12.07.2015 Views

Capitolo 13 Nuove politiche e nuovi strumenti - Prof. Franco Archibugi

Capitolo 13 Nuove politiche e nuovi strumenti - Prof. Franco Archibugi

Capitolo 13 Nuove politiche e nuovi strumenti - Prof. Franco Archibugi

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

concerne i costi e i benefici "non misurabili" in termini di prezzi di mercato (costisociali, costi dell'ambiente, etc.).Ma lo sviluppo della tecnologia contabile in proposito sarà interattivo (cioècondizione, ma anche risultato) con lo sviluppo della domanda politica di pianificazione.Anche nel campo dei bilanci prospettivi e della costruzione degli scenari, le tecnichedella proiezione simulata o della previsione condizionata dovranno esserelargamente perfezionate. Ma in questo campo si ha l'impressione che l'avanzamentotecnico è oggi assai più importante dell'avanzamento politico, e che si sia in presenzadi un lavoro accademico che rischia di girare a vuoto (spinto verso una sofisticazioneinutile e improduttiva) proprio perché non viene applicato a situazioni ecircostanze operative da parte dei centri decisionali appropriati: ciò che darebbeconcretezza ed efficacia anche alle stesse metodologie.L'introduzione politica stabile di un sistema di pianificazione alla scala nazionalee sovranazionale ed anche mondiale non farebbe che migliorare enormementela situazione. E costituirebbe l'occasione di importanti progressi scientifici in materia.6. Il piano e il nuovo sindacalismoL'introduzione di un sistema centrale di pianificazione del tipo sopra delineato,ha come necessità assoluta un adeguamento delle pratiche sia del sistema delleimprese che del sistema sindacale. La contrattazione collettiva di piano diverrebbel'occasione fondamentale di questo adeguamento.Le imprese troverebbero nella pianificazione una specie di grande "analisi dimercato", sulla cui base orientare le proprie scelte di investimento, in modo peraltroconcertato con le altre imprese e le altre istituzioni.Si tratterà, caso per caso, di studiare i casi in cui la concorrenza produttiva fraimprese non crei più danni che vantaggi (e in tal caso andrebbe incoraggiata conforme opportune) e i casi invece in cui i suoi effetti negativi inducessero a sostituirlacon opportuni accordi. Tali accordi dovrebbero essere del tipo delle "intese" industrialiche in molti casi sono state alla base della grande concentrazione di investimenti,di efficienza e di produttività nella fase più sviluppata del capitalismo; soloche questa volta ciò dovrebbe avvenire sotto la benedizione del governo, deisindacati e dei consumatori; e sopratutto nel quadro prescelto degli obiettivi del sistemadi pianificazione.I sindacati, e le loro pratiche contrattuali, troverebbero nella pianificazione unmodo nuovo di negoziare i salari e le altre condizioni di lavoro, con una attenzioneed una efficacia maggiori alla acquisizione di redditi reali e al salario reale.Il mestiere del sindacalista diverrebbe certamente più difficile, ma anche più efficace.I sindacati potrebbero finalmente attuare quella "presenza" nelle sedi decisionalidella politica economica, esercitata finora in modo episodico, simbolico, esostanzialmente inefficace, anche perché lo stesso governo è inabile con gli stru-14

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!