LA VITA UNA Appunti sul tema a cura di A ... - Società Teosofica
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Dovremmo chiederci contemporaneamente: “Che cosa rappresenta per noi<br />
la morte?”. E “Qual è il suo reale significato?”. Ed ancora: “Il valore<br />
della letteratura teosofica è nelle informazioni che trasmette o non è<br />
piuttosto nelle intuizioni che può far nascere?”.<br />
Una conoscenza che ci giunge dall’esterno è utile, ma non è in grado<br />
<strong>di</strong> far lievitare la coscienza se da parte nostra non viene messo in moto<br />
un processo <strong>di</strong> “osservazione neutrale”, <strong>di</strong> visione e <strong>di</strong> ascolto basati<br />
più <strong>sul</strong> silenzio che <strong>sul</strong>la declinazione verbale.<br />
Una sorta <strong>di</strong> me<strong>di</strong>tazione che sia in grado <strong>di</strong> superare la <strong>di</strong>mensione<br />
spazio-temporale, con i suoi concetti <strong>di</strong> tempo lineare e circolare.<br />
Come a <strong>di</strong>re che le porte dell’Eterno e della vera comprensione della<br />
Vita sono nel qui ed ora, quando la barriera fra l’oggetto ed il soggetto<br />
viene infranta e l’essere umano si apre alla <strong>di</strong>mensione dell’amore e<br />
della compassione.<br />
Risuonano le parole <strong>di</strong> Jiddu Krishnamurti: “Se il pensiero arriva a<br />
liberarsi del passato, non è più il pensiero. È cosa del tutto vana<br />
speculare intellettualmente su ciò che può esistere al <strong>di</strong> là della mente.<br />
Perché questo fatto possa accadere, è necessario che il pensiero, cioè<br />
l’io, cessi del tutto. La mente deve essere libera da ogni movimento,<br />
deve essere immobile, ma senza che vi sia una ragione per questa<br />
immobilità. La mente non può ricercarla. La mente può sud<strong>di</strong>videre il<br />
proprio campo <strong>di</strong> attività e lo sud<strong>di</strong>vide infatti in termini <strong>di</strong> nobile e<br />
ignobile, <strong>di</strong> desiderabile e <strong>di</strong> indesiderabile, <strong>di</strong> elevato o <strong>di</strong> inferiore,<br />
ma queste <strong>di</strong>visioni e sud<strong>di</strong>visioni sono sempre contenute nei limiti<br />
stessi della mente in modo che tutti i movimenti della mente stessa, in<br />
qualsivoglia <strong>di</strong>rezione, non sono altro che una reazione del passato,<br />
dell’io, del tempo. È questa sola verità che rappresenta un fattore <strong>di</strong><br />
liberazione e chi non è in grado <strong>di</strong> percepirla, qualsiasi cosa possa<br />
fare, resterà sempre incatenato. Tutte le sue penitenze, i suoi desideri,<br />
la sua <strong>di</strong>sciplina ed i suoi sacrifici possono avere un contenuto<br />
sociologico e <strong>di</strong> conforto, ma nulla <strong>di</strong> tutto questo ha il minimo valore<br />
in rapporto alla verità”.<br />
Note:<br />
1) A.P. SINNETT, Buddhismo Esoterico E<strong>di</strong>zioni Teosofiche Italiane,<br />
Vicenza, 2007 pag. 33;<br />
2) Idem Ibidem pag 68;<br />
3) TANHA: il termine, che letteralmente vuol <strong>di</strong>re sete, nei testi<br />
buddhisti esprime sovente l’idea del desiderio autocentrato;<br />
4) H.S. OLCOTT, Catechismo Buddhista – Appen<strong>di</strong>ce;<br />
5) H.P. B<strong>LA</strong>VATSKY, La Chiave della Teosofia E<strong>di</strong>trice Libraria Sirio,<br />
Trieste 1966 pag. 156;<br />
6) J. KRISHNAMURTI, Commentaires sur la vie (Tome 2) E<strong>di</strong>tions<br />
Buchet/Chastel, Paris 1973 pag. 310-311. Traduzione dell’autore.<br />
Antonio Girar<strong>di</strong> è il Segretario Generale della Società <strong>Teosofica</strong><br />
Italiana.