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26 novembre 2014<br />
<strong>IASMA</strong> <strong>Notizie</strong><br />
STATO NUTRIZIONALE DELLE PIANTE<br />
Allo scopo di evidenziare possibili problemi/squilibri<br />
nutrizionali collegati alla moria sono state confrontate<br />
coppie contigue di piante sane/malate prelevate nelle<br />
aree più colpite dal fenomeno. Ogni pianta è stata<br />
suddivisa nei diversi organi (foglie, branchette e rami<br />
dell’anno, tronco, apparato radicale); su ognuno di essi<br />
è stato determinato il contenuto di undici elementi minerali<br />
(macro e micronutrienti), mentre sui relativi suoli<br />
è stata effettuata l’analisi fisico-chimica. La analisi non<br />
hanno evidenziato situazioni di carenza o eccessi nutrizionali<br />
tali da essere ritenuti causa diretta della moria.<br />
Nonostante risultati variabili nel contenuto di elementi,<br />
si è osservato che in tutti gli organi analizzati l’azoto è<br />
sempre più elevato nelle piante malate rispetto a quelle<br />
sane. Inoltre, la concentrazione media a livello fogliare<br />
di questo nutriente è nettamente superiore agli standard<br />
di riferimento per la melicoltura Trentina.<br />
Le analisi fogliari delle piante malate rispetto a quelle<br />
sane presentano sempre valori significativamente inferiori<br />
di potassio e calcio (sotto la soglia di normalità)<br />
e superiori di boro. Il contenuto in boro è invece minore<br />
nelle radici delle piante malate. Considerato che una<br />
possibile causa della moria può essere riconducibile a<br />
danni da freddo, va posta particolare attenzione alla<br />
nutrizione azotata evitando ogni eccesso, specie negli<br />
interventi autunnali, garantendo in ogni caso un apporto<br />
di potassio e calcio.<br />
ANALISI MICROBIOLOGICHE SU<br />
PIANTE SINTOMATICHE<br />
Negli anni scorsi sono state campionate piante sintomatiche,<br />
provenienti dalle principali aree frutticole,<br />
per verificare la presenza di possibili agenti patogeni<br />
(funghi e batteri) correlati alla moria. Da queste indagini<br />
è stata rilevata la presenza di fessurazioni, necrosi e<br />
cancri soprattutto a livello del punto di innesto e della<br />
parte basale del fusto.<br />
Dalle analisi microbiologiche effettuate sul fusto di<br />
queste piante sono stati isolati, in alcuni casi, funghi<br />
agenti di cancri e necrosi quali Phomopsis spp., Botryosphaeriaceace,<br />
Cytospora/Valsa spp. e altre specie. Solo<br />
in alcuni campioni è stato isolato il batterio Pseudomonas<br />
syringae. Non è stata osservata la prevalenza netta<br />
di un microrganismo rispetto ad altri; inoltre, in diversi<br />
campioni, sono stati isolati solo organismi saprofiti o<br />
addirittura non si sono sviluppati funghi o batteri. A<br />
tutt’oggi, dalle piante con sintomi di moria e deperimento<br />
sono stati isolati organismi generalmente<br />
considerati patogeni deboli od opportunisti, che necessitano<br />
di condizioni predisponenti (ferite, danni da<br />
freddo, ecc.) per svilupparsi e causare danni evidenti<br />
alla coltura.<br />
EVOLUZIONE DEL CONTENUTO DI<br />
SOSTANZA ORGANICA NEI TERRENI<br />
Per approfondire le possibili cause che possono concorrere<br />
al fenomeno della moria è stato condotto uno<br />
studio dell’evoluzione del contenuto di sostanza organica<br />
nel corso degli anni: nel 2012 è stato eseguito<br />
un monitoraggio in 73 frutteti già precedentemente<br />
campionati nel 1980, sempre coltivati a melo in questo<br />
trentennio. Nella tabella sottostante si riportano<br />
il numero di campioni eseguiti nelle diverse zone e il<br />
valore medio di sostanza organica rilevato nel 1980 e<br />
nel 2012.<br />
Zona<br />
Numero campioni<br />
% Sostanza organica<br />
Anno 1980 Anno 2012<br />
Val di Non 38 5,58 4,96<br />
Val di Sole 4 8,18 5,30<br />
Valle dei Laghi 6 2,88 3,23<br />
Vallagarina 5 2,75 3,32<br />
Trento nord 4 2,65 3,20<br />
Trento sud 7 3,13 3,44<br />
Valsugana 9 3,26 3,46<br />
Totale 73 4,61 4,29