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Anno IV - Numero 2 - Dicembre 2010 - Comune di Pieve Tesino

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nelle parole. E c’è il terzo volto del nostro uomo. Che nel 1983aveva frequentato la Scuola militare alpina, corso ufficiali, <strong>di</strong>Aosta. «Continuavo, come volontario, una tra<strong>di</strong>zione familiare.Lo feci anche a ricordo <strong>di</strong> papà Alberto che era stato tenentealpino. Fu incaricato, durante la seconda guerra, <strong>di</strong> ricostituireil Battaglione Vestone, quello che guidato da Mario RigoniStern era tornato decimato dalla ritirata <strong>di</strong> Russia. Ma anche ilnonno...». Beh, quello sarà stato Kaiserjäger? «No, durante laprima guerra fu volontario, tenente me<strong>di</strong>co alpino. Era amico<strong>di</strong> Fabio Filzi». Insomma, Fabio è stato cresciuto al culto <strong>di</strong>quello che lui definisce “senso dell’alpinità”. «Papà era uomoconosciuto, preside <strong>di</strong> scuola, aveva contatti epistolari e personalicon Rigoni Stern. Lui non era stato in Russia ma avevavissuto quella trage<strong>di</strong>a attraverso i suoi uomini. Io poi lessi, midocumentai, conobbi i reduci e un giorno decisi». Cosa decise?«Era il 1998 e ripercorsi a pie<strong>di</strong> il tragitto <strong>di</strong> quella ritiratastorica. Partii il 15 gennaio per Mosca, dopo 18 ore <strong>di</strong> trenostavo a Rossosch e con una cartina dettagliata partii da Bielogorjeil 19». Duecento chilometri a pie<strong>di</strong>, fino a Nikolajewka.«Arrivai con due giorni <strong>di</strong> anticipo sulla Tridentina, partita il 19e arrivata il 26, tanti anni prima. Ma nessuno mi sparava addossoe non avevo le scarpe <strong>di</strong> cartone». Una impresa cheforticò ancora <strong>di</strong> più l’amore alpino <strong>di</strong> Fabio. «Con una quarantina<strong>di</strong> penne nere <strong>di</strong> varie generazioni e regioni, tutti ex allievidella Scuola alpina <strong>di</strong> Aosta, anni fa decidemmo <strong>di</strong> metterein campo una iniziativa e<strong>di</strong>toriale, “L’impronta degli alpini”. Loscopo? Mantenere vivo il ricordo e i valori della Scuola». Cheil governo italiano chiuse nei primi anni del 2000. Il primo volume,del 2004, fu già un successo, «In punta <strong>di</strong> Vibram». IlVibram era il materiale con cui erano fatte le suole degli scarponidegli alpini, da questi ultimi poi definiti semplicementeVibram. Si trattava <strong>di</strong> 18 racconti <strong>di</strong> ex ufficiali su personaliesperienze alpine. E<strong>di</strong>zione esaurita e ormai introvabile. PoiI 100 anni <strong>di</strong>Erminio caramellealtri tre libri. L’iniziativa, ieri e oggi, ha anche un aspetto benefico:i ricavi delle ven<strong>di</strong>te vanno alla onlus Don Carlo Gnocchi<strong>di</strong> Milano (fu cappellano militare della Tridentina prima <strong>di</strong> venirbeatificato). Anche Fabio Ognibeni ha pensato <strong>di</strong> contribuire aquella iniziativa e<strong>di</strong>toriale. «Io in Russia ero andato per emozionimiei, senza sponsor. Lo sapevano solo mia moglie e qualcheamico. Ma il gruppo ha insistito: “Sei l’unico che ha fattoquell’esperienza in Russia, lasciane testimonianza”». Lui avevale <strong>di</strong>apositive dell’evento e scrisse un testo. No, non volevafarne un libro, non era nel suo timbro espressivo. «Volevo fareun Dvd, mia la regia. Per arricchirlo ho coinvolto Bruno Pizzul.Anche lui fa parte del gruppo e i primi un<strong>di</strong>ci minuti sonouna sua presentazione. «Poi, oltre al mio racconto, c’è l’incontrocon un reduce <strong>di</strong> Russia, Nelson Cenci, sottotenente nelbattaglione <strong>di</strong> Rigoni Stern, ferito a Nikolajewka». Il titolo delDvd è «Sulle tracce della memoria. Il segno della Campagna<strong>di</strong> Russia nei sentimenti delle nuove generazioni». Il Dvd ha giàfatto breccia: è stato premiato il 28 novembre a Ponzone, alPremio Alpini Sempre. Fabio Ognibeni, alpini all’infinito? Nonsi rischia la retorica ad libitum? Non si ritrae l’uomo del legnoin musica, non in<strong>di</strong>etreggia. «I valori a cui ci ispiriamo, sonouniversali. Noi del gruppo ci riferiamo a loro per il nostro modo<strong>di</strong> vivere: entravi alla scuola militare ragazzo e ne uscivi uomo.Nel gruppo ci sono fior <strong>di</strong> professionisti in vari campi che ancheda quella esperienza hanno preso slancio, forza». Valori.Quali valori? «Molti <strong>di</strong> noi continuano a mantenere una visionesociale della vita, agiscono nel volontariato. Da 29 anni io sononel Soccorso alpino. A livello personale ci siamo portati via daquella scuola riferimenti precisi: impegno, lavoro, serietà, de<strong>di</strong>zione».È tutto così <strong>di</strong>fficile oggi. Oggi che gli idealisti <strong>di</strong> ieri sisono combattuti e si sono anche fatti male. E la scena l’hannopresa quelli delle patacche: del successo, del guadagno, dellacarriera, della bellezza. E del conflitto d’interessi.GRUPPO GIOVANI DEL TESINODopo mesi <strong>di</strong> incontri, lo scorso mese <strong>di</strong> ottobre ènata l’associazione Gruppo Giovani del <strong>Tesino</strong>, conlo scopo <strong>di</strong> coinvolgere tutti i giovani della concaper organizzare manifestazioni sportive, musicali,ma anche incontri culturali. Si vogliono creare deimomenti d’aggregazione, <strong>di</strong> scambio. Un segnodella volontà <strong>di</strong> superare i campanilismi per costruireil nostro futuro insieme. L’Associazione si è attivatafin da subito e sta già progettando le iniziativeper il prossimo inverno e primavera. Per chi è interessatoa tesserarsi, il costo è <strong>di</strong> 5 euro, per informazionichiedere a Gabriele Avanzo, Mauro Rippa oFederico Avanzo.L’AMMINISTRAZIONE INFORMACOMUNE DI PIEVE TESINO29

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