22.06.2013 Views

1 Omelia per il Funerale di Enza Simone 1. Il cuore di Enza ha ...

1 Omelia per il Funerale di Enza Simone 1. Il cuore di Enza ha ...

1 Omelia per il Funerale di Enza Simone 1. Il cuore di Enza ha ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Omelia</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Funerale</strong> <strong>di</strong> <strong>Enza</strong> <strong>Simone</strong><br />

(Montalbano Elicona [ME], 24 settembre 2012)<br />

<strong>1.</strong> <strong>Il</strong> <strong>cuore</strong> <strong>di</strong> <strong>Enza</strong> <strong>ha</strong> cessato <strong>di</strong> battere alle ore 0,25 del 23 settembre 2012, esattamente<br />

nell’ora in cui a San Giovanni Rotondo iniziava la celebrazione del beato<br />

Transito <strong>di</strong> san Pio da Pietrelcina. Anch’Egli morì nella notte tra <strong>il</strong> 22 e <strong>il</strong> 23 settembre<br />

del 1968, alle ore 2,30 circa. Ieri notte io mi trovavo proprio a San Giovanni<br />

Rotondo, ignaro <strong>di</strong> ciò che qui stava avvenendo, ignaro del supremo sacrificio<br />

che <strong>Enza</strong> stava compiendo, proclamando <strong>di</strong> fatto <strong>per</strong> l’ultima volta: «Eccomi; eccomi,<br />

Signore, io vengo! Eccomi! Si compia in me la tua volontà». Questo ritornello<br />

del Salmo 40 (39), che adesso abbiamo appena ripetuto come canto responsoriale<br />

dopo la prima lettura, piaceva molto a <strong>Enza</strong>, e lo cantava spesso con forza<br />

ed entusiasmo.<br />

Nella morte <strong>di</strong> <strong>Enza</strong>, avvenuta nella notte tra <strong>il</strong> 22 e <strong>il</strong> 23 settembre come quella <strong>di</strong><br />

Padre Pio, dobbiamo riconoscere una espressione priv<strong>il</strong>egiata dell’amore <strong>di</strong> Dio<br />

<strong>per</strong> Lei. Padre Pio <strong>ha</strong> introdotto nella Casa del Padre, <strong>Enza</strong>, sua sorella nella comune<br />

vocazione francescana, e come Lui, sia pure in forme e modalità <strong>di</strong>verse,<br />

particolarmente associata alla Passione <strong>di</strong> Cristo.<br />

2. Ha cessato <strong>di</strong> battere <strong>il</strong> <strong>cuore</strong> <strong>di</strong> <strong>Enza</strong>, un <strong>cuore</strong> che, pur sempre sofferente, <strong>ha</strong><br />

sprigionato costantemente una incontenib<strong>il</strong>e e insopprimib<strong>il</strong>e volontà e capacità<br />

<strong>di</strong> amare.<br />

L’amore <strong>di</strong> <strong>Enza</strong> è stato veramente universale. Gli spazi della sua carità sono stati<br />

d<strong>il</strong>atati al massimo, sconfinati, non <strong>ha</strong>nno avuto limiti.<br />

<strong>Enza</strong> <strong>ha</strong> voluto bene a tutti.<br />

<strong>Enza</strong> era «<strong>Enza</strong>-<strong>per</strong>-tutti!».<br />

Come quella <strong>di</strong> Gesù, l’esistenza <strong>di</strong> <strong>Enza</strong> è stata una «pro-esistenza», una esistenza<br />

posta a <strong>di</strong>sposizione degli altri. Ha fatto della sua vita un dono, nulla <strong>di</strong> sé trattenendo<br />

<strong>per</strong> sé. Ha donato interamente se stessa, a tutti e a chiunque, <strong>di</strong>mentica<br />

<strong>di</strong> sé, delle sue esigenze e necessità. Era una creatura <strong>di</strong> un altruismo unico.<br />

