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Ente Friuli nel Mondo

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Gennaio 1974 FRIULI NEI. MONDO Pag.<br />

1 lavoro dei friulani in Argentina<br />

in una conferenza del dott. Picot<br />

«Argentina: presenza attiva dell'altro<br />

<strong>Friuli</strong>»: questo il tema d'una<br />

conferenza che l'ispellore .scolastico<br />

doti. Agostino Picot ha tenuto alla<br />

Università popolare di Udine e che è<br />

stata una felice occasione per un<br />

incontro tra vecchi emigrali, personalità<br />

della cultura e dell'istruzione,<br />

componenti della delegazione che<br />

<strong>nel</strong>lo scorso dicembre si è recala a<br />

far visita ai Fogolàrs della repubblica<br />

latino-americana. Anche il doli.<br />

Picot aveva fatto parte della delegazione;<br />

e, per di più, in Argentina<br />

aveva soggiornato negli anni immediatamente<br />

successivi alla line della<br />

seconda guerra mondiale. Perciò il<br />

suo discorso ha rivestilo un doppio<br />

interesse: da un lato ha reso le sensazioni,<br />

ancora palpitanti, riportale<br />

dal viaggio recente, dall'alt io ha tornilo<br />

una visione d'insieme — quale<br />

si era configurala in lui dall'osservazione<br />

diretta e dagli studi condotti<br />

su di essa — di quell'immensa regione.<br />

Naturalmente, anche in considerazione<br />

dell'argomento specifico<br />

scelto per la sua conferenza, il doli.<br />

Picot ha accentrato la propria analisi<br />

sul mondo friulano-argentino, inquadrandolo<br />

tuttavia <strong>nel</strong>l'ampia cornice<br />

della vita sudamericana in tulli<br />

gli aspetti di maggiore rilievo.<br />

La relazione del dott. Picot — che<br />

è stato presentato dall'avv. Antonio<br />

Pascalli, presidente dcH'Università<br />

popolare — si è aperta con alcune<br />

documentate osservazioni relative al<br />

fenomeno immigralorio in Argentina<br />

e ai particolari caratteri che la<br />

componente friulana vi ha assunto.<br />

Innanzitutto, l'oratore ha ollerlo<br />

una serie di dati: dal 1870 al 1913<br />

sbarcarono in Argentina oltre quattro<br />

milioni e mezzo di italiani e<br />

negli anni successivi, fino al 1950<br />

circa, probabilmente altri due milioni.<br />

Non fu una scella casuale.<br />

«L'Argentina — egli ha detto — era<br />

considerata, e può esserlo ancora, ìi<br />

terra dell'avvenire: per la sua estensione<br />

semicontinentalc (2.797.113 chilometri<br />

quadrati contro i circa 300<br />

mila dell'Italia); per la fertilità del<br />

suo terreno, in gran parte non ancora<br />

lavorato e mal sfruttato, se si<br />

eccettuino le regioni di antico insediamento;<br />

per le sue sconfinate loreste,<br />

per i suoi fiumi maestosi (e<br />

navigabili per migliaia di chilometri),<br />

che costituiscono un potenziale<br />

quasi inesauribile di energia idroelettrica<br />

e di riserve per l'irrigazione<br />

dell'immensa pianura, pingue di cereali<br />

e di pascoli; per le sue riserve<br />

minerarie, ancora in gran parte inesplorate,<br />

e sfruttale (petrolio compreso)<br />

