Il paziente depresso e i suoi familiari - Associazione per la Ricerca ...
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<strong>Il</strong> <strong>paziente</strong> <strong>depresso</strong> e i <strong>suoi</strong> <strong>familiari</strong><br />
dosi. In tale situazione <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia medica è un evento stressante di fronte al quale il <strong>paziente</strong><br />
non riesce a mettere in atto nessun meccanismo di difesa e ciò provoca <strong>la</strong> comparsa<br />
di un quadro depressivo secondario.<br />
L’intervento terapeutico è farmacologico ed è utile associare un supporto psicoterapeutico<br />
allo scopo di aiutare il <strong>paziente</strong> ad accettare <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia.<br />
La seconda modalità avviene quando il quadro depressivo non è conseguenza psicologica<br />
del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia medica, ma, al contrario, esiste un rapporto diretto tra ma<strong>la</strong>ttia e depressione.<br />
Alcune ma<strong>la</strong>ttie a carico del Sistema Nervoso Centrale (tumori, Parkinson, traumi cranici),<br />
endocrine (ipotiroidismo, morbo di Cushing), infettive (AIDS) e autoimmuni (Lupus,<br />
artrite reumatoide) sono in grado di causare un disturbo depressivo del tutto analogo a<br />
quello “primario”.<br />
La strategia terapeutica consiste nel curare il quadro medico di base e, se <strong>la</strong> sintomatologia<br />
depressiva <strong>per</strong>mane anche dopo <strong>la</strong> stabilizzazione del<strong>la</strong> condizione internistica,<br />
nell’iniziare <strong>la</strong> terapia antidepressiva.<br />
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