Perciò Lei <strong>ha</strong> vissuto espropriandosi, realizzando in pienezza l’ideale della povertà<br />

francescana, senza nulla <strong>di</strong> proprio, niente considerando come suo, neanche se<br />

stessa: <strong>ha</strong> celebrato così nella sua vita l’esodo pasquale, l’uscire da sé <strong>per</strong> farsi tutta<br />

a tutti.<br />

3. L’anno scorso, <strong>di</strong> questi tempi, <strong>Enza</strong> era in ospedale a Brescia, durante una delle<br />

degenze che negli ultimi due anni <strong>ha</strong>nno marcato la sua vita, sig<strong>il</strong>lando nella<br />

sua carne viva la partecipazione al Mistero del Cristo Sofferente.<br />

La sera del 30 settembre, intorno alle 19, al telefono mi comunicò che aveva parlato<br />

dell’OFS con una suora e alla fine aveva dato a quella suora la Regola dell’OFS:<br />

segno – questo – che la Regola <strong>Enza</strong> l’aveva con sé, la portava anche nel suo letto<br />

<strong>di</strong> ospedale.<br />

Le <strong>di</strong>ssi: «E allora, <strong>Enza</strong>, sei rimasta senza la Regola!».<br />

Scattò imme<strong>di</strong>atamente, <strong>di</strong>cendomi: «Più che stampata sulla carta, la Regola bisogna<br />

averla nel <strong>cuore</strong>. Caso mai Pina me la farà avere: la Regola e le Costituzioni.<br />

1


Io a Montalbano ce le ho, anche se non nella e<strong>di</strong>zione definitiva. Posso chiederle<br />

al Centro Nazionale». Parlammo poi quella sera del Centro Nazionale con i problemi<br />

che aveva in quel momento, e mi comunicò <strong>il</strong> suo <strong>di</strong>spiacere <strong>per</strong>ché <strong>per</strong><br />

Montalbano non si era trovato un frate che pre<strong>di</strong>casse <strong>il</strong> triduo <strong>di</strong> san Francesco.<br />

La Regola sempre con sé; la Regola nel <strong>cuore</strong>!: questo voleva san Francesco <strong>per</strong> i<br />

suoi figli e seguaci.<br />

La Regola nel <strong>cuore</strong>! <strong>Enza</strong> è vissuta così. <strong>Il</strong> suo amore a san Francesco era immenso,<br />

<strong>il</strong> suo amore alla vita e vocazione francescana era sconfinato. <strong>Il</strong> Francescanesimo<br />

era nel suo DNA. <strong>Enza</strong> era impastata <strong>di</strong> Francescanesimo, e da san Francesco<br />

Lei <strong>ha</strong> appreso a vivere l’ideale della sequela <strong>di</strong> Cristo con ra<strong>di</strong>calità e totalità.<br />

4. <strong>Enza</strong> <strong>ha</strong> vissuto <strong>il</strong> ra<strong>di</strong>calismo delle beatitu<strong>di</strong>ni evangeliche, e Lei appartiene<br />

alla innumerevole schiera dei miti, degli o<strong>per</strong>atori <strong>di</strong> pace, dei misericor<strong>di</strong>osi, dei<br />

poveri <strong>di</strong> spirito. Lei appartiene ai «poveri del Signore», <strong>per</strong> i quali Gesù <strong>di</strong>ce: «Ti<br />

rendo lode, o Padre, <strong>per</strong>ché <strong>ha</strong>i rivelato ai piccoli i misteri del Regno» (Lc 10,21).<br />

E noi ti ren<strong>di</strong>amo lode, o Padre, <strong>per</strong>ché <strong>ha</strong>i rivelato a <strong>Enza</strong> <strong>il</strong> segreto del tuo amore<br />

e le <strong>ha</strong>i dato la capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffonderlo e trasmetterlo agli altri.<br />

5. Da san Francesco e da una educazione fam<strong>il</strong>iare ispirata alla essenzialità, <strong>Enza</strong><br />

<strong>ha</strong> ricevuto <strong>il</strong> senso della autenticità e della coerenza. Mai compromessi in Lei,<br />

mai riduzioni e sconti, mai edulcorazioni delle primarie e supreme esigenze evangeliche<br />

della sequela <strong>di</strong> Cristo. Questo è stato l’ideale <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> <strong>Enza</strong>. Dal suo<br />

senso innato <strong>di</strong> autenticità e coerenza nasceva <strong>il</strong> suo amore alla Chiesa. Come san<br />