soltanto in minima parte».<br />

E a quest'ultimo proposito, il dott.<br />

Picot ha ricordato l'opera di quell'insigne<br />

geologo che fu il prof. Egidio<br />

Feruglio, friulano di Feletlo Umberto,<br />

che tra i primi compi ricerche<br />

petrolifere in Patagonia.<br />

11 nome del prol. Feruglio è stato<br />

il primo d'un elenco che ha dato<br />

modo all'oratore di puntualizzare<br />

l'apporto dei friulani al progresso<br />

economico, sociale e culturale dell'Argentina.<br />

Certo, non un elenco<br />

completo (e come sarebbe stato possibile?),<br />

bensì un gruppo di cognomi<br />

inleso a ricordare l'opera delle personalità<br />

che, in questo o in quel<br />

settore dell'attività umana, hanno<br />

acquisito rilievo e benemerenze. A<br />

nostra volta, siamo <strong>nel</strong>l'impossibilità<br />

di citare anche quelli ricordali<br />

dal doli. Picot, e ci limitiamo pertanto<br />

a un elenco ristielto, essenziale,<br />

che peraltro non intende operare<br />

esclusioni o discriminazioni di<br />

sorta: Facchin, Campo, Londero,<br />

Troiani, Calligaro, Marzolini, Marioni,<br />

Zamboni, Molaro, Mattiussi, Olivo,<br />

Kubik... Sono nomi, come si<br />

vede, di uomini che con l'opera loro<br />

hanno segnato i destini della cultura,<br />

dell'arte, della scienza, dell'imprenditoria<br />

e dello sport in Argentina.<br />

Com'è naturale, il discorso del<br />

dott. Picot si è fermalo a lungo<br />

sugli insediamenti nostrani <strong>nel</strong>la repubblica<br />

del Piata. Ad avviso dell'oratore,<br />

a favorire lo sviluppo delle<br />

prime colonie friulane e di quelle<br />

italiane contribuirono, in diversa misura,<br />

«la buona terra sudamericana,<br />

il lavoro che i nostri connazionali<br />

spesero senza riserve e i capitali che<br />

intraprendenti operatori europei investirono<br />

già dalla line del secolo<br />

scorso <strong>nel</strong>la grande repubblica dell'America<br />

meridionale». Tuttavia, in<br />

anni abbastanza vicini a noi, lo sviluppo<br />

dell'Argentina inconliò il vincolo<br />

della svalutazione monetaila,<br />

che rese meno interessatili le possibilità<br />

di lavoro laggiù e scoraggiò<br />

dal ritornare in patria molti vecchi<br />

immigrati.<br />

Venendo a parlare del carallere<br />

spirituale dei nostri corregionali in<br />

Argentina, il dott. Picot ha osservalo:<br />

«Se, nei tempi a venire, uno<br />

studioso vorrà esprimere e significare<br />

le caiatteristiche più salienti e<br />

proprie del <strong>Friuli</strong> autentico, della<br />

iradizione meglio conservala e trasmessa<br />

da generazione in generazione,<br />

dovrà, si, recarsi <strong>nel</strong>le \alli della<br />

Carnia, dell'Arzino, dei Tramonti,<br />

ma anche in Argentina: a Colonia<br />

Caroya, a Resistencia, a Santa Fé,<br />

<strong>nel</strong> Chaco, in Patagonia, dove i friulani,<br />

pur integrati <strong>nel</strong>la nazione aigenlina<br />

— che li ama e li stima<br />

come l'orse nessun altro popolo al<br />

mondo — hanno sapulo essere e<br />

rimanere sé stessi, autenticamente e<br />

