12.07.2015 Views

n. 49 - 50 Novembre - Coro Marmolada

n. 49 - 50 Novembre - Coro Marmolada

n. 49 - 50 Novembre - Coro Marmolada

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

MARMOLÉDA… ma mi eterna cantarò ...Anno 13 - Numero 3/4 (<strong>49</strong>/<strong>50</strong>)EDITORIALEMi trovavo a casa di Lucio alcunigiorni prima del suo ultimo e definitivoricovero in ospedale.Era palesemente sofferente e, tuttavia,seguiva con attenzione la descrizioneche gli facevo circa gli sforzi ele difficoltà che il coro affrontavanell’apprendere un nuovo brano particolarmentecomplesso. E quandogli feci ascoltare il demo chiuse gliocchi e mimò una possibile direzione.Ad un certo punto mi chiese di a-prire il sancta santorum dove custodivagelosamente il materiale raccoltodurante gli oltre undici lustri allaguida del <strong>Marmolada</strong> per mostrarmicon entusiasmo alcuni spartiti, quasitutti autografi, di brani che, per le ragionipiù varie, non poté o non volleinserire nel repertorio del coro.Di alcuni ne parlò con affetto quasipaterno rimpiangendo di non averlipotuto far eseguire dal “suo coro”, emi consigliò di proporli al suo ormaiex vice; di altri raccontò gli aneddotiche ne impedirono la possibile acquisizioneal repertorio; di altri ancora,pur vantando questi firme prestigiose,mi disse che non gli eranopiaciuti affatto oppure che non gli a-veva ritenuti adatti allo “stile” <strong>Marmolada</strong>.Ecco, pur nell’imminenza del momentodi “andare avanti”, Lucio pensavaed agiva come se dovesse ancoracontinuare a dirigere il suo coro.Del resto ricordo che negli ultimi anni,pur avendo da tempo delegato alsuo vice l’intero onere di preparare ilcoro, lo vedevo seduto in disparteche “dirigeva” l’esecuzione.Altri diranno che, probabilmente, egliabbia amato il coro quasi più dellasua stessa famiglia. Di sicuro gli hadedicato tutto se stesso tanto che inpiù di un’occasione ho affermato,senza tema di smentita, che LucioFinco era il <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong> ed il<strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong> era Lucio Finco.Ed è proprio questo suo modo di esseree di vivere il <strong>Marmolada</strong> che oc-Notiziario dell’Associazione <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong> di Veneziacupa interamente questo numero diMarmoléda, e che vi proporremo ilprossimo 24 novembre attraverso ilracconto delle sue scelte musicali econ il concerto il sabato successivo.Più sopra la locandina degli eventi riportantela foto scattata da AlessandroBallarin il 9 dicembre 2009 sulpalco del Teatro Malibran in occasionedel concerto del sessantesimo,ultimo diretto da Lucio Finco.Sommario:Nov. - Dic. 2011Editoriale pag. 1Le scelte repertoriali ... “ 2Ancora <strong>Coro</strong> … “ 3Ogni canta è un posto “ 4Ricordi sovrapposti, ma veri “ 4Non solo tradizione … “ 5Joska, la balalaika e ... “ 6Corista o ex? “ 7


2MARMOLÉDAAnno 13 - Numero 3/4 (<strong>49</strong>/<strong>50</strong>)Le scelte "repertoriali" di Luciodi Sergio PiovesanLucio Finco debuttò come baritono nel<strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong> nel febbraio del 1952e, nel 1954, assunse la direzione delcomplesso corale conducendolo perperiodi alterni a seguito della riduzionedi organico.Ma nel 1964 ai vecchi coristi rimasti sene aggiunsero altri, più giovani, divenendocosì una nuova formazione.Il primo concerto del "<strong>Marmolada</strong>", il 7dicembre 19<strong>49</strong>, prevedeva un repertorionel quale i canti erano, eccetto due,tutti appartenenti al repertorio del <strong>Coro</strong>della S.A.T. di Trento, il complessovocale che può essere definito il capostipitedi tutti i cori italiani del generecosiddetto "cori di montagna".Ma eseguire solo quei canti potevasignificare diventare una copia, senz'altrouna brutta copia, del famoso corotrentino.E fu proprio con la ripresa degli anni '60che Lucio iniziò ad innovare il repertorio.Se nel '<strong>49</strong>, come abbiamo visto, eraimperante la SAT, il 3 luglio del 1965,al primo concerto del rinnovato"<strong>Marmolada</strong>" i canti armonizzati daLuigi Pigarelli, storico armonizzatoredel coro trentino, erano solo cinque suquattordici. Tutti gli altri erano di diversiarmonizzatori o autori fra i quali spiccaArturo Zardini. C'era anche un cantorecente, "La leggenda della Grigna",vincitore -pochi anni prima- di un concorsodi nuovi canti corali.14 agosto1955 - Pronao della Chiesa Parrocchiale di Domegge (BL).Il <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>, diretto da Lucio Finco:notare il modo di dirigere all’interno della formazione .Ma Lucio non si accontentava; pur riconoscendoil grande valore del passatovoleva aprirsi a nuovi orizzonti e l'occasionearrivò proprio alla fine del 1965quando recepì il canto di un nuovo