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Un ricco Albero di Natale<br />
La testimonianza diretta di Mario Pollastri, Alp<strong>in</strong>o, volontario, entusiasta protagonista di una bella storia<br />
Che razza<br />
de Alp<strong>in</strong>i...<br />
C’è una “razza” di alp<strong>in</strong>i che va di anno <strong>in</strong> anno<br />
<strong>in</strong>grossando le sue fila: sono i volontari che si<br />
recano nel Terzo Mondo a costruire case,<br />
ospedali, strade, acquedotti, scuole… Spesso affiancano<br />
i missionari, quelli con il saio, e la loro o<strong>per</strong>a, non ce<br />
ne voglia il Padreterno, è altrettanto meritoria. Sono i<br />
nuovi missionari. Stanno aprendo una nuova frontiera,<br />
alimentando la fama che vuole che <strong>per</strong> l’impegno delle<br />
penne nere non esistano conf<strong>in</strong>i.<br />
Questa è una bella storia.<br />
Una delle tante storie<br />
belle nate, e che cont<strong>in</strong>uamente<br />
nascono, all’ombra della<br />
Penna Nera.<br />
Manca poco al Natale del 1997.<br />
Ricevo una cartol<strong>in</strong>a dal Perù: “saluti<br />
da Basiglio, Stefano, Sergio” e altri.<br />
Dal cassetto delle cose care<br />
prendo l’elenco dei volontari di<br />
Rossosch, I° turno Aprile 1993.<br />
Cantaboni Eugenio – Bagnolo Mella<br />
(BS) cuoco.<br />
Alzo la cornetta compongo un<br />
numero telefonico. Sento una voce<br />
Mario Pollastri baby sitter<br />
Mario, l’Alp<strong>in</strong>o,<br />
l’Uomo<br />
Mario Pollastri è un coneglianese che dopo<br />
aver frequentato la Scuola Enologica è stato<br />
<strong>per</strong> trent’anni direttore della cant<strong>in</strong>a di<br />
Rauscedo. Ora vive a Pordenone. Iscritto nel gruppo<br />
della città friulana, non ha dimenticato le sue orig<strong>in</strong>i e<br />
nelle adunate sfila con la nostra Sezione. E’ stato uno<br />
dei pionieri dello scoutismo di Conegliano ed è grande<br />
amico del nostro Toni Cais. Ha partecipato all’O<strong>per</strong>azione<br />
Sorriso di Rossosch dove ha conosciuto degli alp<strong>in</strong>i<br />
bresciani che l’hanno co<strong>in</strong>volto <strong>in</strong> una grande avventura<br />
<strong>in</strong> America Lat<strong>in</strong>a. Questa è la sua testimonianza.<br />
Gf.D.M.<br />
nota. “Ba…si..glio…” grido. “Ciao<br />
Mario… come va?”. Mi emoziono<br />
un po’. “Grazie della cartol<strong>in</strong>a …fortunati<br />
turisti!”. “No… sono stato a<br />
lavorare con alcuni alp<strong>in</strong>i conosciuti<br />
a Rossosch <strong>per</strong> il Mato Grosso”.<br />
“Cosa è?” chiedo <strong>in</strong>curiosito. “Non è<br />
un’associazione, non è un club, non<br />
è un’organizzazione, non ha sede<br />
né telefono, né statuto né presidente.<br />
E’ un gruppo di volontari, sensibili<br />
alle necessità altrui, che, <strong>in</strong> questi<br />
trenta anni, hanno affiancato ed<br />
<strong>in</strong>grossato il primo nucleo di venti<br />
<strong>per</strong>sone che accettarono l’<strong>in</strong>vito di<br />
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