genuinamente». E ancora: «In <strong>Friuli</strong>,<br />

le qualità e le caratteristiche popolari<br />

tradizionali sono andate rapidamente<br />

mutandosi e trasformandosi,<br />

adeguandosi alle esigenze di questa<br />

nostra tormentata civiltà... "L'altro<br />

<strong>Friuli</strong>" mantiene invece vive in misura<br />

rile\ante le qualità e le caratteristiche<br />

d'un tempo, forse perché si<br />

sente troppo isolato e lontano, non<br />

protetto socialmente: il risparmio<br />

dei friulani in Argentina si Iraduce<br />

in costruzione della propria casa, in<br />

investimenti operativi e <strong>nel</strong>l'educazione<br />

dei figli».<br />

Avviandosi alla conclusione del<br />

suo discorso (per ragioni di spazio.<br />

noi ne abbiamo puntualizzato, qui,<br />

soltanto alcuni aspetti fra i molti),<br />

il doti. Picot ha parlato della crisi<br />

culturale che investe in Argentina<br />

i cenlri friulani e ilaliani in genere;<br />

crisi deri\anle dal modesto lixello<br />

d'istruzione dei primi coloni e dall'attrazione<br />

esercitata sui giovani<br />

dai modelli di vila latino-americani.<br />

Modelli di vita che, ovviamente, coinvolgono<br />

tutta una serie di valori:<br />

politici e sociali oltre che culturali.<br />

11 doli. Picot ha cosi concluso la sua<br />

approfondita e ollremodo esauriente<br />

relazione: «"L'altro <strong>Friuli</strong>" è una<br />

realtà viva da tenere presente, coltixandonc<br />

rapporti, facendo partecipi<br />

il più possibile i nostri fratelli di<br />

laggiù delle nostre vicende e del<br />

nostro destino, e partecipando noi<br />

stessi, consape\olmente, del loro.<br />

Non si tratta di nazionalismo o di<br />

campanilismo, ma di un arricchimento<br />

reciproco <strong>nel</strong>la di\crsità della<br />

\ita e <strong>nel</strong> ricordo delle comuni<br />

origini, perché anch'essi riconoscano<br />

quel che di valido e di nuovo<br />

uuilura in noi, e di ciò si foiiifichino,<br />

non dimenticando di essere friulani<br />

e ilaliani, pur sentendosi, come<br />

diviene inevitabile, argentini».<br />

Al lermine, i presenti — ira i quali<br />

il presidente e il direttore della nostra<br />

isliluzionc, il consigliere regionale<br />

doti. Valentino Vitale (vicepresidente<br />

dell'<strong>Ente</strong> «<strong>Friuli</strong> <strong>nel</strong> mondo»<br />

per l'Udinese), il cav. Filippuzzi segietario<br />

generale della federazione<br />

delle società friulane in Argentina,<br />

il sig. Valente Boem, il sindaco di<br />

Ampezzo cav. Tioiero, il cav. Cordo\ado,<br />

il geom. Molaro, il sig. Nevio<br />

Ferraio, e un folto e attentissimo<br />

pubblico — si sono cordialmente<br />

congratulati con l'oratore per<br />

la lucida e insieme appassionala relazione<br />

che e stata per molti, ne<br />

siamo certi, la «scoperta» d'un <strong>Friuli</strong><br />

— r«altro <strong>Friuli</strong>» in Argentina, appunto<br />

— da seguire e amare con<br />

lulla l'anima.<br />

BOLZANO - Un gruppo di dirigenti e di soci del Fogolàr. Uà sinistra, i sigg.<br />