Francesco e alla sua scuola, <strong>Enza</strong> è vissuta <strong>per</strong> «riparare la Chiesa», <strong>per</strong> <strong>il</strong> rinnovamento<br />

della Chiesa, <strong>per</strong> una Chiesa che – nelle sue istituzioni e nelle sue <strong>per</strong>sone<br />

– fosse più autentica, più pura, più trasparente, più vicina alla gente e ai poveri.<br />

Quante <strong>di</strong>scussioni, anche vivaci, abbiamo avuto io e Lei a questo riguardo!<br />

<strong>Il</strong> suo amore alla Chiesa camminava in parallelo con l’amore a questa porzione <strong>di</strong><br />

Chiesa, a questa Parrocchia <strong>di</strong> Montalbano, e scorreva lungo la stessa traiettoria<br />

del rinnovamento e della autenticità, della semplicità e della essenzialità. In questo<br />

Le era stato maestro lo zio Carmelo, l’Arciprete Seminara.<br />

6. Dallo stesso amore alla Chiesa derivava in <strong>Enza</strong> l’amore alla Famiglia Francescana,<br />

all’Or<strong>di</strong>ne Francescano Secolare. Ha vissuto in pienezza <strong>il</strong> senso <strong>di</strong> appartenenza<br />

all’OFS: si identificava con l’OFS, lo amava, <strong>per</strong>ché amava la sua vocazione<br />

francescana. Ci amava tutti: i fratelli del I Or<strong>di</strong>ne, le Sorelle del II Or<strong>di</strong>ne, i<br />

Fratelli e le Sorelle del Terz’Or<strong>di</strong>ne.<br />

Quanto le dobbiamo! Quanto dobbiamo alla sua testimonianza, piena <strong>di</strong> amore e<br />

<strong>di</strong> fervore!<br />

Quanto le dobbiamo anche noi Frati Cappuccini della Provincia <strong>di</strong> Messina!<br />

Quanto Le debbo io <strong>per</strong>sonalmente! Lei mi istradò allo stu<strong>di</strong>o degli Scritti <strong>di</strong> san<br />

Francesco e contribuì a far crescere in me l’amore <strong>per</strong> nostra forma <strong>di</strong> vita evangelica;<br />

Lei mi aprì alla conoscenza dell’OFS inculcandomi l’amore <strong>per</strong> <strong>il</strong> Francescanesimo<br />

Secolare. Lei, dal 1989 ad oggi, mi <strong>ha</strong> sempre sostenuto nella mia voca-<br />

2


zione; Lei <strong>ha</strong> sempre seguito e accompagnato tutti i miei passi, soprattutto – anche<br />

se eravamo più lontani – durante <strong>il</strong> mio lungo <strong>per</strong>iodo romano, che ormai si<br />

conclude.<br />

<strong>Enza</strong>, Sorella nostra!<br />

<strong>Enza</strong>, mia Sorella e mia Maestra <strong>di</strong> vita!<br />

7. <strong>Enza</strong> amava la vita. Era esuberante, a<strong>per</strong>ta, capace <strong>di</strong> intessere e coltivare le relazioni<br />

inter<strong>per</strong>sonali, <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppare amicizie nob<strong>il</strong>i. Viveva i suoi impegni professionali<br />

con piena correttezza e con <strong>di</strong>gnità.<br />

Amava la vita, ma la sua vita è stata segnata dalla sofferenza, soprattutto in questi<br />

ultimi due anni. E anche Lei <strong>ha</strong> s<strong>per</strong>imentato i momenti dello sconforto e della<br />

debolezza. Anche Lei, come Gesù, tante volte <strong>ha</strong> pregato: «Padre, se è possib<strong>il</strong>e,<br />

passi da me questo calice… » (cfr. Mt 26,42; Lc 22,42).<br />

<strong>Il</strong> calice amaro della malattia e del dolore le è stato compagno fedele e assiduo.<br />

Tante volte io ho ricevuto i suoi sfoghi e ho registrato le sue sofferenze. Ma ciò<br />

che più mi <strong>ha</strong> sempre colpito, era una sua costante espressione. Quando le chiedevo:<br />

«<strong>Enza</strong>, come va?, come è andata oggi la giornata?, come ti sei sentita?, <strong>il</strong> più<br />

delle volte <strong>Enza</strong> rispondeva: «Ringrazio Dio!».<br />

Vera figlia <strong>di</strong> san Francesco, da lui <strong>ha</strong> appreso che ogni dono viene dal Signore e<br />

che anche <strong>il</strong> dono della vita va restituito a Lui nella lode e nel ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> grazie.<br />