autore"Signore delle cime"; venne così aconoscere Bepi De Marzi e le sue nuovearmonie, ma ci furono anche le riscopertedi antiche melodie da parte diPaolo Bon e dalle innovazioni armonichedi Gianni Malatesta. Si può bendire che fu quasi una folgorazione e, daquel momento, il <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong> rivoluzionòil proprio repertorio, ma anche ilmodo di cantare. Negli anni successivialtri musicisti vennero a contatto conLucio il quale, sempre entusiasta, andavaspesso a trovarli personalmenteper cercare nuovi spartiti, nuovi brani, esoprattutto per imparare; Lucio, infatti,non era un musicista di professione e,quindi, poteva avere parecchie carenze,ma non gli mancavano l'entusiasmoed il sentimento, ma neppure l'umiltà.MESTRE - ZONA STAZIONEVia Montenero, 47Telefono 041 935211"Bisogna pensare sempre di non esserei migliori -sosteneva- ed allora è necessariomigliorare, studiare, provare eriprovare". Era il primo critico di séstesso ed anche i coristi impararono adessere più severi nei propri confronti.Anche se in concerto il suo coro avevaun buon successo, alle prove successive"faceva le pulci" ai diversi brani.Nel frattempo anche all'interno del coronascevano nuovi canti e questo permerito di Ugo Pomarici e Massimo deBernart, allora giovanissimi:"Marmoléda" e "Mamma mia vienimiincontro" nel 1968, "La straniera" nel1971 e, più tardi, "Suna l'ura".Ma nuovi numerosi autori, i vari Gervasi,Bregani, Crestani, Berruti, Paiola,Fantini (già corista degli anni '<strong>50</strong>) edaltri tentarono la fantasia musicale diLucio e, sempre, con soddisfazionesua, dei coristi e del pubblico.(Continua a pagina 8)I prossimi appuntamenti del“MARMOLADA”Giovedì 24 novembre ‘11ore 20,45 - VeneziaTeatro dei FrariConvegno-Concerto:“L’evoluzione del repertorio del <strong>Coro</strong><strong>Marmolada</strong> nelle scelte di Lucio Finco”Sabato 26 novembre ‘11ore 20,45 - VeneziaScuola Grande S. Giovanni ev.Concerto per LucioDomenica, 11 dicembre ‘11ore 16,30 - MargheraChiesa SS.Francesco e ChiaraConcerto di Natale a favore del“Progetto Meninos - frei Giorgio”Venerdì 16 dicembre ‘11ore 15,30 - VeneziaScuola Elementare “Zambelli”Piccolo concerto per gli alunniSabato 17 dicembre ‘11ore 20,45 - VeneziaChiesa Madonna dell’ortoConcerto di Natale a favore del“Progetto Meninos - frei Giorgio”Giovedì 22 dicembre ‘11ore 20,45 - MestreChiesa S. Carlo ai CappucciniConcerto di Natale organizzato dallaAss.Naz.Alpini


MARMOLÉDAAnno 13 - Numero 3/4 (<strong>49</strong>/<strong>50</strong>)Ancora coro ...Il 13 dicembre 2010 Lucio Finco è“andato avanti”; quasi un anno è trascorsoed il ricordo del mitico Maestroè ancora sempre vivo dentro dinoi; spesso lo rammentiamo sia perla sua capacità artistica, sia per lasua grande umanità.Era ed è sempre stato un grande comunicatore;ha avuto la capacità difar conoscere il coro <strong>Marmolada</strong> inEuropa e nel Sud America.Con il Convegno-Concerto organizzatoper il 24 novembre 2011 al Teatrodei Frari e con il Concerto del successivo26 novembre 2011 alla ScuolaGrande San Giovanni Evangelistaintendiamo ripercorrere le tappe salientidella sua vita ed il percorso artisticocon la partecipazione al Teatrodei Frari anche di ex coristi che hannovissuto fasi della sua maturazioneartistica.Anch’io, già ex corista e neo Presidente“Pro Tempore” del <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>,sarò testimone in questoConvegno-Concerto del 24/11/2011.Ripercorrendo la mia storia ripercorroanche quella del <strong>Coro</strong>. Sono entratonel <strong>Coro</strong> da giovanissimo nell’anno1966 come allievo e poi corista: eranoquelli gli anni della “ripresa”; unadivisa da rocciatore richiamava i valoriche ci legavano alla montagna. Iconcerti spesso erano anche occasioniper fare una gita in alte quote,cantare assieme e camminare assieme,il canto era un’espressione digioia, un’emozione da comunicareagli altri.Dopo gli anni ’70 vicissitudini familiarimi hanno allontanato dal <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>,senza mai però abbandonareil canto.Cantavo nei rifugi alpini, negli autobusin occasione di gite di fine settimana,per le calli di Venezia in occasionedi incontri con altri coristi o excoristi. Proprio per questa gioia diTesseramento 2012Fatevi Soci dell’Associazione <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong> o rinnovate l’adesione per il 2012Frequentatori € 20,00 – Sostenitori da € 25.00 (con omaggio)Se invece desiderate solamente essere informati sulle attività e sui concerti del <strong>Coro</strong>inviate una e-mail a: coro@coromarmolada.it con la dicitura: Marmoléda.il Notiziario sarà inviato direttamente al vostro indirizzo di posta elettronica.Se desiderate invece ricevere Marmoléda in formato cartaceosottoscrivete l’abbonamento