Agostino Sabbadini (consigliere), Bruno Muzzalli, Ilalo Quaglia, Giovanna<br />

Zannier, Eligio Papais, Angelo Ellero, rag. Giuseppe Derivo (consigliere).<br />

Riunione a Bolzano<br />

Dal sig. Bruna Muzzalli, segretaria<br />

stippleiite del Fogolàr fiirUiii di<br />

Balzana, riceviania:<br />

A chiusura dell'attività sociale del<br />

1973, lo scorso 15 dicembre si è<br />

tenuta in un noto ristoi"anle del<br />

capoluogo altoatesino la tradizionale<br />

cena del Fogolàr furlan di Bolzano,<br />

cui hanno partecipato oltre un centinaio<br />

di soci, alcuni dei quali giunti<br />

anche dalla provincia. 11 presidene<br />

del sotlali/io, doti. Mariano Colombai<br />

lì, ha colto l'occasione per porgere<br />

agli inierxenuti gli auguri per<br />

le lesii\iià natalizie e ha dato lettura<br />

dei messaggi pervenuti da vari<br />

Fogolàrs esteri, oltre che dall'<strong>Ente</strong><br />

« <strong>Friuli</strong> <strong>nel</strong> mondo, nei quali si<br />

esprime\'ano i \'oli fraterni per il<br />

Nalale e per l'anno nuovo, accompagnali<br />

dall'auspicio di un fecondo<br />

e sereno lavoro. A questo punto,<br />

i soci, stretti idealmente intorno alla<br />

« piccola patria » e all'<strong>Ente</strong> che riassume<br />

in sé tulle le famiglie friulane<br />

Con gli emigranti della uallata del Torre<br />

11 presidente della Giunta regionale,<br />

av\'. Comelli, <strong>nel</strong> corso dell'annuale<br />

incontro degli emigranti<br />

della Val Torre, che si è tenuto<br />

a Villanova delle Grotte, ha ribadilo<br />

l'impegno programmatico della<br />

Regione per una politica di s\iluppo<br />

delle zone depresse del <strong>Friuli</strong>-<br />

Venezia Giulia e, in particolare, di<br />

quelle montane. Dopo aver sottolineato<br />

come la politica regionale intenda<br />

armonizzarsi con quella nazionale,<br />

il presidente Comelli ha<br />

proseguito affermando che, mentre<br />

in un contesto nazionale si punta<br />

a un'azione di rilancio industriale<br />

del Mezzogiorno, per quanto riguarda<br />

la nostra Regione, a dillerenza<br />

di quanto può accadere per altie<br />

del Centro-Nord, occorre proseguire<br />

sulla strada dell'incenlixazione industriale,<br />

allo scopo di consolidale e<br />

ralTorzare la spinta positiva già in<br />

allo in questo selloie.<br />

Per quanto riguarda gli interventi<br />

<strong>nel</strong>l'ambito del territorio regionale,<br />

il piesidcnte Comelli ha indicalo,<br />

come uno degli impegni salienti<br />

della politica dell'alluale amministrazione<br />

regionale, l'intervento a<br />

la\()re delle zone maggiormente<br />

depresse, fra le quali rienliano naturalmente<br />

quelle montane. In tal<br />

senso — ha dello l'avv. Comelli —<br />

occorre superare defìnilivamcnte<br />

quel processo negativo che per tanto<br />

tempo ha pesato sulla realtà sociale<br />

e civile delle popolazioni di montagna,<br />

pro\ocando anche il triste<br />

FRIULI NEL MONDO<br />

è 11 vostro giornale.<br />

Leggetelo e fatelo leggere;<br />

diffondetelo fra i vostri amici<br />

e 1 vostri conoscenti.<br />

Esso vi porta la voce della<br />

vostra terra natale.<br />

fenomeno dell'emigrazione. In considerazione<br />

di ciò — ha proseguilo<br />

l'oratore —, il piano di interventi<br />

pliniennale che sarà predisposto<br />

dalla (jiunla regionale non potrà<br />

non colocarc il territorio della montagna<br />

in posizione prioritaria.<br />

Rivolgendosi agli emigranti presenti<br />

e indirizzando un saluto a tulli<br />

i lavoratori all'estero e ai rientrali in<br />

pallia per le festività, l'avv. Comelli<br />

ha lìbadito l'impegno regionale di<br />

modilicare le strullure sulle quali<br />

poggiava in passato la realtà socioeconomica<br />

della Regione, per sostituirle<br />

con una politica di sviluppo<br />

globale diretta a coinvolgere e a<br />

\alorizzaie tutte le risorse disponibili.<br />

Sul problema della montagna, il<br />

presidente Comelli ha annuncialo<br />

la costituzione (avverrà nei prossimi<br />

mesi) delle comunità montane, sottolineando<br />

ancora una \olta la validità<br />

di questa formula di aulogo-<br />

\crno che permetterà alle genti di<br />

montagna di divenire le dilette<br />

protagoniste del pioprio futuro.<br />

