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terapie laser assistite dei tessuti molli orali - doctor smile

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P ROTESI<br />

Fig. 5 Lesione HPV-correlata, al frenulo linguale,<br />

non dolente alla palpazione in paziente immunocompromesso.<br />

Fig. 6 Percentuali di recidiva confrontati al gruppo controllo<br />

<strong>dei</strong> mucoceli, lesioni HPV correlate e granulomi<br />

piogenici.<br />

Il follow-up di controllo è stato articolato<br />

con visite a distanza a 7, 14, 21, 30 e 60 giorni<br />

dall’intervento dove un singolo operatore<br />

elaborava i parametri valutativi indagati.<br />

Risultati<br />

Dai dati elaborati si sono potuti osservare<br />

effetti terapeutici positivi e obiettivamente<br />

vantaggiosi. Un primo e interessante risultato<br />

riguarda i dati relativi al sanguinamento<br />

durante le fasi operative. Solo in 5 casi, corrispondenti<br />

all’1,9% <strong>dei</strong> soggetti, si è potuto<br />

rilevare un’alterazione locale relativa all’emostasi<br />

primaria.Tre <strong>dei</strong> cinque casi si sono<br />

osservati in pazienti immuno-compromessi.Tuttavia,<br />

l’utilizzo di acidi inibitori della<br />

fibrinolisi (acido tranexanico) è stato sufficiente<br />

a controllare l’emoraggia.<br />

Dalla nostra casistica di controllo è emerso<br />

l’utilizzo di presidi locali emostatici (acido<br />

tranexanico, colle di fibrina, elettrocuzione)<br />

nel 61,75%.<br />

Il secondo parametro indagato è stato quello<br />

relativo alla sintomatologia dolorosa<br />

post-intervento.Al primo controllo a 7 giorni<br />

veniva chiesto al paziente una valutazione<br />

soggettiva del disconfort su una scala da 0 a<br />

10 (VAS). Nel 4,58% del campione si è rilevata<br />

una VAS variabile da 2 a 5. È emersa<br />

una corrispondenza proporzionale con lesioni<br />

estremamente complesse da trattare.<br />

Di questa percentuale quasi il 50% riguardava<br />

mucoceli del labbro inferiore con un diametro<br />

superiore a 6 mm di diametro. In un<br />

caso, relativa all’ablazione di una lesione<br />

HPV-correlata a base d’impianto sessile a<br />

carico del frenulo linguale (Fig. 4) ha comportato<br />

una sintomatologia algica superiore<br />

a 6 paziente peraltro fortemente compromesso<br />

dal punto di vista sistemico (AIDS in<br />

fase conclamata).<br />

Il terzo parametro corrispondeva alla valutazione<br />

<strong>dei</strong> tempi di guarigione delle ferite<br />

chirurgiche. Nei pazienti “normo-reattivi” i<br />

tempi di guarigione hanno seguito un iter<br />

normale compatibile con l’estensione della<br />

lesioni esportata. In pazienti immuno-depressi<br />

si è potuto constatare nel 32,4% <strong>dei</strong><br />

casi delle modalità e una tempistica di guarigione<br />

compatibile alle condizione sistemica<br />

in atto. Infatti, si sono rilevate sovrainfezioni<br />

opportuinistiche da candida da attribuirsi<br />

verosimilmente al deficit funzionale delle linee<br />

cellulari che intervengono nei processi<br />

riparativi e immuno-connessi.<br />

Infine, le recidive si sono mostrate nettamente<br />

ridimensionate. Le lesioni maggiormente<br />

recidivanti quali mucoceli, lesioni<br />

HPV correlate, granulomi piogenici gengivali<br />

hanno presentato indici di recidiva minimi<br />

rispetto alla casistica di controllo (Fig. 5).<br />

Discussione e conclusioni<br />

I diversi meccanismi di interazione <strong>laser</strong>-<strong>tessuti</strong><br />

e le complesse proprietà foto-dinamiche<br />

giustificherebbero l’estensione nell’utilizzo<br />

clinico per il trattamento di diverse lesioni<br />

a carico <strong>dei</strong> <strong>tessuti</strong> <strong>molli</strong> e di rivestimento<br />

del cavo orale.<br />

Considerando i risultati ottenuti, possiamo<br />

affermare che il <strong>laser</strong> a diodo, rappresenta<br />

per le sue caratteristiche foto-chimiche e foto-meccaniche<br />

una valida alternativa chirurgia<br />

anche in ambito odontostomatologico.<br />

Dalla nostra ricerca bibliografica è emersa<br />

l’indicazione a <strong>terapie</strong> <strong>laser</strong>-<strong>assistite</strong> nel trattamento<br />

di lesioni ad estensione mucomembranosa<br />

6,7 in cui le complicanze emorragiche,<br />

a causa della localizzazione topografica<br />

ed estensione, o a causa di diatesi emoragiche<br />

primarie o secondarie, risultano essere<br />

una eventualità piuttosto frequente.<br />

Anderson e Coll. in uno studio pubblicato<br />

nel 1983 definivano la teoria della Fototermolisi<br />

selettiva come “danno tissutale causato<br />

da cessione di energia termica a specifici<br />

target muco-cutanei attraverso impulsi assorbiti<br />

in modo selettivo” 2 .<br />

Le specie chimiche che partecipano al processo<br />

di assorbimento della luce a livello tissutale<br />

sono diverse.Tra esse vanno ricordati<br />

in particolare l’emoglobina (Hb), la melanina<br />

e l’acqua stessa, sebbene non definibile<br />

come “target cromogeno”. Considerando<br />

queste premesse, è opportuno specificare<br />

che il <strong>laser</strong> a diodo, nella diverse lunghezza<br />

d’onda (da 810 nm a 980 nm), risulta il più<br />

idoneo al trattamento di lesioni con ampi<br />

letti reattivi vascolari e in pazienti con diatesi<br />

emoraggiche. Infatti, dalla nostra casistica<br />

RIS Rivista Italiana di Stomatologia 2006;4:16-20 19

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