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Oggetto: La conservazione dell’orso bruno (Ursus arctos) sulle Alpi Centrali Associazione Teriologica Italiana ONLUS Egr. sig. Antonio Caola Presidente Parco Naturale Adamello Brenta Via Nazionale, 24 - 38080 Strembo (TN) presidente@pnab.it Egr. Ing. Bernardo De Bernardinis Presidente Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Via Curtatone 3 – 00185 Roma vicecapo.ato@protezionecivile.it Egr. Prof. Pierluigi Viaroli Presidente Federazione Italiana di Scienze della Natura e dell'Ambiente (FISNA) c/o Università degli Studi di Parma Dipartimento di Scienze Ambientali Parco Area delle Scienze 11/A - 43124 Parma pierluigi.viaroli@unipr.it Con riferimento ai recenti accadimenti che hanno interessato la popolazione di orsi in Trentino e alle relative dichiarazioni che ne sono seguite, l’Associazione Teriologica Italiana intende mettere in evidenza quanto segue. Il Progetto di reintroduzione dell’orso bruno nelle Alpi Centrali Life Ursus rappresenta, sia per le caratteristiche della specie, sia per le condizioni socio-economiche dell’area di immissione, uno dei più ambiziosi interventi di conservazione attiva della fauna mai realizzati in Italia e in Europa ed è quindi da considerarsi uno dei punti d'orgoglio nazionale in tema di conservazione ambientale. Il sopra citato progetto, promosso attraverso un articolato programma che ha permesso di verificarne in via preliminare la fattibilità e di dettagliarne le linee operative, può indubbiamente essere considerato un successo, avendo contribuito all’auspicabile ristabilirsi di una popolazione vitale della specie sulle Alpi Centrali, che rappresenterà, nel prossimo futuro, un punto di partenza per una possibile ricolonizzazione di tutte le Alpi. Come acclarato dai numerosi riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, la reintroduzione è stata in grado di arrestare l’estinzione locale di una specie di grande importanza ecologica nonché di grande interesse culturale, con ricadute positive a livello alpino e comunitario: è dunque lecito considerare il Life Ursus come un progetto simbolo per la conservazione dei grandi carnivori italiani ed europei. Ne è una conferma la grande attenzione con la quale la comunità scientifica internazionale e gli organismi comunitari preposti alla tutela dell’ambiente guardano all'Italia e al Trentino per il propositivo intervento nei confronti dell’orso. Il successo del progetto è inoltre dimostrato dall'andamento della popolazione, in costante crescita dal 2002, e dall’espansione dell'area di presenza, che ha portato la specie a ricolonizzare siti da cui era scomparsa da decenni. La vitalità della popolazione è una conferma indiretta che le ipotesi in merito alla idoneità dell’area di intervento alla ______________________________________________________________________________________________ DIRETTIVO: Presidente: A. Martinoli; Segretario e Tesoriere: E. Masseroni; Direttore delle Pubblicazioni: C. Prigioni; Consiglieri: S. Bertolino, C. Biancardi, F. Cagnacci, A. Loy, E. Merli, D. Russo. Responsabile Biblioteca: J. Tagliavini; Responsabile Sito Internet: D. Preatoni; Presidente onorario: L. Cagnolaro
Associazione Teriologica Italiana ONLUS presenza degli orsi erano corrette. Non devono sorprendere le previste difficoltà sociali causate più dalla percezione da parte dell’opinione pubblica che dalla presenza vera e propria dell'orso, che peraltro non ha mostrato comportamenti anomali rispetto alle caratteristiche note per la specie. Per tentare di facilitare la convivenza con l’uomo, l’Amministrazione provinciale trentina, con la collaborazione dei suoi Enti funzionali ed in primis il Parco Naturale Adamello Brenta, promotore della reintroduzione, hanno messo in campo in questi anni uno sforzo che può essere definito considerevole, approntando un quadro di “gestione ordinaria” che si è dimostrato idoneo a supportare la presenza degli orsi e a favorirne l’incremento sul territorio. In questo contesto, appare favorevole anche l’impegno che gli altri Enti territorialmente coinvolti dalla presenza, per ora solo sporadica, della specie stanno mostrando nel favorire le naturali dinamiche di ricolonizzazione. Deve peraltro essere ribadito che, nonostante il principio base della conservazione della fauna imponga di considerare prioritario il bene della popolazioni rispetto a quello dei singoli individui, nel caso dell’orso, specie a basso tasso riproduttivo e limitata capacità di colonizzazione, risulti di grande importanza anche il rispetto di questi ultimi, poiché ogni singolo individuo può dare indiscussi vantaggi in termini demografici e genetici. Va ricordato inoltre che, al di là delle strumentalizzazioni di cui il plantigrado è (troppo spesso) oggetto, la gestione dell’orso nella sua area di presenza stabile si fonda su una serie di attività – dal monitoraggio, alla prevenzione ed indennizzo dei danni, alla gestione delle emergenze - che non hanno pari sull’Arco Alpino italiano e a cui molte altre amministrazioni si avvicinano nel tentativo di acquisire esperienza. In sintesi si ritiene importante dare atto alla Provincia Autonoma di Trento e a tutti gli Enti coinvolti direttamente e indirettamente nella gestione dell'orso di aver evitato, grazie alla propria lungimiranza, la scomparsa dalle Alpi italiane di una specie di grande valore ecologico, culturale e sociale. Nel confermare la più ampia fiducia alle iniziative che vengono e verranno in futuro messe in atto nel tentativo di permettere la creazione di una popolazione vitale di orsi sulle Alpi Centrali, scopo ultimo del progetto Life Ursus, si ribadisce tuttavia la richiesta della massima attenzione per la tutela della specie. In tal senso va sempre ricordato in ogni sede che l’orso è un patrimonio della collettività europea, che va salvaguardato come un bene comune e per il quale gli Stati Membri hanno delle responsabilità particolari, ribadite dalla normativa vigente che accorda alla specie un livello di protezione tra i più elevati a livello europeo, imponendo un complesso di misure che tengono in considerazione il benessere delle popolazioni. per l'Associazione Teriologica Italiana (ATIt) Il Presidente Dr. Adriano Martinoli ______________________________________________________________________________________________ DIRETTIVO: Presidente: A. Martinoli; Segretario e Tesoriere: E. Masseroni; Direttore delle Pubblicazioni: C. Prigioni; Consiglieri: S. Bertolino, C. Biancardi, F. Cagnacci, A. Loy, E. Merli, D. Russo. Responsabile Biblioteca: J. Tagliavini; Responsabile Sito Internet: D. Preatoni; Presidente onorario: L. Cagnolaro
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