al costo di soli € 10,00 all’anno.potete farvi Socio, rinnovare l’adesione o abbonarvi a Marmoléda:direttamente nelle mani dei nostri incaricatiin occasione dei concerti del <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>oppure versando il relativo importo sul c.c.p. n. 25795592intestato a: Associazione <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>Casella postale 264 – 30100 Venezia-VECORO TEST - Quesito n. 1: Hai un’età compresa tra:Gianni ZennaroA: 16 - 30 anni B: 31 - 55 anni C: più di 55 anniprosegue a pagina 53cantare nel 2009, in occasione dellecelebrazioni per il sessantesimo diattività del <strong>Marmolada</strong>, mi sono riavvicinatoal <strong>Coro</strong> e nel 2010 sono rientratonell’organico.Dagli anni ’60 al 2010, sicuramente il<strong>Coro</strong> ha avuto vissuto una evoluzione,sia musicale, che corale e di repertorio,notata da me con gioia inquanto è stata una grande trasformazione:il <strong>Coro</strong> era diventato un Grande<strong>Coro</strong>.Il merito va ascritto certamente alcarisma e alla sensibilità artistica diLucio che ha saputo introdurre edadeguare allo “stile <strong>Marmolada</strong>” inuovi brani e i nuovi coristi nonchéalla sua lungimiranza per essersi pertempo avvalso della collaborazionedell’attuale Maestro Claudio Favretche ci ha traghettato, quasi senzasoluzione di continuità, dalla grandestagione di Lucio Finco alla nuova,compito non sempre facile in quantosi impone la necessità di instaurarenuove intese, nuovi gesti di direzionee nuova interpretazione artistica. Glisiamo grati per la sua costanza nell’insegnarci a cantare correttamente,ad elevare le nostre capacità canore,e per il vero spirito di Servizio cherende a noi coristi.Di tutto questo vogliamo parlarvi, raccontarvie cantarvi il 24 ed il successivo26 novembre 2011MARMOLÉDANotiziario UfficialeAssociazione <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>Casella postale 26430124 V E N E Z I Ahttp://www.coromarmolada.itAnno 13 – n°3/4 – 2011 (<strong>49</strong>/<strong>50</strong>)Direttore responsabile: Teddi StafuzzaDirettore editoriale: Sergio PiovesanHanno contribuito a questo numero:Rolando Basso, Antonio Dittura, Alessandra Misseri,Paolo Pietrobon, Sergio Piovesan e Gianni Zennaroimpaginazione:Rolando Basso e Sergio PiovesanCiclostilato in proprio°°°CONTATTIcoro@coromarmolada.itDirezione editoriale3<strong>49</strong>-6798571°°°Marmoléda, nel rispetto della libertà di espressione,non è responsabile delle opinioni espresse negliarticoli firmati che rispecchiano esclusivamenteil pensiero dell’autore.La Redazione si riserva il diritto di non pubblicaregli articoli pervenuti, dandone informazioneall’autore, qualora ravvisasse possibili implicazionidi carattere penale.


4MARMOLÉDAAnno 13 - Numero 3/4 (<strong>49</strong>/<strong>50</strong>)Ogni canta è un postoMemorie di viaggioAlessandra MessaliVenezia.C'è una calle stretta, a vicolo cieco sulcanale. Guardando l'acqua sulla tuadestra trovi un portone verde, dei campanelli.Suoni il terzo partendo dal basso.Uno scatto e sei nella corte, la attraversi,fino alla porta illuminata in vetro satinato.Quella che emette un suono, un suonoleggero, è più una sensazione chequalcosa da ascoltare.Entri e l'accordo si dichiara, si fa cantoe poi parola. Non è difficile comprendere,ne stabilire ogni volta dove ci si trova:nella sala prove del coro <strong>Marmolada</strong>.Più complesso è prevedere il resto,dove ci si presta ad andare.Andare, probabilmente quello che cercavoin una sera di inizio settembre,quando decisi di chiedere al maestroSì! Credo che questo sia veramente ilricordo più antico che ho del CORO e,conseguentemente, di Lucio. E’ passatomezzo secolo da quella sera di dicembre.Nevicava.Io e i soliti amici del Patronato eravamoandati al Concerto Natalizio del <strong>Marmolada</strong>a Ca’ Giustinian.La Sala delle Colonne era piena equando il <strong>Coro</strong> si è schierato, un religiososilenzio ha sottolineato gli attimidi attesa, prima di udire il titolo e le notedella prima canta.Come sempre Lucio aveva scelto unbel repertorio ed il pubblico aveva calorosamenteapplaudito tute le esecuzioni.Ma il bello non era ancora venuto.Finalmente il presentatore annuncial’ultima canta: ”Oggi è nato in una stalla“.Le luci in sala vengono abbassate ela scena della Natività si disegna nellementi degli spettatori.Straordinariamente le parole e la musi-ed ai coristi se potevo restare in ascoltodurante le loro prove.Arrivammo in vetta con le prime luci delsole, la <strong>Marmolada</strong> si consegnava comeun grande altare. Attraversammoprati e cieli. Inseguimmo le scie di fumoche i camini liberavano in segno di presenzadi un rifugio.Era ormai buio quando raggiungemmola Sisilla e, incastonati in un'arena argentatadi roccia e di luna, ci