Comelli ha quindi ricordato come<br />

la politica di sviluppo economico<br />

possa accordarsi con quella diretta<br />

alla valorizzazione delle bellezze<br />

naturali, e ha dichiarato che sarebbe<br />

erralo, <strong>nel</strong>l'intento di difendere<br />

lalc palrimonio, escludere la possibilità<br />

di crescita economica del<br />

territorio.<br />

In definitiva — ha concluso il<br />

presidente Comelli — deve essere<br />

lro\ato il punto giusto d'armonizzazione<br />

tra i due problemi; e bisogna,<br />

in ogni caso, tenere presente<br />

che ogni iniziativa e ogni indirizzo<br />

politico devono essere in funzione<br />

tlell'uomo e della comunità sociale.<br />

Prima dell'inlervento del presidente<br />

della Giunta regionale, il presidente<br />

della prò loco. Negro, aveva<br />

rivolto parole di saluto ai partecipanti<br />

all'incontro di Villanova delle<br />

Grotte, mentre il sindaco di Luscvcra,<br />

Sinicco, e il consigliere provinciale<br />

a\v. Beorchia avevano illustiato<br />

i programmi, attualmente in<br />

via d'attuazione, per la valorizzazione<br />

delle bellezze turistiche della<br />

Val Torre (e, in parlicolar modo,<br />

delle grolle) e per la sistemazione<br />

della strada turistica, di cui è stato<br />

anche annunciato l'imminente appalto<br />

dei lavori.<br />

Depositi fiduciari<br />

640.000.000.000<br />

0» O<br />

CLT3<br />

disseminate nei cinque continenti,<br />

hanno intonalo lo struggente canto<br />

dell'alpino caduto: quella stupenda<br />

villotta, solenne come una preghiera,<br />

che è « Stelulis alpinis ». A quel<br />

canto hanno fallo seguito altri: e<br />

il cuore di cia.scuno si è sentilo<br />

dentro — più ancora che vicino —<br />

la casa nalale.<br />

Durante la manifestazione si è<br />

anche parlalo della futura attività<br />

del Fogolàr, che vei'so la line del<br />

prossimo febbraio si riunirà in assemblea<br />

a conclusione del primo<br />

biennio di lavoro. E' nei voti dì<br />

lutti che sia un'assemblea animata<br />

da molli interventi, e che ciascuno<br />

degli interlocutori rechi un fattivo<br />

contributo di idee e di proposte,<br />

di avveduti suggerimenti e di utili<br />

consigli di carattere oiganizzativo:<br />

cose indispensabili, queste, per continuare<br />

prolicuamenle l'attività del<br />

sodalizio e per ritrovare quell'entusiasmo<br />

che ne caratterizzò la nascita.<br />

Poiché è pievislo anche il<br />

rinnovo delle cariche sociali, sarà<br />

eletto il nuovo comitato direttivo,<br />

che ci auguriamo lavorerà con competenza,<br />

costanza e buona volontà.<br />

Un poeta si segnala<br />

Un componiincMlo del giovane poeta<br />

udinese Mario Bon e slato segnalato<br />

al piimo concorso nazionale di<br />

poesia religiosa « Premio Camposampicro<br />

1972 ». La lirica — intitolata<br />

Crocifissione — è stala pubblicata <strong>nel</strong>l'antologia<br />

Presenza religio.sa <strong>nel</strong>la<br />

poesia eoiileinpuraiiea iteiliana, introdotta<br />

da Ferruccio Ulivi e stampata<br />

dall'editore Bino Rebellalo a cura di<br />

Ugo Fa.solo. di Armando Fiscon e dello<br />

slesso Rebellalo. Rallegramenti e auguri.<br />

BANCA<br />

CATTOUCA<br />

DEL<br />

VENETO<br />

istituto di credito interregionale<br />

con 173 sportelli<br />

<strong>nel</strong> veneto e<br />

<strong>nel</strong> friuli-venezia giulia<br />

Uffici in <strong>Friuli</strong> :<br />

Ampezzo - Basillano - Bertiolo - Buia -<br />

Cervignano - Cividale - Claut - Codroìpo<br />

. Comegllans . Cordenons . Fagagna - Fiume Veneto - Forni<br />

Avoltri . Gemona - Gorizia . Latisana - Maiano - Maniago - Manzano<br />

- Moggio . Mortegllano - Ximis - Osoppo . Palmanova -<br />

Paluzza - Pontebba - Pordenone . Rivignano . Sacile - San Daniele<br />

del <strong>Friuli</strong> - San Giorgio - San Leonardo - San Pietro - Sedegliano<br />

. Spilimbergo - Talmassons . Tarcento - Tarvisio - Tolmezzo<br />

. Tricesimo - Udine - Villasantlna . Zoppola<br />

OPERAZIONI IMPORT-EXPORT<br />

Banca agente per il commercio dei cambi<br />

Istituto abilitato all'esercizio diretto del credito agrario<br />

HilVlHjrxvA 11 per le rimesse dei Vostri risparmi servitevi della<br />

B A N C A C A T T O L I C A DEL V E N E T O

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