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Scarica - Società Botanica Italiana

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B2 = Caratterizzazione bioagronomica di dieci cultivar di Olea europaea L. in PiemonteD. Isocrono, A. De Maria, E. Forni, F. Spanna, R. CaramielloUniversità degli Studi di TorinoL’olivicoltura in Piemonte sta assumendo negli ultimi anni una rilevanza sempre maggiore: ilterritorio regionale ospita oltre 50.000 piante per una superficie complessiva di 155 ettari (1).Il presente studio, condotto presso un impianto sperimentale realizzato nel 2006 a Verzuolo(CN), intende caratterizzare mediante analisi relative alla fenologia, alla vitalità e germinabilitàdel polline, alla percentuale di allegagione dieci differenti cultivar di Olea europaea L.in produzione sul territorio piemontese.L’analisi delle fenofasi ha evidenziato alcune differenze tra i genotipi analizzati: per quantoconcerne l’epoca di fioritura le cultivar Leccio del Corno, Nocellara e Picholine sono le piùprecoci mentre Ascolana e Brisighella quelle tardive. La cv Picholine coltivata in Piemontepresenta, rispetto alle aree olivicole sarde (2), un ritardo di una decina di giorni nella fase dimignolatura e di oltre un mese nella fioritura.Le analisi relative ai parametri pollinici e all’allegagione hanno consentito di caratterizzarecome maggiormente produttive e potenzialmente adattabili al territorio piemontese le cultivarLeccio del Corno, Leccino e Frantoio.I valori di germinabilità pollinica si attestano tra 45% (Nocellara) e 76% (Leccio del Corno);quelli di vitalità, testati mediante FDA, tra 47% (Bianchera) e 79% (Frantoio).Le percentuali di allegagione variano tra le cultivar da un minimo dell’1% (Borgiona) a unmassimo del 17,9% (Leccio del Corno) con percentuali per le altre cultivar che si attestanotra il 3 ed il 6%. I valori particolarmente elevati rilevati per la cv Leccio del Corno potrebberoessere correlati alla giovanilità dell’impianto sperimentale e alle condizioni climaticheparticolarmente miti verificatesi nel 2008.Fig. 1 - Valori percentuali di germinabilità e di vitalitàpollinica nelle 10 cv analizzate.Fig. 2 – Fasi fenologiche rilevate nelcampo di Verzuolo nel 2008. Inizio edurata delle fasi sono espressi in giornigiuliani.1) A. De Maria., E. Heffler (2007) Atti del convegno L’olivicoltura in Piemonte: 12-17.2) G. Nieddu, C. Sirca (2002) Phenagri: 125-131.Bioritmi e fenologia

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