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Indicazioni alla chiusura percutanea del forame ovale pervio: una ...

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G Ital Cardiol Vol 9 Settembre 2008<br />

ne donna con PFO deceduta per ictus cerebrale. Sebbene<br />

grosse formazioni trombotiche siano state documentate<br />

mediante ecocardiografia e durante chirurgica cardiaca,<br />

nella maggioranza dei casi gli emboli sono di<br />

grandezza piuttosto ridotta, non più di qualche millimetro.<br />

Le dimensioni piuttosto ridotte degli emboli<br />

consentono la loro potenziale disseminazione anche in<br />

vasi di calibro ridotto come quelli retinici e coronarici.<br />

Nella grande maggioranza dei casi l’origine di queste<br />

formazioni emboliche resta indeterminata. Una trombosi<br />

venosa profonda è riscontrabile in circa il 5-10%<br />

dei pazienti e solo in <strong>una</strong> minoranza dei casi è possibile<br />

individuare un evento predisponente o un fattore di<br />

rischio chiaro (interventi ortopedici e ginecologici, parti<br />

complicati, ipertensione polmonare grave, terapia anticoncezionale<br />

estro-progestinica, tabagismo, difetti<br />

<strong>del</strong>la coagulazione) 7 . La formazione <strong>del</strong>l’embolo direttamente<br />

nel PFO o nella tasca <strong>del</strong>l’aneurisma <strong>del</strong> setto<br />

interatriale, seppur possibile, appare meno probabile.<br />

L’importanza <strong>del</strong> quadro clinico dipende ovviamente<br />

d<strong>alla</strong> destinazione finale <strong>del</strong>l’embolo. Chiaramente il<br />

quadro clinico più temibile è quello derivante dall’embolia<br />

cerebrale. L’evidenza <strong>alla</strong> risonanza magnetica<br />

nucleare o <strong>alla</strong> tomografia computerizzata di ripetute<br />

pregresse lesioni di tipo embolico bilaterali a livello cerebrale<br />

<strong>del</strong> tutto asintomatiche in pazienti con un unico<br />

evento cerebrale sintomatico indica che nella maggior<br />

parte dei casi gli episodi embolici colpiscono aree cerebrali<br />

relativamente circoscritte o facilmente vicariabili.<br />

Raramente l’embolia paradossa colpisce il distretto<br />

coronarico causando infarto <strong>del</strong> miocardio o i distretti<br />

epatico, splenico e renale 8 . Verosimilmente la<br />

stragrande maggioranza <strong>del</strong>le embolie paradosse sistemiche<br />

sono <strong>del</strong> tutto asintomatiche.<br />

Nel 1988 Lechat et al. 9 e Webster et al. 10 hanno riportato<br />

indipendentemente due casistiche personali di<br />

pazienti con pregresso ictus cerebrovascolare criptogenetico<br />

nelle quali si rilevava <strong>una</strong> prevalenza significativamente<br />

maggiore di PFO nei pazienti rispetto ai controlli.<br />

Tale osservazione è stata successivamente confermata<br />

nella metanalisi di Overell et al. 11 e nell’analisi<br />

di Homma e Sacco 12 nei pazienti con età

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