8. Vera figlia <strong>di</strong> san Francesco!<br />

<strong>Il</strong> Poverello <strong>di</strong> Assisi scrisse <strong>il</strong> Cantico delle Creature mentre era vessato da tante<br />

angustie, in preda a dolori atroci. Così anche <strong>Enza</strong>. Anche Lei, con la sua vita sofferente,<br />

<strong>ha</strong> scritto un suo Cantico delle Creature. Lei che amava tanto la vita, l’<strong>ha</strong><br />

celebrata nella sofferenza, associata alla Passione <strong>di</strong> Cristo, <strong>per</strong> completare nella<br />

sua carne ciò che manca ai patimenti <strong>di</strong> Cristo <strong>per</strong> <strong>il</strong> suo Corpo che è la Chiesa<br />

(cfr. Col 1,24). Anche a Lei Chiara avrebbe potuto scrivere, come già ad Agnese <strong>di</strong><br />

Praga: <strong>Enza</strong>, «ti stimo collaboratrice <strong>di</strong> Dio stesso e sostegno delle membra deboli<br />

e vac<strong>il</strong>lanti del suo ineffab<strong>il</strong>e Corpo » (FF 2886).<br />

<strong>Enza</strong>, con la sua sofferenza, <strong>ha</strong> celebrato la vita, <strong>ha</strong> celebrato i doni <strong>di</strong> Dio, <strong>ha</strong> celebrato<br />

la Creazione. E proprio in una domenica, primo giorno della settimana,<br />

memoriale della Creazione, <strong>il</strong> Signore l’<strong>ha</strong> chiamata a celebrare la Domenica senza<br />

tramonto, introducendola nel suo riposo, partecipe ormai della vittoria pasquale<br />

del Cristo Risorto.<br />

9. Un costante ass<strong>il</strong>lo <strong>di</strong> <strong>Enza</strong>, che Lei non finiva mai <strong>di</strong> confidarmi e <strong>di</strong> confidare<br />

ad altri, era quello <strong>per</strong> le sue Sorelle, <strong>per</strong> Piuccia e <strong>per</strong> Maria, e <strong>per</strong> Pippo, suo fratello:<br />

temeva <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbare; le sembrava <strong>di</strong> chiedere troppo ai suoi, <strong>di</strong> pesare su <strong>di</strong><br />

loro con la sua malattia.<br />

E io le <strong>di</strong>cevo sempre: «<strong>Enza</strong>, cerca <strong>di</strong> stare tranqu<strong>il</strong>la; sai bene che le tue sorelle e<br />

tuo fratello lo fanno con tanto amore; sai quanto ti vogliono bene. Tu faresti al-<br />

3


trettanto <strong>per</strong> loro». Ma a questo riguardo non riuscivo mai a tranqu<strong>il</strong>lizzarla. <strong>Enza</strong><br />

non si preoccupava tanto <strong>per</strong> sé quanto <strong>per</strong> i suoi.<br />

10. Mi rivolgo adesso innanzitutto a Pia, che <strong>ha</strong> avuto con sé <strong>Enza</strong> a Brescia negli<br />

ultimi otto anni, dopo la morte dello zio Nino, e le è stata Sorella e Mamma, ma<br />

anche – e con eguale intensità – mi rivolgo a Maria e a Pippo, a Rosaria e a Pippo<br />

Lipari, suo cognato, <strong>per</strong> <strong>di</strong>re a tutti voi: siete un grande esempio <strong>di</strong> amore. Voi date<br />

una fulgida testimonianza <strong>di</strong> unità e <strong>di</strong> coesione fam<strong>il</strong>iare. A voi un grande<br />

grazie, non solo <strong>per</strong> quanto avete fatto <strong>per</strong> <strong>Enza</strong> – e avete fatto tutto - , ma anche<br />

<strong>per</strong> la vostra esemplarità <strong>di</strong> vita umana e cristiana, ispirata all’esempio e<br />

all’insegnamento dei vostri genitori, del vostro Papà e della vostra Mamma. Io<br />

l’ho conosciuta; <strong>il</strong> ricordo della vostra Mamma è sempre presente in me.<br />