ritrovammotestimoni di un sacrificio amoroso,partecipi di un dolore che all’ascolto ilcorpo, le spalle, le mani si rilassano elasciano la presa a favore del vuoto.Una caduta, e siamo in valle.Il suono delle campane ci seguiva aritmo alterno, un ritornello. Così comequelle figure femminili che aleggiavanonel nostro cammino, la madre, l’amata,figure del ritorno. Figure di un passatoche custodisce la speranza di un puntoCantine diVilla Grimani MorosiniBanqueting-Matrimoni- Pranzi-Cene-Buffet-Meeting30030 Martellago (VE) – Piazza della Vittoria, 13Tel. 041.5401928 – Fax 041 5403068 – Cell. 347.0354041www.villagrimanimorosini.itE-mail: info@villagrimanimorosini.itRICORDI SOVRAPPOSTI, MA VERI.Le nostre tournée; …Antonio Ditturaca evocano delle immagini molto varie:in una prima scena si vede una stallamutarsi per incanto in una bella sala.Ma la Madonna non riesce a scaldare ilpargolo e, fra le lagrime ed i sospiri, sipriva del velo per poterlo ricoprire. Orala gioia per la nascita del Re Novelloesplode con le nuove note della canzone:“Viva, Viva il nato Re” “Viva il ReMessia, che ha donato a noi Maria.”Poi questa esplosione di gioia si tramutain un calmo, sereno augurio diBuon Natale, che in quel momento nessunosi aspetta, ma che tutti gradiscono,perché è fatto col cuore, come fa… le vostre vacanze!d’arrivo futuro.Lievemente, e con mia sorpresa, il corosi voltò e così iniziò il nostro ritornoverso una luce chiara, verso la nebbiapesante che pareva frenare il passo.Nonostante la foschia togliesse spazioagli occhi il suono suggeriva che eravamorientrati in laguna. E così ce ne andammo.Le voci tra la nebbia indicavanouna secca, gli approdi del nostronavigare. Fino al momento in cui giunseun eco, una risposta lontana, da untempo che non è il presente ma che simanifesta e rende possibile ogni passonella Venezia che ormai abbiamo raggiunto.Degli uomini al lavoro, a comporrein ritmo le fondamenta di questaantica città di mare in cui abbiamo fattoritorno.Le immagini evocate dai canti intonatidal coro <strong>Marmolada</strong> conducono in luoghiemotivi e geografie distanti. Nonserve andarle a cercare, stanno li dasempre. Basta abbandonarsi al canororituale per meravigliarsene: la polifoniadel canto e la polisemia dell''incantosono la formula per un incantesimocollettivo.ARGO MARINE SERVICE S.r.l.SURVEYS, CONTROLS AND LOSS ADJUSTINGVia Montenero, <strong>49</strong> – 30171 Venezia Mestre (VE)Tel. +39(0)415382420 Fax. +39(0)415386989info@argomarineservice.comben capire il sorriso che Lucio e Coristihanno sul volto ...Da quella sera il mio primo impegno èstato quella di entrare nel <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>e quando ci sono riuscito ho cercatodi capire le motivazioni della sceltadel repertorio di Lucio. Io credo che, aldi là del gusto personale, ci sia semprestata la gioia dell’interpretazione.Mi spiego con un esempio.Non ho mai cantato “Le voci di Nikolaiewca”se non diretta da Lucio stesso.E nell’esecuzione di quella canta hosempre avvertito una partecipazioneemotiva, che faceva pensare che inquel momento Lucio “vivesse” veramenteun’avventura del suo passato. Eperciò è assolutamente vero, che ilpezzo fosse gradito al pubblico soprattuttoperché Maestro, Coristi e Spettatoriprovavano la stessa gioia.


MARMOLÉDAAnno 13 - Numero 3/4 (<strong>49</strong>/<strong>50</strong>)5Non solo tradizione …non senza tradizionePaolo PietrobonDa tempo il nostro mondo corale, quelloche dal 1926 guarda alla SAT comealla propria matrice storica e culturale,e assai spesso, e non sempre bene, siattarda nell’imitazione di tale straordinariomodello, conosce un calo di tono.Non che siano mancate negli ultimi decenniproposte e scelte innovative, i cuiideatori rispondono a nomi prestigiosi esono da noi amatissimi, quasi simboli distagioni in cui la giovinezza si accompagnòa forti amicizie, alla ricerca dispazi di libertà e di bellezze naturali,all’abbraccio con la montagna, e al limpidosemplice canto all’ombra del suogrande mantello: è il caso di PaoloBon, Gianni Malatesta, Flaminio Gervasi,Bepi De Marzi, Mino Bordignon e,più vicino a noi, di Marco Maiero, di AngeloTieppo, e del caro Lucio.Un’analisi oggi estesamente condivisaè quella di Dino Bridda, nella prefazionea ‘Voci di cristallo’, anno di grazia1987, il testamento etico-musicale diGiancarlo Bregani, e la codificazionedell’esigenza del nuovo, la Nuova Coralità,quella iscritta nel Manifesto delSimposio di Cortina, anno 1970, chemise insieme tutto il meglio del cantopopolare e di montagna di allora: oltreai già nominati, Armando Corso, ArmandoFaes, Giorgio Vacchi, Carlo Geminiani,Genova, lo stesso Bregani eancora Lucio Finco.Voglio riportare le sue parole su queglieventi per lui importantissimi, parolesincere e misurate, come semprequando si trattava di musica e delle