PEGASUS - Gruppo Astrofili Forlivesi
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Immagine di S.Moretti<br />
(Celestron 8 F/20+ WebCam TouchCam pro)<br />
Dalle analisi effettuate sui dati disponibili è emersa quale ipotesi più probabile<br />
quella di una condrite carbonacee porosa, in qualche modo simile per costituzione<br />
a quella dell’asteroide 253 Mathilde.<br />
La porosità avrebbe incrementato la frenata facendo sì che l’esplosione sia<br />
avvenuta ad un’altezza di circa 30 km, superiore cioè a quella tipica degli oggetti<br />
“sassosi”. Tale fortunata circostanza ha permesso che della massa originaria del<br />
meteoroide (stimata in circa 400 t) non sia sopravvissuta altro che una manciata di<br />
“polvere”, che si è lentamente depositata al suolo nei giorni successivi.<br />
Fasi dell’esplosione del bolide di Lugo (documento di Roberto Baldini)<br />
Non rimane quindi che tenere gli occhi bene aperti in attesa della prossima<br />
occasione………!<br />
Una webcam Toucam Pro simile a quella utilizzata dall'autore<br />
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