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S - Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia

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2<br />

SOCIETÀ&TERRITORIO<br />

e<strong>di</strong>toriale<br />

In copertina:<br />

Amedeo da <strong>Pistoia</strong><br />

“Madonna e Bambino tra i<br />

santi Simone e Taddeo”<br />

sec. XV – collezione della<br />

<strong>Fondazione</strong> <strong>Cassa</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Risparmio</strong> <strong>di</strong> <strong>Pistoia</strong><br />

e <strong>Pescia</strong>.<br />

A fianco:<br />

Palazzo De’ Rossi,<br />

sede della <strong>Fondazione</strong><br />

<strong>Cassa</strong> <strong>di</strong> <strong>Risparmio</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Pistoia</strong> e <strong>Pescia</strong>,<br />

affresco <strong>di</strong> una sala.<br />

la <strong>Fondazione</strong> e i libri<br />

Un numero del nostro notiziario de<strong>di</strong>cato ai libri<br />

della <strong>Fondazione</strong>, ci è sembrato necessario.<br />

Perché fra i nostri filoni d’intervento quello della<br />

cultura in genere, e delle sue peculiarità territoriali,<br />

ha certamente una sua pregnanza, forse<br />

prevalenza. E nel campo culturale il libro, con<br />

buona pace <strong>di</strong> Internet, ha un ruolo specifico,<br />

probabilmente non sostituibile: <strong>di</strong> supporto, illustrazione,<br />

guida, financo promozione. Non è<br />

solo il bibliofilo ad amarlo; si può pensare che<br />

molti coltivino il desiderio <strong>di</strong> una propria biblioteca<br />

o almeno raccolta <strong>di</strong> libri, secondo gusti<br />

personali, ma anche con apertura a nuovi interessi.<br />

Sembra <strong>di</strong> poter affermare che l’epoca<br />

<strong>di</strong> chi arredava il salotto buono con scaffali colmi<br />

<strong>di</strong> copertine, ben cartonate e colorate, con<br />

sovrimpressione <strong>di</strong> titoli famosi a coprire il vuoto<br />

sottostante, sia davvero finita.<br />

In un paese come il nostro, in cui si legge poco,<br />

ci sono tuttavia segnali, magari ancora non registrati<br />

dalle statistiche, <strong>di</strong> almeno un qualche<br />

rilievo. Per esempio la grande fortuna dei libri<br />

venduti in e<strong>di</strong>cola, spesso rie<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> testi famosi;<br />

o la doppia uscita a pur breve intervallo<br />

temporale <strong>di</strong> romanzi <strong>di</strong> buona presa popolare,<br />

prima a prezzo intero e poi scontato, nella e<strong>di</strong>zione<br />

tascabile e con carta riciclata; o ancora la<br />

richiesta dei supermercati <strong>di</strong> aprire degli angoli<br />

da book shop, contrastata dai librai (perché il<br />

prezzo dei libri è ridotto), ma in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> un livello<br />

d’attrazione che qualche tempo fa sarebbe<br />

parso illusorio. Ed ancora, si può notare che nel<br />

mercatino bisettimanale, <strong>di</strong> vario genere, che<br />

viene da tempo organizzato in via Roma, a <strong>Pistoia</strong>,<br />

la bancarella dei libri è quella che attira<br />

più pubblico.<br />

Insomma, ci si può domandare se non sia arri-<br />

vato il momento in cui anche il libro <strong>di</strong>venti normale<br />

oggetto <strong>di</strong> consumo: se non <strong>di</strong> massa, almeno<br />

abbastanza generalizzato. Non riservato<br />

agli iniziati, ma ad un circuito più vasto <strong>di</strong> utenti;<br />

non alle vestali della cultura, ma anche alle<br />

donne che vanno a fare la spesa e mettono nella<br />

sporta un libro. Se così è, si apre uno spazio<br />

culturale che deve essere ampliato. La nostra<br />

<strong>Fondazione</strong> lo fa con tre tipologie d’intervento:<br />

in primo luogo da e<strong>di</strong>tore, cioè pubblicando libri<br />

in proprio, o in coe<strong>di</strong>zione con organismi <strong>di</strong> riconosciuta<br />

capacità (per esempio la nostra rivista<br />

“Storialocale”, de<strong>di</strong>cata ai temi della storia<br />

moderna e contemporanea, oppure il testo sulla<br />

“vecchia” <strong>Pistoia</strong>, in coe<strong>di</strong>zione con la Società<br />

pistoiese <strong>di</strong> storia patria). O agendo da sponsor,<br />

cioè concedendo contributi (quasi sempre determinanti)<br />

perché un testo sia pubblicato e <strong>di</strong>ffuso.<br />

Oppure, infine, da acquirente, comprando<br />

copie <strong>di</strong> libri che meritano <strong>di</strong> esser <strong>di</strong>vulgati oltre<br />

il normale circuito, e che la <strong>Fondazione</strong> vuol<br />

usare per suoi scopi culturali.<br />

Questa la ragione per cui abbiamo voluto questo<br />

numero del nostro foglio, che riporta i titoli<br />

dei libri cui ci siamo a vario titolo interessati<br />

e qualche particolare illustrazione su alcuno <strong>di</strong><br />

essi. In realtà c’è anche, in prospettiva, il progetto<br />

<strong>di</strong> attrezzare una nostra biblioteca-archivio,<br />

che col tempo <strong>di</strong>venti sempre più ampia e<br />

ricca <strong>di</strong> materiali. Quando saremo pronti ad<br />

aprire questo locale al pubblico, saremo arrivati<br />

ad un’altra realizzazione <strong>di</strong> ambito culturale<br />

della <strong>Fondazione</strong> <strong>Cassa</strong> <strong>di</strong> <strong>Risparmio</strong> <strong>di</strong> <strong>Pistoia</strong><br />

e <strong>Pescia</strong>. Per ora, questo giornale, con i limiti del<br />

notiziario, vuol essere solo un primo assaggio.<br />

Alberto Cipriani

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