suefonti di riferimento: ‘sono stato molto vicinoe amico del compianto Giancarlo,e testimone del nascere del progettoper quel libro, tanto che la moglie Lucilla,dopo la cerimonia funebre a Belluno,volle che andassi a casa sua perfarmi vedere che il libro era già in fasedi menabò… (e sul simposio)… è statobuono Bregani a citare il mio nome tragli ‘esperti credibili del convegno’, anchese aveva già dimostrato la sua ammirazionel’anno prima invitandoci allaRassegna corale di Cortina, selezionatissimae a tema, per sviluppare il capitolo“I nuovi canti”, che poi erano quellidi De Marzi, e per di più alla sua presenza,tanto che ebbi un forte imbarazzoa starci assieme ’(da ‘Marmoléda’,10/2002).Vale per Lucio, per le sue convinzionisu musica e coralità, altra affermazionedel Bridda: ‘ La coralità è un fatto dinamico,non è MUSEO, anche se il museopuò essere FONTE; l’elabo- razionestorica è tutta nostra, e l’arte può essere‘ripetizione solo se permeatadall’alito di chi ne è di fatto autore eprotagonista, in questo caso il coro’. Echi ha lavorato con lui, e ascoltato i risultatidi quel lavoro, ha conosciuto davicino e condiviso la sua ricerca ansiosa(anche gli ‘affettuosi furti’, da lui cosìraccontati nei momenti liberidall’impegno) di ‘cose nuove e belle’:‘…nelle scorribande vicentine - accompagnatorel’instancabile Sandro Bergantin- alla scoperta delle fontiCORO TEST - Quesito n. 2: Ti piace cantare?A: B: C:Sì molto abbastanza per nienteprosegue a pagina 6d’ispirazione di De Marzi e Geminiani,compresi i rischi sfiorati per improvvisicolpi di sonno ( parola che Lucio mettetra virgolette seguita dal punto esclamativo…).Così, giorno dopo giorno, presero formae continuità le modalità necessariee convincenti dello stile <strong>Marmolada</strong>: ilrapporto di Lucio con il suo coro, e lariconosciuta originalità del repertorio edel modulo espressivo, armonioso,morbido e autorevole insieme, mai ridondanteo gridato, ricco di annotazionitimbriche ma mai inutilmente barocco.Le sue parole: ‘Lo stile lo dà il maestro,con le sue scelte, con le sue improvvisazioni,in filo diretto con i cantori… u-na continua simbiosi: tu entri nel canto,lo filtri con la tua sensibilità, lo vesti dellatua personalità ‘artistica’, lo trasmettiai tuoi interpreti con tutto il tuo corpo,quasi tu fossi un’emittente elettronica,ma umana, carne ossa e cervello. Alloradiventi coro, un tutt’uno inebriante esconvolgente!’. E quelle di Bepi: ‘Il <strong>Coro</strong><strong>Marmolada</strong> ha raggiunto uno stileproprio, la certezza di una vocalità ampia,pur nella caratteristica delicatezzatutta veneziana delle sonorità contenutenello spazio di un’innata eleganzapropria del parlare lagunare’(Da‘Marmoléda’ citato).Il tutto nell’onda, oggi più pigra, del‘nuovo’ che, anche nel mondo della co-Il <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>viaggia conralità d’ispirazione popolare, gli anni ’70inseguivano: insomma, ‘cantare megliola tradizione’? o coglierne con nuovaattenzione, anche culturale, valenze ebellezze profonde, inesplorate?Rispondere, come attorno al Simposiosi fece, ‘non solo e non in qualsiasisenso’ significò, da quel momento, interrogarsie indagare su una ‘NuovaCoralità’, avventura e sentiero fascinosoche proposto con forza ed enfasiquasi ‘profetica’ da Paolo Bon, oggi conosceimportanti conseguenze, a parti-(Continua a pagina 7)


6MARMOLÉDAAnno 13 - Numero 3/4 (<strong>49</strong>/<strong>50</strong>)Joska, la balalaika e l'acqua altaSergio PiovesanEravamo euforici salendo in pullmanquella sera, o meglio, quella mattina,perché erano già le due. Eravamo euforicie ne avevamo il motivo; e non eraa causa delle libagioni con il "durello".Ritornavamo a Venezia dopo aver partecipatoad una rassegna corale con ICrodaioli di Bepi De Marzi in casa loro,nella "tana del lupo", al Teatro Mattarellodi Arzignano.Eravamo euforici anche se il tempoatmosferico era di quelli che si suolechiamare "tempo da lupi".Avevamo eseguito i canti in programmacon suprema attenzione alla direzionedi Lucio e, soprattutto, con tanto sentimento,con ispirazione ed anche il ma-Bepi che riscoprirono i canti del loromaestro nelle interpretazioni di Lucio edel suo <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>.Forse quella sera l'impegno di noi tutti,Lucio in primis, fu al massimo, maquando fu la volta di "Joska la rossa",uno dei canti più belli di Bepi ed il cuitesto è di Carlo Geminiani, ci fu qualcosadi magico: i "forte" ed i "piano" delcanto eseguiti con maestria, i tempi,forse non quelli da spartito, ma dellatesta di Lucio, così come lui li sentivaavevano imposto al canto un particolaresignificato; mancava il finale, quelloche, come nelle altre strofe , fa: "Joska,Joska, Joska ....". E fu proprio nel finaleche Lucio, furbescamente e intelligen-che piacque molto