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programma di sala - I Teatri

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“La collaborazione artistica tra le nostre due compagnie — che ha dato origine alfortunato progetto triennale <strong>di</strong> rilettura e reinvenzione dei testi classici Il berretto asonagli, Anfitrione <strong>di</strong> Molière e Il mercante <strong>di</strong> Venezia — ha permesso <strong>di</strong> creare unacompagnia solida, in grado <strong>di</strong> reggere un ‘repertorio’ e che assomiglia a quello dellatra<strong>di</strong>zione ‘all’antica italiana’.Siamo registi <strong>di</strong> noi stessi e degli altri attori, ma siamo anche in scena, garantendocicosì una continua freschezza e verifica dello spettacolo, pur nel corso delle tanterepliche che affollano il nostro calendario.Allo stesso tempo, pur provenendo da un teatro <strong>di</strong> ricerca che ha preteso giustamentedagli attori consapevolezza, cultura e autonomia nel proprio fare, ci sentiamo alienidai pericoli <strong>di</strong> un eccessivo intellettualismoche spesso — in perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> scarsacultura teatrale — allontana il pubblicodal piacere del teatro. Cerchiamo <strong>di</strong>restare vicini alla concretezza e ai particolaridella scena, a tutto ciò che <strong>di</strong>in<strong>di</strong>cibile si scopre solo durante le prove,quando i testi del passato rivelano laloro grande attualità confermando unavicinanza tra gli umani che annulla iltempo.Tentiamo anche <strong>di</strong> avvalerci <strong>di</strong> collaborazioni— sia per quanto riguarda i tecniciche gli attori — che durino nel tempo,per costruire un alfabeto comune e un’affinesensibilità etica e artistica.Prendendo atto <strong>di</strong> ciò che siamo, ci siamoresi conto che il percorso <strong>di</strong> riletturadei classici non soltanto non era finito,ma anzi si apriva a nuove possibilità.L’appuntamento che ci attendeva eraquello con l’italianissimo Goldoni, cheallo stesso tempo riesce ad essere l’erededella grande tra<strong>di</strong>zione della comme<strong>di</strong>adell’arte e il suo magistrale tra<strong>di</strong>tore.Ha dato una forma definitiva ai misteriosi canovacci, limitando l’arbitrio degli attori,pur offrendo loro personaggi e ruoli meravigliosi, ha rubato e mo<strong>di</strong>ficato gli esilarantimeccanismi teatrali dando loro un segno che, partendo dal puro <strong>di</strong>vertimento, hatrasformato i suoi testi in brucianti manifesti e denunce <strong>di</strong> una crisi sociale e umanavissuta come malinconia dai personaggi, ma che <strong>di</strong>venta tragica ai nostri occhi.Alla fine della rilettura delle Smanie per la villeggiatura — che non lascia un attimo<strong>di</strong> respiro per il ritmo incalzante dei duetti, dei rovesciamenti, delle battute —, si arrivaa percepire un senso <strong>di</strong> vuoto e <strong>di</strong> sgomento. Quell’affannarsi intorno a futili problemi,quell’enorme <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> tempo, sentimenti e denaro in funzione dell’apparire,quell’intrecciarsi <strong>di</strong> rapporti incen<strong>di</strong>ati dalla rivalità e dall’ipocrisia, dove l’amore e lapassione prendono la forma quieta deldovere e della rispettabilità, e l’o<strong>di</strong>o sitraveste <strong>di</strong> smancerie, assomiglia tantoai modelli <strong>di</strong> vita che la nostra culturadel quoti<strong>di</strong>ano ci offre attraverso lafinzione televisiva, che talmente permeale nostre vite da <strong>di</strong>ventare reale, e trasmigrarenel pensiero e nei comportamenti.Ancora una volta, la denuncia antica,attraverso una grande arte, parla attraversoil tempo, ci <strong>di</strong>mostra come il progressonon sia continuo ma possa subireimpreve<strong>di</strong>bili rovesciamentiall’in<strong>di</strong>etro, se solo si allenta l’attenzionee la tensione a migliorare ciò che ci èdata.Divertendoci, intrigandoci, Goldoni dolorosamenteci ammonisce, ma senzapedanteria.La normalità dei suoi personaggi, l’apparentebanalità delle loro motivazionici <strong>di</strong>ce che siamo tutti vicini al rischio<strong>di</strong> essere palli<strong>di</strong> e ri<strong>di</strong>coli fantasmi <strong>di</strong>uomini e donne, simulacri agitati da

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