Campi Flegrei Deep Drilling Project - Unione Geotermica Italiana

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Lo ‘Stato della Ricerca’ in Italiav Ottobre 2010: nell’imminenza della perforazione del pozzo pilota (500 m)nell’area industriale dismessa di Bagnoli, un collega universitario invia unalettera a tutte le più alte cariche dello Stato, Magistratura ed Autorità locali,evocando gravi rischi per la popolazione locale e mondiale, tra cui eruzioni(anche ignimbritiche) e terremoti (si cita Basilea 2006).v La lettera è ripresa dalla stampa locale, che cita anche un’intervista delcollega pubblicata da un giornalista ‘free lance’ sulle news di Nature amargine di una presentazione del CFDDP. Il collega ripete le sue previsionicatastrofiche, e da quel momento si afferma che ‘anche la prestigiosa rivistaNature ha messo in guardia sui rischi della perforazione’.v Con l’andar del tempo, un gruppetto di geologi aggiungono sempre nuovecatastrofi al novero degli effetti possibili: es. nascita di vulcani di fango(come Lusi, in Indonesia), fino ad instillare recentemente il dubbio che leperforazioni ENEL-AGIP (iniziate nel ‘77) abbiano causato il bradisismoflegreo (iniziato nel ‘69).v Queste affermazioni catastrofistiche causarono forte allarme nellapopolazione di Bagnoli ed echi notevoli nei media locali, nazionali edinternazionali.v Il Sindaco di Napoli dell’epoca chiese alla Protezione Civile se le attivitàdell’INGV (organo della PC per i rischi sismici e vulcanici) presentasserorischi ‘sismici e vulcanici’. A causa di vari ‘corto-circuiti’ Istituzionali le attivitàdi perforazione del pozzo pilota si bloccarono.
Lo ‘Stato della Ricerca’ in Italiav 2012: Con la nuova Amministrazione cittadina,la situazione si sblocca. Ripartono lecontestazioni di alcuni ‘vulcanologi’. Chiarito cheil pozzo è a soli 500 metri, gli stessi ‘geologi’paventano un pericoloso ‘inquinamento delsuolo da fanghi di perforazione’. Alcuni giornalicontinuano ad evocare eruzioni e terremoti.v Un ‘vulcanologo’ afferma (anche in TV) chel’effettuazione di un carotaggio a 500 metri diprofondità richiede necessariamente un piano diemergenza per la popolazione dell’area.v Un sito web ‘2012’ annovera il CFDDP tra leprincipali possibili cause della fine del Mondo.
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