all'autore, che, anchedopo anni, lo ricorda quando parlao scrive del <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong> e di LucioFinco; l'ultima volta fu al concerto delsessantesimo al Malibran quando, fral'altro, ricordò appunto "... e FrancoCocito che suonava la balalaika"!Il <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong> èTESTIMONIAL delIl <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>vesteestro era particolarmente ispirato; questoforse perché avevamo davanti unpersonaggio che era esploso proprio inquegli anni nel mondo della musicacorale per i suoi nuovi canti, e noi del"<strong>Marmolada</strong>" avevamo messo in programmaproprio quei canti.Di norma, quando riceviamo gli applausiriusciamo a percepire se si tratta diapplausi di convenienza o se il branoche abbiamo eseguito è arrivato al cuoredei presenti.Eravamo euforici perché quella seraavevamo "scosso" anche i coristi diCORO TEST - Quesito n. 2: Ti piace stare in compagnia?A:sì moltoRegala solidarietàCarissimi amici, cari lettori,vi ringraziamo di cuore a nome dei meninos de rua brasiliani per la massiccia adesioneall’iniziativa REGALA SOLIDARIETÀ.Desideriamo ricordarvi che l’iniziativa non si è esaurita e potete ancora acquistare alprezzo di € 10,00 il CD che contiene la registrazione del concerto del <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>con i bimbi della “Coral Vozes de Esperança” del “Bairro da Juventude” di Criciuma(SC).Chi fosse interessato al suo acquisto ovvero farne oggetto di gadget per la sua a-ziendapuò rivolgersi al <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>:tel: 3<strong>49</strong>6798571 - 3470028327e-mail: coro@coromarmolada.itoppure in occasione dei concerti del <strong>Coro</strong>.temente, aveva inserito una variazione,un accompagnamento "strumentale" o,più precisamente, l'imitazione vocaledel suono della balalaika, popolarestrumento della musica russa. L'esecutoreera Franco Cocito, tenore primo esolista, con una voce limpida e sottileche pareva proprio il pizzicato dellecorde della balalaika. Una variazioneB:abbastanzaC: per nienteprosegue a pagina 7Diciamo pure che fu un successo e perquesto eravamo euforici anche duranteil viaggio di ritorno. Pioveva a dirotto,faceva caldo, quel caldo umido classicodello scirocco; ed il vento era forte.Dopo un'ora circa di viaggio arrivammoa Piazzale Roma e lì tutta l'allegria passòdi colpo. Mi dimenticavo: la data era,ormai, il 4 novembre del 1966, le tre delmattino; avvicinandosi ai pontili notammosubito l'insolita pendenza delle passerelle.Mai vista un'acqua così alta!L'unico mezzo che funzionava era ilvaporetto della linea 1 che percorreva ilCanal Grande; alcuni si avviarono apiedi ed altri in vaporetto; i primi si trovaronosubito nell'acqua, mentre gli altricome scendevano al pontile più vicinoalla loro abitazione non sapevano cosafare: erano isolati. Alla fine tutti andaronoa mollo ed anch'io e gli altri due, cheabitavamo al Lido, un pezzettino, inPiazzale S.M. Elisabetta, lo dovemmofare con i tacchi delle scarpe in acqua.Ma eravamo ugualmente euforici!


MARMOLÉDAAnno 13 - Numero 3/4 (<strong>49</strong>/<strong>50</strong>)Corista o ex?Antonio(Continua da pagina 5) Non solo tr ...re, prima di citare testi e melodie, da u-na sorta di assioma, evocato da LucaBonavia nell’ambito del lavoro di ricercasul nostro tema condotto per l’‘Associazione Culturale Cantar Storie’:‘Ciò che abbiamo a disposizione, a voltesenza troppa fortuna, è una sorta di‘passaporto’, che immaginiamo impolveratoed è a tratti illeggibile, da cui èpossibile desumere solamente qualcunodei loro spostamenti (dei motivi dellatradizione musicale orale e delle relativevariazioni, cioè), da un luogoall’altro, nel corso dei secoli, fino allenebbie dell’arcaico. Perché è l’arcaicoche si delinea all’orizzonte, quel coacervodi voci e fantasmi della memoria,incubi ancestrali e sogni senza tempoche appartengono ad ognuno di noi,senza eccezioni, ed assieme a noiall’intera umanità’.Allora, se ricantare pedissequamente il‘già cantato’ non dà futuro, e nemmenoDitturaDa qualche giorno cerco di scrivereun articolo per “Marmolèda”, comeavevo promesso all’amico Sergio.Ma dopo poche righe smetto di scrivere,perché mi rendo conto chequalcosa non va. Al quarto tentativo(questo) credo di capire di che cosasi tratta: il mio subconscio si rifiuta diricordare che ho rassegnato le dimissioniqualche mese fa.Non sono più un corista! Infatti nonvado più alle prove e non partecipoad alcun concerto.Ma nel contempo continuo ad avercontatti con alcuni amici e mi tengoaggiornato sul calendario delle attivitàdel <strong>Coro</strong>.Non solo! Vado sul sito Internet del<strong>Marmolada</strong> (che ho messo tra i“Preferiti”) e cerco di imparare le canteche saranno eseguite durante lagita sociale in Val