E poi: Enzo e F<strong>il</strong>ippo; Maria Rita, Carmen e F<strong>il</strong>ippo. Sapete bene che la zia <strong>Enza</strong><br />

stravedeva <strong>per</strong> voi; vi adorava! E anche voi le avete voluto e le volete tanto bene.<br />

Quando io le chiedevo <strong>di</strong> voi, cosa che avveniva spesso, <strong>il</strong> suo ritornello era sempre<br />

questo: «<strong>Il</strong> Signore li bene<strong>di</strong>ca, <strong>il</strong> Signore li bene<strong>di</strong>ca, i miei nipoti, i miei<br />

gioielli!».<br />

Dopo la morte della Mamma, <strong>di</strong>ssi a Maria: io continuerò a seguirvi e a starvi accanto.<br />

E Maria rispose: sì, p. Felice; si faccia sentire, ci telefoni…<br />

Oggi vi <strong>di</strong>co la stessa cosa: voi sapete quanto vi voglio bene; continuerò a volervene,<br />

e <strong>il</strong> ricordo, anzi la presenza, <strong>di</strong> <strong>Enza</strong>, vi terrà ancora e sempre uniti, e me<br />

unito a voi.<br />

1<strong>1.</strong> Oggi siamo chiamati ad affermare e testimoniare la fede nel Signore Risorto.<br />

La Parola <strong>di</strong> Dio ci <strong>ha</strong> <strong>il</strong>luminato. <strong>Il</strong> Vangelo (Gv 14, 1-7) ci <strong>ha</strong> assicurato che <strong>Enza</strong><br />

<strong>ha</strong> raggiunto <strong>il</strong> posto preparatogli dal Signore Risorto. Ieri notte Gesù è ritornato<br />

in mezzo a noi e <strong>ha</strong> preso con sé <strong>Enza</strong>, «<strong>per</strong>ché dove sono io siate anche voi».<br />

Perciò la prima lettura (Sap 3,1-9) ci <strong>ha</strong> ricordato che non dobbiamo essere stolti,<br />

ritenendo la fine <strong>di</strong> <strong>Enza</strong> una sciagura e la sua partenza da noi una rovina. «Le anime<br />

dei giusti sono nelle mani <strong>di</strong> Dio»; anche <strong>Enza</strong> è stretta da quelle mani e definitivamente<br />

abbracciata dal Padre. <strong>Il</strong> Signore l’<strong>ha</strong> provata a lungo con la sofferenza,<br />

l’<strong>ha</strong> saggiata come oro nel crogiuolo e l’<strong>ha</strong> trovata degna <strong>di</strong> Sé; adesso Lei è<br />

nella pace del suo Creatore.<br />

Questa è la parola della fede, ma la nostra fede, forse, è debole.<br />

Signore, aumenta la mia fede!<br />

Signore, aumenta la nostra fede!<br />

Facci comprendere che <strong>Enza</strong> è sempre con noi, con tutti noi, che noi continueremo<br />

a s<strong>per</strong>imentare la sua presenza traboccante <strong>di</strong> affetto e <strong>di</strong> amore.<br />

Facci comprendere che <strong>Enza</strong> non si è allontanata da noi, mentre gode ormai definitivamente<br />

la pienezza della comunione con Te e vive in <strong>per</strong>enne unità con <strong>il</strong><br />

suo Papà, con la sua in<strong>di</strong>menticab<strong>il</strong>e e incomparab<strong>il</strong>e Mamma e con la sorellina<br />

Carmela.<br />

4


12. Ti restituiamo, o Signore, <strong>il</strong> dono prezioso <strong>di</strong> <strong>Enza</strong>, nostra in<strong>di</strong>menticab<strong>il</strong>e Sorella.<br />

L’affi<strong>di</strong>amo a Te <strong>per</strong> intercessione <strong>di</strong> Maria, Madre della Provvidenza, e <strong>di</strong> san<br />

Francesco.<br />

Conforta <strong>il</strong> nostro dolore e <strong>il</strong>lumina <strong>il</strong> nostro cammino <strong>per</strong>ché, assieme a <strong>Enza</strong>,<br />

possiamo continuare a <strong>per</strong>correre le tue vie.<br />

Amen.<br />

5<br />

Fr. Felice Cangelosi

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!