmelo<br />

- ha detto l'ex gla<strong>di</strong>atore -. Ci incontrammo nell'agosto del 1995, a Olbia. Lui era molto preoccupato.<br />

Aveva paura che potesse succedergli qualcosa. E in quell'occasione mi <strong>di</strong>ede il documento<br />

che io gli avevo consegnato nel porto <strong>di</strong> Beirut, il 14 marzo del 1978. Cioè appena due giorni prima<br />

dell'agguato <strong>di</strong> via Fani». E forse il colonnello Mario Ferraro aveva ragione ad avere paura. Appena<br />

due settimane dopo l'incontro con Arconte a Olbia, venne infatti trovato impiccato a <strong>un</strong> portasciugamani<br />

nel bagno della sua abitazione, all'Eur. Il caso fu archiviato come suici<strong>di</strong>o, ma i dubbi che si<br />

sia trattato <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>delitto</strong> sono rimasti. Andreotti non è com<strong>un</strong>que il solo ad avere reagito al<strong>le</strong> <strong>rivelazioni</strong><br />

dell'agente G-71. Anche Francesco Cossiga, ministro dell'Interno nei giorni del sequestro <strong>Moro</strong>,<br />

è infatti uscito allo scoperto, inviando <strong>un</strong>a <strong>le</strong>ttera <strong>di</strong> fuoco a Famiglia Cristiana, che aveva pubblicato<br />

alc<strong>un</strong>i servizi su Arconte e sulla Gla<strong>di</strong>o del<strong>le</strong> Centurie. Ma la <strong>di</strong>rezione del settimana<strong>le</strong> non<br />

l'ha pubblicata. Cossiga ha allora <strong>di</strong>ffuso <strong>un</strong>a nota al<strong>le</strong> agenzie <strong>di</strong> stampa, bollando il racconto <strong>di</strong> G-<br />

71 come «fanfaronate». Eppure, a giu<strong>di</strong>care meritevoli <strong>di</strong> <strong>un</strong> serio approfon<strong>di</strong>mento <strong>le</strong> <strong>rivelazioni</strong><br />

<strong>dell'ex</strong> agente segreto, è l'ex parlamentare del Pci Sergio Flamigni, <strong>un</strong>o dei più autorevoli stu<strong>di</strong>osi<br />

del sequestro e dell'omici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Aldo <strong>Moro</strong>. «La storia <strong>di</strong> Arconte - ha detto Flamigni - è stata affrontata<br />

in Commissione Stragi. E posso <strong>di</strong>re che in quella circostanza la commissione fu negligente<br />

e non approfondì, o meglio, non vol<strong>le</strong> approfon<strong>di</strong>re». «I servizi segreti - <strong>di</strong>ce ancora l'ex parlamentare<br />

-, poi, non <strong>di</strong>edero alc<strong>un</strong> contributo. Anzi, proprio a causa del loro si<strong>le</strong>nzio, non si approdò a<br />

nulla. Un si<strong>le</strong>nzio che, oggi, alla luce dei documenti esibiti da Arconte, insospettisce ancora i più.<br />

Può essere interpretato come l'ammissione dell'esistenza <strong>di</strong> qualcosa i serio. Anche perché i servizi,<br />

in altre occasioni, sono intervenuti, e p<strong>un</strong>tigliosamente, su aspetti irri<strong>le</strong>vanti».<br />

Piero Mannironi<br />

La Nuova Sardegna, 04 07 2002

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