di Resia e a Venzone.E ancora mi prende il nervoso a ricordareche qualche corista sbaglia lapronuncia francese in “Le paradis dugrimpeur”, o entra fuori tempo in“Gran Dio deme ‘na barca”.Questa crisi di astinenza mi tormentasoprattutto il lunedì e il giovedì,quando mi rassegno a guardare glistupidi programmi della TV, invece digrandi soddisfazioni, possono semprevalere la riproposizione di immagini,sensazioni e sentimenti se confermatadalla coerenza vigile della buona innovativaarmonia; la considerazione e ilrispetto di memorie storiche e percezionidel buon convivere, con ciò che‘umano’ e ‘naturale’, da cui sempre puòrisorgere nuova musica, per GiorgioVacchi; la dedizione creativa a nuovicontenuti (il ‘Mediterraneus pontus’ diPaolo Bon); la favola incessante e iltraguardare lirico definitivo del ‘nostro’Bepi; la trama storico-rurale del lavoroe della creatività burlesca dei contadinidella pedemontana veneta (il ‘ValCanzoi’ di Angelo Tieppo); la nuova favolaromantica dell’anima del paesaggio(Marco Màiero); le migrazioni sognantinel fluire leggero della canzonettad’autore o pure sociale, accantoall’accarezzamento coraggioso delle divinazionidei classici, da ‘Firenzesogna’ alla possente, eccezionale‘Bella ciao’ (nell’annotazio- ne di Brega-CORO TEST - Quesito n. 4: Hai esperienze di canto?A: sì molto CpernienteB:abbastanzale risposte a pagina 87recarmi (ultimamente con fatica) afare le prove ed a partecipare a queimomenti di allegria, “co un goto inman”, “contandose l’ultima”.E mi sento anche peggio, quandorivivo gli spensierati “spuntini” dopo iconcerti, specialmente se il pubblicoci aveva gratificato di calorosi applausi.Eppure mi ero costretto ad accettarela situazione stilando l’elenco del materialeda restituire al coro: camicia,cravatta, giubbino ... maglietta bianca... gialla ... celeste ...Il Lupo ha voluto portarsele con sé eper salutarlo abbiamo cantato “conl’arpa della luna”.Ora i bassi sono rimasti in pochi.Mi permetto di dire ai rimasti: -Nonmollate ... altrimenti vi ridurrete acantare “davanti al specio, co ve fé labarba”-.ni), all’Adagio della Suite n. 3 in RE diBach (Gianni Malatesta).‘Storie, insomma e comunque pervasedalla saggezza temprata nei secoli delladura vita delle montagne ( e di altriantropologici contesti), da un’ingenuitàdi sentimenti infantile e commovente,da un ritegno pieno di pudori ma caricodi generosità’, nelle parole di RobertoLeydi!...E sarebbero venute, fresca pioggia diuna nuova primavera, ‘I méta, i méta’,‘Elmegyek, ‘La quince Brigada’, di PaoloBon; ‘Maria’, ‘L’acqua ze morta’, ‘Labomba imbriaga’, ‘Nikolajevka’, di DeMarzi; e ancora il ‘Kumbaya’, il ‘Dovevai matre Maria’, la ‘Donna Lombarda’,o la ‘Canzone sopra il tema della Girometa,di Flaminio Gervasi.Da non saper dove mettere la testa perun sincero attrezzato musicofilo, per unuomo formatosi nelle forti emozioni collettive,nell’abbandono vigile alle grandiarmonie, per uno come LUI. C’è unpensiero di Gianni Malatesta che si bensi adatta alla ricerca musicale di Lucio:‘Se c’è un musicista (o un musicofilo,aggiungo io) che ha in mente di fare u-na determinata cosa, conta solol’ispirazione necessaria; in quel momentoc’è lui solo, e basta. Butta giùsulla carta (Lucio immagina, se ne in-(Continua a pagina 8)


8MARMOLÉDAAnno 13 - Numero 3/4 (<strong>49</strong>/<strong>50</strong>)(Continua da pagina 7)namora e la proietta sul ‘suo’ <strong>Marmolada</strong>…)quello che sente dentro, e si sapràdopo se è bello o no. Se è bruttosparisce, se è bello resta….il coro, primadi tutto, deve servire per fare dellamusica: più possibilità si danno a uncoro, più musica si fa…’. A. PEDROTTI ante ’70 10.0% post ’70 2.2% tot.: 12.3% 22 canti L. PIGARELLI ” 20.0% “ 1.1% “ 21.2% 38 “ B. DE MARZI “ 14.5% “ 6.0% “ 20.7% 37 “ P. BON “ 3.9% “ 6.5% “ 6.7% 12 “ G. MALATESTA “ 11.7% “ 22.0% “ 21.2% 38 “Altri brani post ’70:Tutte le funtanelle (G. BREGANI), My Lord wath a morning (G. BREGANI), E mi me neso ‘ndao (L. FINCO), Sa brunedda (RUJU-SBORDONE), Preghiera degli zingari (V.ARU), Tibie paiom (D. BORNIANSKY), Canto dei battipali (G. VACCHI), Dormipitzinnu (G. GARAU), Maria lavava (CAURIOL), Vamos construir (M. PEGURI), Cijebelle ‘u prim’ammore (F. GERVASI), M’hanno fatto burattino (A. BUGGIANI), GranDio deme na barca (U. POMARICI-M .DE BERNART)(Continua da pagina 2) Le scelte …...Lucio aveva un altro pregio, cioè quellodi saper "costruire" i programmi dei variconcerti; poteva contare su una diversitàdi autori e, quindi, aveva la capacitàdi preparare il repertorio di una serataarrivando a presentare brani di autorisempre diversi; insomma, erano programminon monotoni, piacevoli, perciò,per gli ascoltatori ed apprezzati daicoristi.Ad un anno dalla sua scomparsa lorimpiangiamo anche per queste suecaratteristiche "musicali", ma non solo.Resta, comunque