Gienne Gennaio 2013 Stampa - Garda Notizie
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PERSONAGGI<br />
SUL GARDA<br />
a cura di<br />
Giorgio Maria Cambié<br />
Il “cantore del popolo”<br />
Beniamino Gigli<br />
Lo avevano chiamato “il cantore<br />
del popolo” e cantore<br />
del popolo lo era veramente,<br />
sia per la sue disponibilità a passare<br />
dalle arie operistiche a motivi<br />
popolari e a canzoni di successo,<br />
o che egli portava al successo,<br />
come la popolarissima Mamma,<br />
dalla colonna sonora di un film<br />
del 1941, o Non ti scordar di me,<br />
o ancora Torna a Surriento, o Voce<br />
‘e notte.<br />
Il tenore Beniamino Gigli<br />
(1890 - 1957) fu veramente<br />
una leggenda per i suoi tempi.<br />
Conosciuto in tutto il mondo,<br />
quando morì a New York Caruso, la<br />
critica lo nominò novello Caruso,<br />
anche se l’intonazione di voce<br />
e la potenza erano differenti. Al<br />
Metropolitan di New York cantò<br />
quasi ininterrottamente fino al<br />
1932.<br />
A Verona, Gigli ci era venuto<br />
fin dai primi anni della sua carriera,<br />
apparendo per la prima<br />
volta nella Lucia di Lammermoor<br />
di Donizzetti al teatro Ristori nella<br />
stagione operistica 1915-1916. Nel<br />
1929 cantò in Arena, e vi tornò nel<br />
1932 ne L’Africana di Meyerbeer.<br />
Il 13 agosto 1934, durante<br />
la stagione lirica veronese, era a<br />
Torri del Benaco con i cantanti<br />
Toti dal Monte, Nino Martini,<br />
Giovanni Zenatello che era il deus<br />
ex machina e promotore della stagione<br />
lirica areniana.<br />
Gigli era un uomo generoso,<br />
dal carattere mite e sensibile,<br />
disponibile alle richieste del pubblico.<br />
È considerato il prototipo<br />
del tenore italiano e per oltre<br />
quaran’anni dominò le scene di<br />
tutto il mondo divenendo uno dei<br />
beniamini del pubblico e resta ad<br />
oggi un mirabile esempio di vocalità<br />
naturale tipicamente italiana.<br />
La sua voce fu straordinaria per<br />
purezza d’emissione, padronanza<br />
tecnica.<br />
La sua carriera ebbe un<br />
momento difficile quando le<br />
truppe angloamericane occuparono<br />
Roma ed egli subì alcune<br />
contestazioni in quanto aveva<br />
cantato anche motivi fascisti<br />
come Giovinezza, aveva partecipato<br />
ad alcuni film italo-tedeschi<br />
e a numerose recite a Roma<br />
durante l’occupazione nazista, per<br />
cui decise di eclissarsi per qualche<br />
tempo. Non fu un lungo periodo,<br />
in quanto nel marzo 1945 tornò<br />
ad esibirsi ne La forza del destino,<br />
al teatro Adriano ed alle Terme di<br />
Caracalla.<br />
Nel dopoguerra riprese la sua<br />
attività nei maggiori teatri mondiali,<br />
al teatro dell’Opera di Roma,<br />
al Covent Garden di Londra, al<br />
teatro Alla Scala di Milano, al Còlon<br />
di Bueno Aires e la Municipal di<br />
Rio de Janeiro, oltre ad altri, tra cui<br />
ancora l’ Arena di Verona nel 1950.<br />
Concluse la sua carriera nel<br />
1956, dopo un giro di concerti in<br />
Inghilterra, paese che gli riservò<br />
sempre accoglienze affettuose e<br />
successi trionfali.<br />
I cinque “Samaritani” della San Martino in Calle<br />
Concerto di musica corale con<br />
l’assegnazione del premio “Il<br />
Samaritano di Lazise”, terza edizione,<br />
nella chiesa parrocchiale dei Santi<br />
Zenone e Martino. A conquistarlo sono<br />
stati i cinque autisti volontari della associazione<br />
Onlus San Martino in Calle. Una<br />
associazione di volontari che trasporta<br />
gratuitamente agli ospedali della zone<br />
anziani, ammalati, persone prive di<br />
mezzi, per visite mediche, ricoveri, cure.<br />
Il premio consiste nell’assegnazione<br />
di una somma di denaro, messa a disposizione<br />
da uno sponsor, per riconoscere<br />
una persona o un gruppo di persone<br />
con comportamento altruistico verso<br />
i bisognosi, i meno fortunati o i più<br />
deboli del paese, che si distingua nel<br />
corso dell’anno in questo pregevole<br />
servizio, in maniera silenziosa e senza<br />
alcuna propaganda. La consegna della<br />
pergamena e dell’assegno è avvenuta<br />
alla presenza delle autorità locali e del<br />
parroco don Achille Bocci.<br />
“Anche a Lazise esistono realtà<br />
positive non conosciute – ha spiegato<br />
il presidente dell’Aido Sergio Ferraro<br />
– che meritano sicuramente di essere<br />
raccontate nella speranza che diventino<br />
validi esempi da seguire e imitare.<br />
Ed evidentemente non è tanto il valore<br />
intrinseco del premio, ma il pubblico<br />
ringraziamento che viene riconosciuto<br />
a questi soggetti grazie all’Aido”.<br />
Nelle passate edizioni sono stati<br />
riconosciuti degni di premiazione<br />
Vicenzina Perinelli per il suo impegno<br />
verso gli anziani soli e Gianpaolo Bozzini<br />
per il sostegno verso gli ammalati nella<br />
frazione di Colà. Questa volta a Marino<br />
Bighelli, Sergio Bonomi, Emiliano<br />
Castellani, Piero De Angeli e Vincenzo<br />
Fasoli.<br />
“Le segnalazioni sono state diverse<br />
– afferma il presidente Ferraro – e un’apposita<br />
commissione le ha tutte valutate<br />
con attenzione. Sono state molte e la<br />
scelta non è stata facile. Ciò dimostra<br />
che sull’argomento anche la popolazione<br />
è attenta e capisce il valore del<br />
servizio reso ai meno fortunati. E per<br />
questo siamo molto soddisfatti.”<br />
La somma di mille euro destinata<br />
appunto ai membri della San Martino<br />
in Calle sono andati direttamente in<br />
beneficenza per espressa volontà dei<br />
premiati. “Abbiamo destinato questo<br />
importo a Suor Bruna Imelda Sabaini,<br />
missionaria lacisiense delle Piccole<br />
Suore della Sacra Famiglia – spiega la<br />
presidente del sodalizio Maria Fiorella<br />
Azzali – per contribuire al progetto<br />
‘latte per bambini’, iniziativa che da<br />
alcuni anni noi già finanziamo. Un giro<br />
di somme fra associazioni ma che è<br />
andata a buon fine, soprattutto a chi è<br />
stato meno fortunato”.<br />
Sergio Bazerla<br />
GN <strong>Gennaio</strong> <strong>2013</strong> - 5