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1 Il distretto industriale della ceramica di fronte alla sfida cinese ...

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delle variazioni che hanno sostanzialmente caratterizzato il <strong><strong>di</strong>stretto</strong> (anche se i livelli<br />

assoluti sono riferiti all’intero paese).<br />

Figura 1 <strong>Il</strong> settore ceramico in Italia 1953-2002: principali in<strong>di</strong>catori<br />

In quarant’anni, la quantità prodotta ed esportata è aumentata in modo notevole,<br />

accompagnata da un consistente aumento <strong>della</strong> produttività del lavoro (misurata in termini<br />

fisici, <strong>di</strong> mq per addetto), ma anche da ra<strong>di</strong>cali cambiamenti nella composizione<br />

dei prodotti.<br />

All’interno del <strong><strong>di</strong>stretto</strong> sono nate imprese specializzate nella gran parte delle attività<br />

necessarie per la produzione <strong>di</strong> piastrelle, d<strong>alla</strong> produzione <strong>di</strong> macchine <strong>alla</strong> produzione<br />

<strong>di</strong> colori e smalti, dallo sviluppo <strong>della</strong> grafica <strong>alla</strong> produzione dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong><br />

decoro (retini per la serigrafia in positivo e rulli <strong>di</strong> silicone, come nelle recenti tecniche<br />

<strong>di</strong> stampa in negativo), d<strong>alla</strong> produzione <strong>alla</strong> manutenzione degli stampi, la produzione<br />

dei materiali per l’impacchettamento (nastri gommati, timbri, cartoni) e perfino le attività<br />

<strong>di</strong> groupage (necessarie per organizzare il trasporto delle piccole partite che caratterizzano<br />

la <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> gran parte degli or<strong>di</strong>ni) e trasporto, per citare le principali.<br />

Questo è quanto emerge dalle ricerche empiriche sul <strong><strong>di</strong>stretto</strong> ceramico 2 e <strong>di</strong> cui troviamo<br />

traccia anche nei dati censuari che l’Istat mette a <strong>di</strong>sposizione nella serie 1951-<br />

1991 3 (Tabella 1).<br />

Tabella 1 Unità locali e addetti delle unità locali dell'industria manifatturiera, negli 8 comuni del<br />

<strong><strong>di</strong>stretto</strong> ceramico <strong>di</strong> Sassuolo, 1951-1991<br />

Per quel che riguarda i produttori <strong>di</strong> macchine, i dati <strong>della</strong> Figura 2 mostrano una<br />

crescita del fatturato e delle esportazioni (oltre il 70 per cento delle ven<strong>di</strong>te) più marcata<br />

nella prima metà degli anni Novanta, a cui è seguita una contrazione, in gran parte ripresa<br />

dall’aumento dalle ven<strong>di</strong>te <strong>alla</strong> fine degli anni Novanta. Con un fatturato <strong>di</strong> circa<br />

1.500 milioni <strong>di</strong> euro, nel 2002, la produzione <strong>di</strong> macchine per <strong>ceramica</strong> ha una <strong>di</strong>namica<br />

delle esportazioni comparabile a quella <strong>di</strong> altri comparti <strong>della</strong> produzione italiana <strong>di</strong><br />

macchine industriali (Figura 3). I dati − tratti dall’indagine annuale condotta<br />

dall’associazione delle imprese produttrici <strong>di</strong> macchine per <strong>ceramica</strong>, Acimac − si riferiscono<br />

alle imprese finali e a quelle imprese che <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> realizzare almeno il 50%<br />

del fatturato nelle ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> tali tipi <strong>di</strong> macchine. Queste imprese fanno ricorso ad una<br />

2<br />

3<br />

Si veda Russo (1990 e 1996).<br />

Poiché l’Istat non ha ancora armonizzato l’intera serie 1951-2001, è preferibile usare la serie armonizzata<br />

1951-1991 che consente <strong>di</strong> evidenziare il cambiamento nella struttura produttiva del <strong><strong>di</strong>stretto</strong><br />

tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, in cui prese avvio la fase <strong>di</strong> decollo, prima, <strong>della</strong> produzione<br />

<strong>ceramica</strong> e, poi, delle specializzazioni nelle attività complementari.<br />

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