quello che lui ha costruito,il "suo" <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>, cheoggi, con il nuovo direttore Claudio Favret,nuovo si fa per dire perché percirca trent'anni è stato il suo vice, continua,sperando in traguardi sempre migliori,così come Lucio desiderava.Dovendosi aggiungere che colore, calore,sogno e perfezione di ‘mammaSAT’ non sono mai stati sottovalutati daLucio. Ma come vive tutto ciò nel repertoriostorico del ‘<strong>Marmolada</strong>’?Provo a rispondere alla domanda, cominciando,senza pretesa di scientificità,da alcuni elementi statistici, e prendendoa materia d’indagine le prime e-secuzioni del ‘<strong>Marmolada</strong>’, quindi i segnalidell’attenzione rivolta, a quel punto,a un certo canto, e al relativo musicistae/o compositore, e la ricorrenza ditale scelta. (vedi prospetto qui sotto).C’è la scuola storica, quindi, il riflessodell’Italia post-risorgimentale e postbellica(soprattutto la Prima Guerra, manon da sola), riscoperta e risentimentoimportante dei luoghi del dolore totaleconsegnati alla storia, fiammate di tragediae spazi di armonia contadina epre-industriale insieme, i grandi affreschidella SAT.E poi avanti con la stagione del nuovosviluppo economico e del riaffacciarsidell’arte, e quindi della musica, oltre ilrecinto del mero economico sopravviveree il limite delle culture nazionali(se non nazionalistiche) e regionali ‘toutcourt’, e l’aggancio al nuovo e altrimentiarmonico.Si imponeva gradatamente il recuperofolclorico come pretesto di inesploratesonorità e intensità, per l’orecchio e peril cuore, e l’avvicinamento con rispettoe profonda empatia, ma rinnovata laicacuriosità musicale, libera da stilemi ecanoni ammanettati dalla sola tradizioneitalocentrica e in una sua parte so-Soluzione al <strong>Coro</strong> Test:stanzialmente melodrammatica, alle risonanzeecologico-ambientali, agli spasmie agli umani patèmi della guerra riproposticome annuncio drammaticodella demolizione dell’individuo-soldatoo presa di distanza politica e ‘moderna’dalla violenza come sistema distruttivofatto istituzione, alla lirica neoromanticadella sofferenza d’amore o della simbiosiemotiva con le ricorrenti vitalità deipaesaggi e della stagioni, alla rivendicazionedella lettura primaria, noncanonica,non curiale, dei sacri testi, allariedizione fastosa e insieme aderentedi motivi e voci di danza e fabulazione,spesso e deliziosamente infantile.In tutto questo il <strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong> e ilsuo primo maestro hanno tracciato talunipercorsi del proprio cantare, pernon smarrire le fonti recenti del cantopopolare, e per modellare sistematicamentenel senso dell’equilibrio tra passato,presente e ‘futuribile’ il proprio repertorio,il progetto culturale da proporreagli appassionati e alla città: accantoa quanto già detto, Làila, El bosco, Lacontrà de l’acqua ciara, di De Marzi;Sui monti Scarpazi, di A. Pedrotti; IlGolico, la Bomba imbriaga, e Joska larossa, di Bepi ancora; e La laine desmoutons, nell’armonizzazione del‘<strong>Marmolada</strong>’, e Addio montagne, diBerruti, o Les plaisirs sont doux, di Malatesta,la stupenda Elmegyek, di PaoloBon; e infine, poiché finir si deve, Sunal’ura, di Pomarici-Seguso, l’Ave Mariasarda, del <strong>Coro</strong> Martinella.Chapeau!Somma punti 10 ad ogni risposta A; 5 ad ogni risposta B; 2 ad ogni risposta C.Se hai totalizzato:Meno di 17 punti. Scusa tanto, ma non fai per noi.Da 17 a 25 punti: ti aspettiamo per un’audizione. Hai visto mai?Da 26 a 35 punti: Vieni a provare. Cosa ti trattiene ancora?Con un po’ di sacrificio potrai avere tante soddisfazioni e vivere numerose emozioniOltre 35 punti. CHIAMA SUBITO Ti stiamo già aspettando!!Il “<strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>” CERCA NUOVI CORISTIÈ indetta una leva/selezione di voci virili per continuare i successi che il <strong>Coro</strong> haraccolto negli oltre sessant’anni di attività.Per questo motivo ci rivolgiamo ai giovani e ai meno giovani che abbiano compiuto i 16anni e non abbiano superato i 55 anni circa (dato non assolutamente fiscale).Altre caratteristiche che chiediamo ai futuri “aspiranti coristi” sono: passione per il canto corale predisposizione ai rapporti sociali spirito di sacrificio altre esperienza di canto corale(sono ben accette ma non essenziali)Noi, che già proviamo l’esperienza di cantare nel “<strong>Marmolada</strong>”, assicuriamo che si vivononumerose emozioni e che si ricevono tante soddisfazioni.Per ulteriori informazioni e/o delucidazioni potrete rivolgervi ai seguenti numeri telefonici<strong>Coro</strong> <strong>Marmolada</strong>: 339 1887 510 – 335 6993 331oppure scrivere al nostro indirizzo e-mail: coro@coromarmolada.itQuanto prima sarete contattati.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!