i fondi immobiliari come strumento di protezione patrimoniale

Introduzione
In questo manoscritto si vogliono analizzare, insieme alla disciplina dei
fondi immobiliari, alcune peculiarità al confine tra l’aspetto giuridico e
quello economico dell’investimento in immobili.
Dopo avere visto le diverse opportunità che il mercato del “mattone” offre
ai piccoli come ai grandi investitori e dopo aver attentamente analizzato gli
strumenti più adatti ad ognuno, passeremo ad analizzare lo “strumento”
oggetto della nostra trattazione e cioè il fondo immobiliare.
I fondi d’investimento immobiliare sono uno strumento nato nel mercato
statunitense, sotto il nome di REITs, e importati di recente nella vecchia
Europa. Inizialmente destinati ad un pubblico esperto di questioni
finanziarie e di investimenti nel “mattone”, ora divengono una attrattiva
molto allettante sia per i medi risparmiatori, timorosi della crisi borsistica,
sia per i piccoli “immobiliaristi” che fino a qualche anno fa si rivolgevano
soprattutto alle forme societarie tradizionali sfruttando, gli oramai
scomparsi, benefici della vecchia normativa, che con il ddl 223 del 2006
(decreto Visco-Bersani) ha visto cessare il regime fiscale di vantaggio che
un saggio legislatore aveva predisposto per le società che svolgevano
prevalentemente l’attività di investimento in immobili. Infatti, nella visione
legislativa precedente al decreto, si voleva sollecitare l’imprenditore
immobiliare a “movimentare” il mercato del mattone cercando così di
scongiurare la c.d. “bolla immobiliare”che fatalmente si è abbattuta anche
sul mercato italiano, sia in conseguenza della crisi internazionale che
come effetto suddetto decreto.
Oggi come oggi il fondo immobiliare è una realtà allettante anche per il
medio possessore di immobili che vi può trovare o un “comodo e
profittevole” strumento per la gestione dei propri cespiti, od anche una
diversa via di finanziamento mediante il discusso contratto di sale and
lease back.
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