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STREGONERIA E STREGHE NELL' EUROPA MODERNA

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Il potere magico attribuito alle piante è documentato fin dai tempi più antichi; già<br />

nella medicina egiziana l'efficacia curativa di determinate specie vegetali è legata a<br />

formule estranee a qualsiasi forma di terapia scientificamente intesa 1.<br />

L'esperienza empirica portò comunque alla scoperta di numerose proprietà<br />

farmacologiche possedute dai vegetali, ed in particolare di quelle responsabili delle<br />

manifestazioni più evidenti sull' organismo umano. Gli effetti tossici, soporiferi,<br />

inebrianti ed allucinogeni furono senza dubbio i primi ad essere registrati, ed il<br />

bagaglio floristico delle streghe si rifà essenzialmente a quelle specie che posseggono<br />

tali proprietà.<br />

Numerose sono le piante nominate nei trattati come di uso comune per la<br />

preparazione di unguenti o pozioni ed altrettanto numerosi i nomi impiegati per<br />

indicarle, ma non sempre è cosa facile risalire all'identificazione della specie in chiave<br />

moderna.<br />

La conoscenza delle entità vegetali indicate dagli antichi è già stato un grosso<br />

problema per i botanici rinascimentali, che impiegarono molte delle loro energie in<br />

questa opera. Nonostante siano numerosiilavori, anche recenti, svoltiin questo senso,<br />

tutt' oggi il problema rimane. Questa difficoltà oggettiva è l'ostacolo principale che<br />

spesso impedisce la comprensione di numerosi documenti 2.<br />

A titolo esemplificativo è interessante citare il caso del silfio; di questa pianta<br />

Dioscoride dà una descrizione accurata, ciò nonostante che cosa essa fosse è tutt' oggi<br />

un mistero. Noto anche con il nome diJaser o laserpitiu.m, era indicato come presente<br />

in natura solo in Cirenaica ed il suo commercio eTél la principale ricchezza di quel<br />

paese. L'immagine della pianta compariva persino scolpita sulle monete di Cirene.<br />

Nelle botteghe di Roma, durante l'impero era divenuta rarissima. Di questa specie<br />

si è persa poi la traccia; solo a partire dal XVII secolo è ritornata oggetto di discussione<br />

ed è stata identificata di volta in volta come Ferula assafoetida L., Ferula tingitana L.,<br />

Ferula communis L., Thapsia garganica L. e Ferula marmarica Asch. et Taub. 3.<br />

A proposito delle piante utilizzate dalle streghe mi soffermerò a considerarne solo<br />

alcune. Fra queste qualche specie è abbastanza chiaramente identificabile, per esempio<br />

Aconitum napellus L., specialmente se indicato come napello e Papaver somniferum<br />

L., il noto papavero da oppio; ma già nel caso della notissima mandragora potrebbero<br />

nascere dei problemi. Di questa iIJattl ne esistono in Europa due specie: Mandragora<br />

6fficinarum L. dell'Italia settentrionale e della Jugoslavia e M. autumnalis Berto1.<br />

dell'Europa mediterranea 4. La differenziazione fra mandragora femmina e maschio<br />

degli antichi Autori non aiutava senz'altro ad operare una distinzione; non solo, ma<br />

alcune volte la confusione appare assai più grossolana come nel caso della mandragora

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