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Dlgs 152-06 parte IV - Testo Unico Ambientale - Gestione ... - Recycla

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c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;<br />

d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque<br />

soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua;<br />

e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;<br />

f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da<br />

quelli di cui alle lettere b), c) ed e).<br />

3. Sono rifiuti speciali:<br />

a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2135 C.c. ;<br />

b) i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo, fermo<br />

restando quanto disposto dall'articolo 184-bis;<br />

c) i rifiuti da lavorazioni industriali, ;<br />

d) i rifiuti da lavorazioni artigianali;<br />

e) i rifiuti da attività commerciali;<br />

f) i rifiuti da attività di servizio;<br />

g) i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri<br />

trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi;<br />

h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie;<br />

4. Sono rifiuti pericolosi quelli che recano le caratteristiche di cui all'allegato I della Parte quarta del presente decreto.<br />

5. L'elenco dei rifiuti di cui all'allegato D alla Parte quarta del presente decreto include i rifiuti pericolosi e tiene conto<br />

dell'origine e della composizione dei rifiuti e, ove necessario, dei valori limite di concentrazione delle sostanze pericolose.<br />

Esso è vincolante per quanto concerne la determinazione dei rifiuti da considerare pericolosi. L'inclusione di una sostanza o di<br />

un oggetto nell'elenco non significa che esso sia un rifiuto in tutti i casi, ferma restando la definizione di cui all'articolo 183.<br />

Con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, da adottare entro centottanta giorni dalla data<br />

di entrata in vigore dalla presente disposizione, possono essere emanate specifiche linee guida per agevolare l'applicazione<br />

della classificazione dei rifiuti introdotta agli allegati D e I.<br />

5-bis. I sistemi d'arma, i mezzi, i materiali e le infrastrutture direttamente destinati alla difesa militare ed alla sicurezza<br />

nazionale individuati con decreto del Ministro della difesa, nonché la gestione dei materiali e dei rifiuti e la bonifica dei siti<br />

ove vengono immagazzinati i citati materiali, sono disciplinati dalla <strong>parte</strong> quarta del presente decreto con procedure speciali<br />

da definirsi con decreto del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del<br />

mare ed il Ministro della salute, da adottarsi entro il 31 dicembre 2008. I magazzini, i depositi e i siti di stoccaggio nei quali<br />

vengono custoditi i medesimi materiali e rifiuti sono soggetti alle autorizzazioni ed ai nulla osta previsti dal medesimo decreto<br />

interministeriale.<br />

5-ter. La declassificazione da rifiuto pericoloso a rifiuto non pericoloso non può essere ottenuta attraverso una diluizione o<br />

una miscelazione del rifiuto che comporti una riduzione delle concentrazioni iniziali di sostanze pericolose sotto le soglie che<br />

definiscono il carattere pericoloso del rifiuto.<br />

5-quater. L'obbligo di etichettatura dei rifiuti pericolosi di cui all'articolo 193 e l'obbligo di tenuta dei registri di cui<br />

all'articolo 190 non si applicano alle frazioni separate di rifiuti pericolosi prodotti da nuclei domestici fino a che siano<br />

accettate per la raccolta, lo smaltimento o il recupero da un ente o un'impresa che abbiano ottenuto l'autorizzazione o siano<br />

registrate in conformità agli articoli 208, 212, 214 e 216.<br />

Articolo 184-bis<br />

Sottoprodotto<br />

1. È un sottoprodotto e non un rifiuto ai sensi dell'articolo 183, comma 1, lettera a), qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa<br />

tutte le seguenti condizioni:<br />

a) la sostanza o l'oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce <strong>parte</strong> integrante, e il cui scopo primario<br />

non è la produzione di tale sostanza od oggetto;<br />

b) è certo che la sostanza o l'oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di<br />

utilizzazione, da <strong>parte</strong> del produttore o di terzi;<br />

c) la sostanza o l'oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica<br />

industriale;<br />

d) l'ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l'oggetto soddisfa, per l'utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti<br />

riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell'ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o la<br />

salute umana.<br />

2. Sulla base delle condizioni previste al comma 1, possono essere adottate misure per stabilire criteri qualitativi o quantitativi<br />

da soddisfare affinché specifiche tipologie di sostanze o oggetti siano considerati sottoprodotti e non rifiuti. All'adozione di<br />

tali criteri si provvede con uno o più decreti del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ai sensi<br />

dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400 , in conformità a quanto previsto dalla disciplina comunitaria.<br />

Articolo 184-ter<br />

Cessazione della qualifica di rifiuto<br />

1. Un rifiuto cessa di essere tale, quando è stato sottoposto a un'operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la preparazione<br />

per il riutilizzo, e soddisfi i criteri specifici, da adottare nel rispetto delle seguenti condizioni:<br />

a) la sostanza o l'oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici;<br />

b) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto;<br />

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